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    Al via il G7 in Canada, tra pressioni internazionali, dazi e difesa

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    Kananaskis, provincia canadese dell’Alberta. Si terrà tra le alte vette delle Rocky mountains – nome con cui si identificano le Montagne rocciose, una delle più estese catene montuose della Terra – il G7, in programma da oggi fino a martedì 17 giugno. Dopo Borgo Egnazia, il resort pugliese che l’anno scorso ha accolto i leader del mondo in Italia, quest’anno tocca al Canada, che ospiterà per la settima volta il Vertice dei Grandi Sette (l’ultima volta era stata nel 2018). 

    Uno scenario politico molto complesso, tra le varie guerre in corso e i numerosi temi di cui discutere, reso ancora più difficile dalla crisi scoppiata venerdì tra Israele e Iran. E questo sarà anche il primo G7 di Donald Trump dopo la sua rielezione.     

    L’incontro darà la possibilità ai rappresentanti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti di affrontare i contenuti di vari dossier, in un’ottica di coesione e collaborazione mondiale, tra cui pace, economia e sicurezza. Le priorità si concentreranno soprattutto su tre punti. 

    Il primo fa riferimento alla protezione delle comunità e del mondo per “raggiungere accordi e azioni coordinate” e per combattere le “interferenze esterne e il crimine transnazionale”. Non mancherà poi l’attenzione su energia e processo di transizione digitale, anche nell’ottica di fare uso dell’ “l’intelligenza artificiale e della tecnologia quantistica per stimolare la crescita economica”. Infine, una garanzia di cooperazione, “catalizzando enormi investimenti privati per costruire infrastrutture più solide, creare posti di lavoro meglio retribuiti e aprire mercati dinamici in cui le imprese possano competere e avere successo”. 

    Quali sono i temi

    Cinquant’anni dopo la nascita del G7, quello di quest’anno è un incontro molto atteso, che vede esordire anche il neo eletto premier canadese Mark Carney. La presidenza canadese ha previsto per questo G7 sette sessioni, di cui quattro da svolgere lunedì 16 giugno e le restanti tre da inserire in programma martedì 17. 

    Al termine di ogni sessione sarà poi diffusa una dichiarazione riassuntiva di quanto svolto, che sostituirà, almeno in parte, il comunicato congiunto al termine dei lavori, proprio come accadde nel 2019 con la presidenza francese. In ordine, dunque, si parlerà di: 

    • contrasto agli incendi
    • finanziamento dello sviluppo
    • intelligenza artificiale
    • lotta al traffico di migranti
    • minerali strategici
    • repressione transnazionale
    • tecnologie quantistiche

    Grande attesa per l’arrivo dei vari leader: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata già ieri, con un volo di Stato, all’aeroporto di Calgary insieme alla delegazione italiana e alla figlia Ginevra, poi il trasferimento a Kananaskis. Già oggi la premier sarà impegnata in alcuni incontri, tra cui il colloquio informale con il premier britannico Keir Starmer. Poi, Meloni introdurrà la terza sessione di lavoro, quella definita delle “Comunità sicure”, il cui tema sarà quello della gestione dei flussi migratori. 

    Proprio sulla lotta al traffico di migranti già lo scorso anno era stata inaugurata, in accordo  con Stati Uniti e Regno Unito, una Coalizione contro il traffico di migranti. Nel comunicato 2024 si poteva leggere: “Affermiamo il nostro impegno collettivo e la nostra cooperazione rafforzata per rispondere alla migrazione, affrontare le sfide e cogliere le opportunità che essa presenta, in partenariato con i paesi di origine e di transito”.

    La situazione internazionale

    Resta, intanto, molto alta l’attenzione verso la situazione in atto tra Israele e Iran, dopo i primi attacchi israeliani di venerdì e le reciproche controffensive seguite in questi tre giorni: dopo gli attacchi israeliani in Iran, la scaletta degli incontri potrebbe subire qualche variazione, anche nell’ottica di discutere a livello internazionale delle prerogative da imporre nel controllo di questo nuovo fronte. Il G7 potrebbe poi essere l’occasione per discutere di un’intesa commerciale con gli Usa, poco prima dell’entrata in vigore dei nuovi dazi annunciati da Trump.

    In generale, sarà un G7 aperto a molte rappresentanze internazionali. Oltre ai membri del G7, sono stati invitati esponenti di altri Paesi, il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva, la presidente del Messico Claudia Sheinbaum, il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa, il presidente della Corea del sud Lee Jae-Myung e il presidente dell’India Narendra Modi. Tra gli invitati anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, a margine degli incontri ufficiali, potrebbe incontrare il presidente americano Donald Trump.

    Una delle sessioni di lavoro a cui i leader del mondo sono invitati sarà proprio quella intitolata “Un’Ucraina forte e sovrana”, a cui parteciperà anche il segretario generale della Nato Mark Rutte. Il tema della difesa è, infatti, alla base di un accordo tra gli alleati della Nato, su proposta dello stesso Rutte, per il raggiungimento del 5% del Pil chiesto dagli Usa. La conclusione dei lavori vedrà poi il passaggio di testimone dal Canada alla Francia, Paese a cui spetterà la presidenza del G7 nel 2026.

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