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    Approvato il 18esimo pacchetto di sanzioni alla Russia. Il Cremlino: “Arma a doppio taglio per l’Unione”

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    Venerdì 18 luglio, i Paesi europei hanno raggiunto un’intesa sul diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Federazione Russa. L’accordo è sopraggiunto in seguito al ritiro del veto da parte della Slovacchia, legata ancora al gas di Mosca, alla quale sono state proposte alcune garanzie da parte dell’Unione. Nel pomeriggio è arrivata anche l’approvazione formale da parte del Consiglio Affari Generali.

    I dettagli

    Il pacchetto di sanzioni prevede ulteriori misure atte a colpire la macchina dell’industria bellica russa, mirando in particolare i settori finanziari, commerciali ed energetici. Da parte europea, si ritiene che, grazie a questa manovra, sia possibile indebolire tatticamente il Cremlino, costretto a fare i conti con l’aumento dei costi legati al proseguimento del conflitto in Ucraina. 

    Nello specifico, è stato emanato il divieto di transazione per il Nord Stream 1 e 2, con un aumento delle navi della flotta ombra. È stato introdotto l’Oil Price Cap, un meccanismo che abbassa il prezzo del greggio del 15% rispetto al prezzo medio russo, in modo da sfavorire la vendita e la produzione di quest’ultimo. Vengono poi proibite totalmente le transazioni bancarie Swift, incrementando la lista degli istituti bancari russi con i quali l’UE intende cessare i legami finanziari. 

    Sono inoltre vietati investimenti diretti sul fondo russo, così da disincentivare la posizione di Mosca nel mercato globale. Di qui anche la compromissione della possibilità di riorientare gli scambi commerciali, ovviando alla chiusura europea. Fino ad ora, la Russia era riuscita ad esportare i propri beni in alcuni Paesi del Vecchio Continente grazie a Stati terzi, ma con il nuovo pacchetto di sanzioni è previsto il divieto di importazione di prodotti petroliferi raffinati caratterizzati dall’utilizzo di greggio russo.

    La convinzione di Ursula von der Leyen

    La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è dichiarata convinta che la strategia adottata dall’Unione possa rivelarsi vincente sul lungo periodo. L’obiettivo dichiarato è colpire con forza l’avversario, mirando con precisione il sistema bancario, così come quello militare ed industriale. Von der Leyen non intende allentare la pressione su Mosca: l’intenzione è quella di incrementarla progressivamente sempre più, fino a rendere inevitabile da parte russa porre fine ai combattimenti e trovare una soluzione negoziata al conflitto. Fino ad allora, l’Unione persevererà sulla linea dichiarata, rimanendo vicina all’Ucraina e supportandola sia economicamente che militarmente.

    L’apprezzamento di Zelensky

    Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con parole di apprezzamento le nuove sanzioni, definendo la decisione assunta da Bruxelles “essenziale”, nonché in grado di influenzare le decisioni della Russia, proprio nel momento in cui Mosca sta intensificando le proprie operazioni belliche sul campo di battaglia. Il Capo di Stato ha anche rilasciato un messaggio di gratitudine nei confronti delle istituzioni europee, ringraziando in particolare la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il Presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa.

    Il leader ucraino ritiene che il nuovo pacchetto di sanzioni possa rivelarsi efficace poiché capace di ostacolare il nuovo modello economico-commerciale ed industriale costruito dalla Russia per ovviare alle precedenti misure adottate dall’UE. 

    La contrarietà del Cremlino

    Il portavoce del Presidente della Federazione Russa, Dmitrij Peskov, si è espresso in maniera negativa sul diciottesimo pacchetto di sanzioni, affermando che si tratta di un modus operandi illegale, capace di rivelarsi un’arma a doppio taglio per il continente europeo, il quale potrebbe subire conseguenze negative a causa dell’estinzione dei legami finanziari e commerciali con la Federazione. Inoltre, il Cremlino non si è mostrato eccessivamente preoccupato, dichiarando che la Russia è ormai abituata ad affrontare situazioni di questo tipo, e dunque sa come agire per cercare di minimizzare gli effetti correlati.

    Secondo Peskov, le sanzioni sono frutto di una politica antirussa perseguita con insistenza dall’Unione, la stessa che mira ad indebolire Mosca sul piano finanziario e a danneggiare la sua immagine.

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