Sono circa 13 milioni le persone disoccupate nell’Unione europea nell’agosto 2025, in aumento rispetto a luglio 2025 di 39mila unità. A rivelarlo sono i dati pubblicati da Eurostat, nel report che attesta i valori delle persone con e senza lavoro.
A questi numeri si associano anche le stime relative ai paesi dell’area euro (+11 mila ad agosto rispetto a luglio 2025) e ai singoli paesi dell’Ue. La disoccupazione nell’Ue si attesta così al 5,9% ad agosto 2025 e al 6,3% nell’area euro.
Disoccupazione giovanile e per sesso
Tra le principali statistiche c’è quella dei dati relativi alla disoccupazione giovanile. Ad agosto 2025 “2,819 milioni di giovani, sotto i 25 anni, erano disoccupati nell’UE, di cui 2,220 milioni nell’area dell’euro”.
Inoltre, nello stesso mese, “il tasso di disoccupazione giovanile era del 14,6% nell’Ue, in aumento rispetto al 14,4% di luglio 2025, e del 14,0% nell’area dell’euro, stabile rispetto al mese precedente”. Rispetto a luglio 2025, “la disoccupazione giovanile è aumentata di 20.000 unità nell’Ue ed è diminuita di 4.000 unità nell’area dell’euro”.
Per quanto rigurda, invece, le distinzioni in base al sesso, ad agosto 2025 i tassi di disoccupazione sia femminile che maschile restano stabili rispetto al mese precedente sulle cifre corrispondenti di 6,0% e 5,8%. Stessa cosa nell’area dell’euro, dove “il tasso di disoccupazione femminile è del 6,4% e quello maschile del 6,1%, entrambi stabili rispetto a luglio 2025”.
I dati e le fonti
Queste stime si basano principalmente sulla definizione di disoccupazione, attestata a livello mondiale, dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), che considera le persone disoccupate “senza lavoro che hanno cercato attivamente lavoro nelle ultime 4 settimane e sono disponibili a iniziare a lavorare entro le successive 2 settimane”.
Per rendere le statistiche più corpose, i dati sulla disoccupazione “sono stati integrati da indicatori aggiuntivi, come ad esempio lavoratori part-time sottoccupati, persone in cerca di lavoro ma non immediatamente disponibili e persone disponibili a lavorare ma non in cerca”.
Per questo l’Eurostat definisce come disoccupato “un individuo di età compresa tra 15 e 74 anni senza lavoro durante la settimana di riferimento, disponibile a iniziare a lavorare entro le due settimane successive e che ha cercato attivamente un impiego in un dato momento durante le ultime quattro settimane”.
Il contesto generale
In generale, il tasso di disoccupazione rappresenta un indicatore molto importante per descrivere una dimensione sociale ed economica.
L’aumento della disoccupazione “si traduce in una perdita di reddito per gli individui, in una maggiore pressione sulla spesa pubblica per le prestazioni sociali e in una riduzione del gettito fiscale”.
Per l’Organizzazione Internazionale del Lavoro è “l’indicatore del mercato del lavoro più ampiamente utilizzato, grazie alla sua comparabilità internazionale e alla sua disponibilità relativamente tempestiva”. A percepire i maggiori cambiamenti sono la disoccupazione maschile, giovanile e di lunga durata, perché “più sensibili ai cambiamenti economici ciclici rispetto alla disoccupazione complessiva”.
Disoccupazione post guerra in Ucraina
Dopo l’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022, “le persone in fuga dalla guerra hanno ottenuto protezione temporanea nell’Ue nell’ambito del programma di protezione temporanea dell’Ue”. Per questo, “i diritti dei beneficiari del programma includono l’accesso all’occupazione, nel rispetto delle norme applicabili alla professione, delle politiche nazionali del mercato del lavoro e delle condizioni generali di impiego”.
Da aprile 2022, “un numero significativo di Paesi è stato in grado di fornire dati sui rifugiati disoccupati registrati. La copertura dei dati comprendeva fino a 20 Paesi dell’Ue e la Svizzera per luglio 2025. I dati riguardano solo le persone registrate presso i servizi pubblici per l’impiego nazionali e non necessariamente tutte le persone in cerca di lavoro in un determinato momento”.
La situazione in Italia
I dati in Italia sono stati resi pubblici dall’Istat. “Ad agosto 2025, su base mensile, il calo degli occupati si associa all’aumento dei disoccupati e degli inattivi. La diminuzione degli occupati (-0,2%, pari a -57mila unità) coinvolge gli uomini, le donne, i dipendenti (permanenti e a termine) e tutti coloro che hanno meno di 50 anni d’età; gli occupati invece crescono tra gli autonomi e tra chi ha almeno 50 anni. Il tasso di occupazione cala al 62,6% (-0,2 punti)”.
“Il calo congiunturale del numero di occupati – prosegue l’Istat – registrato ad agosto 2025, è sintesi della diminuzione dei dipendenti permanenti (-0,2%) e a termine (-1,5%) e della crescita degli autonomi (+0,1%)”.
“Tra luglio e agosto 2025, nelle classi d’età 15-24 e 25-34 anni il tasso di occupazione è in calo e quelli di disoccupazione e inattività sono in crescita; anche per i 35-49enni l’occupazione diminuisce e la disoccupazione aumenta, ma l’inattività rimane stabile. Tra chi ha almeno 50 anni, infine, cresce il tasso di occupazione e diminuiscono quelli di disoccupazione e inattività”, conclude il report.
20250368