Alessandro Cecchi Paone, giornalista, scrittore e docente universitario, ospite della prima puntata della seconda stagione de L’Aperitivo, il podcast promosso da Politica e La Giovane Roma. Un’occasione conviviale attraverso cui riflettere su tematiche civili e sociali a partire dalla presentazione del suo ultimo libro “I colori della libertà. La mia vita per i diritti di tutti”.
I temi
Dopo anni di divulgazione e attivismo politico, Alessandro Cecchi Paone mette nero su bianco le proprie esperienze di vita in chiave autobiografica. Tanti i temi affrontati, dalle unioni civili alla sessualità passando per le adozioni omogenitoriali, il fine vita e la legalizzazione della cannabis. Tra progressisti e conservatori, malgrado i progressi compiuti sul piano del riconoscimento giuridico, la realtà italiana qui rappresentata è pregna di ostacoli e contraddizioni.
A testimoniarlo è Francesca Pascale, curatrice della prefazione del libro, nonché attivista nel campo dei diritti LGBTQ+.
Le contraddizioni
Come più volte ribadito nel corso dell’intervista, è ancora lungo il cammino che la politica e le istituzioni nazionali devono compiere per tentare un miglioramento delle condizioni di vita collettive. Allo stato, le differenze di genere continuano a giocare un ruolo decisivo sul piano professionale: a parità di ruolo, le donne infatti continuano a ricevere salari inferiori rispetto ai colleghi di genere maschile. La situazione non migliora in caso di gravidanza e figli minorenni a carico, arrivando fino al licenziamento.
Discorso pressoché analogo per le persone appartenenti alla comunità LGBTQ+: in uno Stato democratico, la libertà sta nel poter manifestare la propria identità di genere senza dover puntualmente subire pesanti discriminazioni, specie nel luogo di lavoro.
In mancanza di stimoli, incentivi e garanzie contrattuali, questi e molti altri punti spingono ogni anno migliaia di giovani ad emigrare all’estero. A prescindere dall’orientamento politico dell’esecutivo in carica, secondo Cecchi Paone la speranza è che lo scenario possa migliorare.
Il legame con la massoneria
Secondo Cecchi Paone, molte tematiche centrali nell’ordinamento democratico odierno – l’aborto, il divorzio, l’uguaglianza – affondano le proprie radici nella massoneria, alla quale dice di essere legato anche sul piano prettamente familiare. Per Cecchi Paone, in sua assenza la realtà nella quale ci troviamo a vivere sarebbe differente.
Le unioni civili e le adozioni
Spostandosi sul piano personale, Alessandro Cecchi Paone ripercorre le proprie scelte di vita, mettendo in risalto le difficoltà riscontrate – e tutt’oggi esistenti – nel tentativo di formalizzare un’adozione omogenitoriale. Nonostante la legge 76/2016 sulle unioni civili abbia permesso un trattamento giuridico equivalente al matrimonio, in Italia le coppie di uno stesso sesso non possono ancora adottare un figlio, nemmeno nel caso in cui quest’ultimo sia stato concepito in una precedente relazione. Secondo Cecchi Paone, persistono grandi problemi per chi intende creare un nucleo familiare non convenzionale.
Anche provando a fare un paragone con quanto accade al di là dei nostri confini, il confronto non regge: in Spagna, per esempio, le adozioni omogenitoriali sono effettive da decenni.
Assistiamo, dunque, ad una profonda spaccatura: da un lato la politica, non pienamente efficiente nel concludere l’iter parlamentare correlato, e dall’altro l’opinione pubblica, che pare guardare con favore ad un maggiore riconoscimento dei diritti civili. Lo stesso sbilanciamento, prosegue Cecchi Paone, esiste considerando altre due istanze, la legalizzazione della cannabis e l’eutanasia.
Le personalità politiche
Infine, Alessandro Cecchi Paone esprime un breve giudizio su alcune figure della politica italiana. Si parte con Giuseppe Conte e Matteo Renzi: l’ago della bilancia finisce a favore di quest’ultimo, considerate anche posizioni politiche analoghe. Si prosegue con Matteo Salvini e Luigi di Maio; Cecchi Paone ammette di preferire quest’ultimo per via della simpatia espressa. Passando al confronto tra maggioranza e opposizione, Cecchi Paone riferisce di preferire la segretaria dem Elly Schlein: “è tutto quello che in Italia non avrei mai pensato di poter avere. Lesbica dichiarata, ebrea, ha tre o quattro passaporti, incarna il cosmopolitismo”.
Poco da dire, invece, su Antonio Tajani, rispetto al quale ammette di avere una preferenza, complice anche la “vicinanza politica”, e Carlo Calenda, esponente centrista che – a detta di Cecchi Paone – “quando si muove devasta l’area liberale e libertaria”.
L’ultimo pensiero va a Silvio Berlusconi, personalità alla quale continua a sentirsi profondamente legato.
20250421

