Un ragazzino tredicenne, un contesto sociale semplice, un omicidio e la violenza maschile, che come sappiamo può nascere ovunque e senza segnali premonitori. Adolescence è la serie Netflix del momento, ottimo pretesto per parlare di educazione e di mascolinità tossica.
Per il primo ministro britannico Keir Starmer, la serie di Jack Thorne e Stephen Graham è “una torcia che fa luce intensamente su una combinazione di problemi a cui molte persone non sanno come rispondere”. Starmer questa settimana ha ricevuto a Downing Street gli autori e il produttore della miniserie britannica. Insieme hanno discusso molto, focalizzandosi particolarmente su cosa si possa fare per far fronte ai temi centrali della serie: la mascolinità tossica e la manosfera.
Il contesto della serie
Adolescence non è una storia vera, ma le circostanze sono tristemente reali. Nel Regno Unito la polizia riceve una chiamata ogni trenta secondi per problemi di abusi domestici (e una donna su quattro in Inghilterra e Galles durante la sua vita ha avuto esperienze di questo genere).
Qui, ogni cinque giorni avviene un femminicidio ed il 20% dei bambini britannici (circa un bambino ogni cinque) ha vissuto in una casa con un adulto violento. Il 41% della ragazze tra i 14 e i 17 anni che hanno avuto relazioni intime ha subito episodi di violenza sessuale da parte del partner. Non sono numeri che fanno stare sereni.
Questo è il contesto dal quale sono partiti gli autori, come anche dal problema delle aggressioni a colpi di coltello, i knife attacks, che secondo l’Office for National Statistics nell’anno tra marzo 2023 e marzo 2024 sarebbero stati circa 50 mila, 17% dei quali perpetrati da ragazzi tra i 10 e i 17 anni. Per gli autori, tra gli obiettivi principali della serie c’era quello di chiedersi “cosa stia succedendo ai giovani uomini di oggi, e quali siano le pressioni ricevute dai loro compagni, da internet e dai social media”.
La cultura degli incel e i movimenti maschilisti
Nel corso della serie, il protagonista Jamie è etichettato come incel: secondo questa ‘categoria’ di maschi, la loro esclusione da relazioni romantiche e sessuali non deriverebbe da particolari mancanze personali, ma sarebbe causata dalla donne, descritte in modo negativo con termini crudeli e misogini.
La cultura degli incel è stata alimentata negli anni da varie piattaforme social e forum, creando veri e propri gruppi di lotta al femminismo e di esaltazione della violenza sessuale. Ad accompagnare il tutto i nuovi movimenti di supremazia maschile come il Men’s Rights Movement, spesso e volentieri affiancati e difesi da esponenti e partiti dell’estrema destra globale.
Tra i punti di riferimento della manosphere troviamo Andrew Tate (citato anche nella serie), l’influencer, imprenditore ed ex boxer, accusato di traffico di esseri umani (di cui Starmer aveva parlato a febbraio con Trump) e conosciuto soprattutto per la sua propaganda misogina, che lo ha portato in passato ad essere bannato da vari social media. Nel 2024 la polizia britannica ha emesso un mandato di arresto per Tate e suo fratello, ma a febbraio di quest’anno, anche grazie all’amministrazione Trump, è stato rimpatriato negli Stati Uniti, dove è comunque al centro di indagini.
I telefoni nelle scuole e la sicurezza online
Decidendo di invitare gli autori a Downing Street, Starmer ha voluto concentrare l’attenzione e il dibattito sul tema dell’accesso degli adolescenti a internet.
Nel 2024 l’Australia ha approvato una legge per vietare ai minori di sedici anni l’accesso a tutti i principali social media. La mozione australiana è la più rigida finora introdotta a livello mondiale.
A questa iniziativa si vorrebbe ispirare il primo ministro britannico, il cui partito ha però di recente bloccato una proposta di legge di un loro stesso deputato (ex insegnante) che riguardava proprio lo stop all’utilizzo del cellulare nelle scuole inglesi. Il motivo prevalente del blocco era stato per molti deputati la volontà di aspettare l’entrata in vigore a pieno dell’Online Safety Act, approvato dalla precedente legislatura per vincolare e controllare maggiormente le piattaforme social. Inoltre, circa 128 mila genitori hanno firmato una petizione promossa dall’associazione Smartphone Free Childhood per evitare che i ragazzi abbiano uno smartphone prima dei tredici anni.
La proiezione di Adolescence e l’opinione di Starmer
Keir Starmer ha comunque annunciato che la serie Netflix verrà proiettata in tutte le scuole secondarie del Regno Unito. Lui stesso ha riferito di aver guardato la serie con i figli di 14 e 16 anni e di esserne stato colpito duramente. Proprio per questo ha dichiarato che ritiene giusto mostrarla agli studenti affinché possano comprendere meglio l’impatto della misoginia e i pericoli della radicalizzazione online, oltre all’importanza di coltivare rapporti sani.
Per Starmer non ci sono politiche pubbliche già prestabilite e applicabili a questo contesto, perchè il vero problema è culturale. “Non c’è una soluzione ottimale che faccia fronte alle domande che nascono da questa serie. Si tratta di una cosa molto più complessa. È una questione culturale e perciò dobbiamo ampliare le nostre vedute, lavorare come società, e discuterne. Per questo sono molto contento che Adolescence sarà mostrata gratuitamente nelle scuole, perché ritengo che i giovani la debbano vedere”.
20250126