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    Bonus giovani under 35 e Bonus Donne: come funzionano?

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    Il 9 maggio 2025, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato i due Decreti Interministeriali attuativi del Bonus Giovani under 35 e il Bonus Donne, come definiti, rispettivamente, dagli articoli 22 e 23 del Decreto Coesione (d.l. 60/2024, convertito con legge n.95/2024).

    Assunzioni agevolate

    I provvedimenti definiscono i criteri e le modalità operative dell’esonero contributivo totale per l’assunzione di personale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o per la trasformazione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato di lavoratori under 35 che non sono mai stati occupati a tempo indeterminato e di donne prive di impiego regolarmente retribuito. 

    Entrambe le misure, finanziate dal Programma giovani, donne, lavoro 2021-2027 prevedono un doppio binario di decorrenza: grazie a un’intensa attività di confronto con la Commissione Europea è stato possibile svincolare la richiesta di bonus valida per tutto il territorio nazionale da quella straordinaria per le aree ZES – Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna – dando ai datori di lavoro privati, la possibilità di accedere al beneficio per le assunzioni a tempo indeterminato di under 35 o di donne disoccupate da oltre 24 mesi (massimo 650 euro per 2 anni).

    Per i contratti nella Zona Economica Speciale, che si avvalgono di condizioni di favore, l’esonero segue, invece, la disciplina europea che prevede la possibilità di effettuare domanda dopo l’Autorizzazione della Commissione.

    Bonus giovani in pillole 

    I beneficiari del provvedimento sono i datori di lavoro che procedono con l’assunzione di personale non dirigenziale con contratto a tempo indeterminato o alla trasformazione dei contratti determinati in lavoro stabile. L’incentivo contributivo si sostanzia nell’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, per un massimo di 24 mesi, ad esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), nel limite massimo di importo pari a 500 euro su base mensile per ciascun lavoratore e comunque nei limiti della spesa autorizzata dall’articolo 22, comma 7, del d.l. 60/2024 e nel rispetto delle procedure, dei vincoli territoriali e dei criteri di ammissibilità previsti dal Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021 – 2027, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. 

    Occorre considerare che l’agevolazione non può, in ogni caso, superare il 50% dei costi salariali. Il periodo interessato riguarda le assunzioni effettuate, in tutta Italia, dal 1° settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025. 

    Sia per la ZES che per il resto d’Italia, i lavoratori ammessi al beneficio sono coloro che, alla data dell’assunzione incentivata, non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età e non sono mai stati occupati a tempo indeterminato. L’esonero spetta, altresì, con riferimento ai soggetti che alla data dell’assunzione incentivata sono stati occupati a tempo indeterminato presso un datore di lavoro che ha beneficiato parzialmente dell’esonero medesimo.

    Il regime agevolato nella zona economica speciale 

    Ai datori di lavoro privati che, dalla data di autorizzazione della Commissione europea – 31 gennaio 2025 – e fino al 31 dicembre 2025, assumono lavoratori con sede di lavoro effettiva, presso la quale il lavoratore è tenuto a prestare fisicamente servizio, ubicata nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, l’esonero spetta nel limite massimo di importo pari a 650 euro su base mensile per ciascun lavoratore e comunque nei limiti della spesa autorizzata ai sensi dell’articolo 22, comma 7, del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60 e nel rispetto delle procedure, dei vincoli territoriali e dei criteri di ammissibilità previsti dal Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021 – 2027. 

    L’ammontare dell’agevolazione non può in ogni caso superare il 50% dei costi salariali, così come definiti al punto 31 dell’articolo 2 del Regolamento (UE) n. 651/2014. Nella sola area ZES l’invio della comunicazione telematica all’INPS con la richiesta di accesso al beneficio previsto deve avvenire prima dell’assunzione. Il rapporto di lavoro deve poi essere instaurato entro dieci giorni dall’accoglimento della domanda, ed è un termine perentorio.

    Esclusioni, cumulabilità e incompatibilità

    Sono esclusi dal beneficio i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato, nonché i soggetti che soddisfano i requisiti di “impresa in difficoltà”, che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero. 

    L’esonero non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente; risulta invece compatibile, senza alcuna riduzione, con la maxi-riduzione per nuove assunzioni introdotta dalla riforma Irpef nel 2023 e prorogata fino al 2027. 

    Vige un divieto importante per tutto il territorio italiano: nei 6 mesi precedenti l’assunzione, i datori di lavoro non devono aver proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi nella medesima unità operativa o produttiva.

    Rimedi necessari 

    L’obiettivo degli incentivi per le assunzioni dei giovani è duplice: da un lato si vuole ridurre il costo del lavoro per le imprese, aiutandole così ad assumere di più; dall’altro, gli aiuti possono incidere positivamente anche sugli stipendi, determinandone un aumento. Negli ultimi anni , gli incentivi sono stati uno strumento largamente impiegato dai governi di vario colore succeduti alla guida del Paese. 

    Tuttavia, i risultati sperati non sono stati poi quelli realmente conseguiti e la storia economica spesso ci ha insegnato che le agevolazioni non curano le patologie né producono risultati stabili a lungo termine.

    Oggi il Governo è chiamato ad affrontare una sfida ancor più preoccupante: un’emorragia di giovani e imprese. Basteranno i bonus per convertire la rotta? 

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