18 marzo 2020. L’Italia era entrata ufficialmente in lockdown; non c’era più spazio per le ipotesi perché, ormai, il Covid diventava parte della quotidianità. Sono indelebili nella memoria di tutti le immagini delle colonne di mezzi militari nel centro di Bergamo, quei furgoni dell’esercito che trasportavano le bare dei defunti dal cimitero della città verso i forni crematori di altre regioni. E poi i numeri, i contagi, i decessi, le cifre ripetute che sembravano crescere e mai diminuire.
A distanza di cinque anni, il 18 marzo è diventata una data simbolica, quella del giorno più buio. Si celebra oggi, infatti, la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, istituita nel 2021 per conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute a causa della pandemia. In Italia sono tante le iniziative proposte per ricordare le vittime.
Le principali iniziative in Italia
Come segno di partecipazione a questa Giornata, i vescovi delle dieci diocesi della Lombardia hanno scelto di far suonare alle ore 12 le campane delle loro chiese per ricordare tutte le vittime. “A cinque anni dalla fase più acuta della pandemia, continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie e le persone ferite dalla morte in quei mesi”, hanno ribadito i vescovi.
A Bergamo, dove è attesa anche la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, le celebrazioni sono previste nei luoghi simbolo di quel periodo, dal Cimitero monumentale a Palazzo Frizzoni, sede del Comune. Incontri anche a Monza, Brescia e Como, tra le città più colpite dalla pandemia.
Operatori sanitari, volontari, associazioni e cittadini si sono incontrati domenica in piazza Maggiore, a Bologna, per ricordare le 4.488 vittime della città. Un’opera collettiva su tela, un lenzuolo bianco lungo oltre 100 metri, su cui scrivere il nome di una delle vittime, che sarà presentata anche nel corso di questa giornata. Esposte bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici.
Il ricordo delle istituzioni
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ricordato il personale della difesa, “donne e uomini in uniforme che, con dedizione e senso del dovere, hanno garantito assistenza sanitaria, supporto logistico e sicurezza alla popolazione. Il ricordo di quei giorni – ha aggiunto – ci impone di non dimenticare”.
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