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    I bilaterali di Zelensky a Roma: vicina l’entrata dell’Ucraina nell’Unione europea?

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    I funerali di Papa Francesco, tenutisi nella giornata odierna a Roma, sono stati un’occasione di colloquio tra alcuni dei più influenti leader mondiali, prontamente pervenuti nella Capitale non solo per portare i loro onori allo scomparso Pontefice, ma anche per incontrare alcune tra le più importanti personalità del panorama politico internazionale. 

    Tra i presenti, il leader ucraino Volodymyr Zelensky, che dapprima ha disquisito con Donald Trump, Emmanuel Macron e Keir Starmer all’interno della Basilica di San Pietro, per poi spostarsi a Palazzo Chigi per discutere con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Infine, nel corso del pomeriggio, il presidente ucraino ha incontrato anche la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. 

    Il vertice a Palazzo Chigi

    Il colloquio fra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky, durato poco meno di un’ora, ha visto i due leader discutere della guerra russo-ucraina e dei suoi recenti sviluppi, nonché della necessità di concludere il conflitto il prima possibile, a patto che vi siano delle condizioni che possano garantire una pace giusta

    Entrambi hanno ribadito la volontà di appoggiare l’impegno profuso da Donald Trump per il raggiungimento della pace, che dovrà basarsi su una consolidata sicurezza nel territorio ucraino e sulla preservazione della sovranità politica-istituzionale. Zelensky ha puntualizzato che il suo popolo desidera porre fine alle attività belliche e che l’impegno ucraino per arrivare a questo obiettivo sarà professato anche in futuro. Qualora dovessero esserci delle garanzie concrete per il mantenimento dell’integrità politica dello Stato ucraino e della sua sicurezza, subentrerebbe una totale disposizione alla negoziazione e all’ascolto delle proposte di pace. 

    Dal canto suo, Giorgia Meloni ha ribadito la necessaria presenza dell’impegno russo: seguendo questa linea, Mosca dovrebbe fornire un maggior contributo alla ricerca di una soluzione al conflitto e avviare in maniera concreta il processo che possa condurre alla pace. Infine, la Presidente ha ribadito il suo assoluto sostegno alla causa di Kiev, esprimendo condoglianze per le vittime degli attacchi militari russi che si sono intensificati negli ultimi giorni.

    L’incontro tra von der Leyen e Zelensky

    Il leader ucraino ha incontrato anche la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, la quale ha approfittato per ribadire il sostegno dell’Unione europea a Kiev e al suo popolo. Da parte della Presidente, è stata espressa la volontà europea di essere protagonista al tavolo delle trattative, in modo tale da spalleggiare lo Stato ucraino assicurandosi che il dopoguerra possa basarsi su una pace giusta, tale da garantire la sicurezza del Paese e di tutta l’Europa orientale. 

    Il sostegno europeo a Kiev

    L’Unione europea, dopo essersi spesa fortemente in questi ultimi anni, mira a ritagliarsi un ruolo di rilievo nelle negoziazioni che porteranno alla fine del conflitto, per poter dare un senso ai grandi sforzi politici e diplomatici svolti a sostegno della causa ucraina. Non vi è alcuna volontà di abbandonare Zelensky proprio ora che pare essere vicini all’avvio delle trattative. 

    Il possibile ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea

    Di qui l’importanza del bilaterale odierno, a testimonianza della solidarietà europea e della volontà di continuare ad appoggiare un paese martoriato da una guerra pluriennale. I due leader hanno anche discusso del futuro, in particolare della possibilità che – dopo la fine del conflitto – l’Ucraina possa entrare a far parte della famiglia europea, che pare essere disposta ad accogliere a braccia aperte i propri fratelli provenienti dal fronte orientale del Vecchio Continente. 

    Qualora ciò dovesse effettivamente accadere, Zelensky avrebbe l’occasione di coronare uno dei suoi più grandi obiettivi, l’entrata del Paese nell’Unione europea. 

    Conclusioni

    In una giornata solenne, che ha visto il mondo salutare per l’ultima volta l’amato Pontefice, la diplomazia internazionale non si è fermata, ma ha continuato ad operare incessantemente. 

    La giornata odierna è stata quindi indicativa della capacità insita in eventi storici di grande portata di riunire alcune tra le più grandi personalità politiche mondiali, pronte a discutere delle crisi e dei dossier più rilevanti, in modo tale da progettare congiuntamente il futuro del panorama geopolitico internazionale. 

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