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    Bonus nascita: iniziativa di incentivazione alla natalità?

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    La nuova legge di Bilancio in discussione alla Camera propone un bonus di 1000 euro per ogni bambino nato, che potrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2025. Questo contributo sarà disponibile per tutte le famiglie italiane e anche per quelle straniere, purché in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo o titolari di un permesso unico di lavoro o per motivi di ricerca di almeno sei mesi. 

    Sebbene l’importo rimanga invariato rispetto alle ‘edizioni’ passate del bonus natalità, la misura non rappresenta una novità assoluta, ma piuttosto una ripresa di politiche simili già introdotte negli anni precedenti. Tuttavia, se confrontato con l’andamento dell’inflazione, il valore reale del bonus risulta essere il più basso mai erogato, sollevando interrogativi sull’efficacia di questa misura nel supportare le famiglie italiane.

    Il bonus nascita non è una novità

    Il bonus natalità di 1000 euro proposto dal governo non è il primo incentivo economico che lo Stato italiano ha offerto alle famiglie con bambini. Questo tipo di aiuto è stato introdotto per la prima volta nel periodo 2005-2007 sotto il governo di Silvio Berlusconi con il cosiddetto ‘bonus bebè’ per incentivare la natalità in un periodo in cui si iniziava a prefigurare un calo delle nascite. Tale misura venne ripresa e rilanciata anche nel 2014 dal governo Renzi, che introdusse una versione rivisitata del bonus, elevando l’importo e cercando di incentivare ulteriormente le famiglie a mettere al mondo figli.

    Il bonus ieri e oggi: differenze

    Il fatto che oggi il bonus venga riproposto con un valore nominale invariato di 1000 euro pone un importante quesito: cosa succede al potere d’acquisto effettivo del bonus rispetto al passato?

    La finanza pubblica ha dovuto fare i conti con una crescente inflazione e un’economia che fatica a decollare, e il bonus di oggi ha un valore reale inferiore rispetto a quello delle edizioni passate.

    Secondo le stime, nel 2005 i 1000 euro del bonus natalità avevano un potere d’acquisto equivalente a circa 1250 euro odierni, tenendo conto dell’inflazione. Ciò significa che, pur mantenendo lo stesso importo nominale, il bonus erogato oggi ha un potere d’acquisto ridotto, il che lo rende meno efficace nell’affrontare le sfide economiche che le famiglie italiane si trovano ad affrontare.

    Come si ottiene il bonus

    Un altro aspetto che non può essere ignorato riguarda la modalità di erogazione del bonus. Come è accaduto in passato, il contributo non sarà erogato in maniera automatica, ma dovrà essere richiesto dalle famiglie: questo meccanismo di distribuzione ha sollevato preoccupazioni, poiché potrebbe ridurre l’efficacia dell’iniziativa.

    Infatti, numerose famiglie potrebbero non essere a conoscenza della possibilità di beneficiare del bonus o potrebbero incontrare difficoltà burocratiche nella richiesta. Questo processo potrebbe creare barriere amministrative e ritardi che andranno ad aggiungersi alle difficoltà economiche già esistenti per molte famiglie italiane. Inoltre, il fatto che il bonus debba essere richiesto individualmente implica anche un rischio di esclusione sociale. In effetti, alcune famiglie, soprattutto quelle con un basso livello di istruzione o con difficoltà di accesso a internet, potrebbero non riuscire a usufruire del bonus semplicemente perché non sono in grado di completare le procedure necessarie.

    Ed ancora, il meccanismo che prevede un’erogazione non automatica può comportare una disincentivazione a presentare la domanda, soprattutto per le famiglie che, per varie ragioni, potrebbero essere dissuase da un sistema burocratico che richiede tempo e impegno per ottenere il beneficio.

    Impatto sociale e demografico del bonus

    Dal punto di vista sociale, non si può ignorare che il bonus natalità sia stato introdotto come una risposta alla crescente crisi demografica che sta attraversando l’Italia. La bassa natalità è un problema che affligge molti paesi europei, ma in Italia il fenomeno è particolarmente preoccupante. 

    Le politiche di incentivazione alla natalità sono state pensate come strumenti per contrastare la decrescita demografica, ma la vera domanda é se un bonus di 1000 euro sia sufficiente a invertire una tendenza così radicata. Vieppiù, il fatto che il bonus non sia sempre erogato in modo uniforme e che dipenda dalla domanda delle famiglie potrebbe limitare l’efficacia di questa misura nel lungo periodo.

    Il target del bonus, che in questo caso si estende anche alle famiglie di cittadini non italiani, purché in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo, suscita dibattito politico, poiché alcuni ritengono che il bonus debba essere destinato prioritariamente alle famiglie italiane.

    Tuttavia, in un contesto di crescente immigrazione e di politiche di inclusione, il governo ha scelto di estendere il beneficio a un numero maggiore di cittadini, riconoscendo la multiculturalità della società italiana e cercando di favorire la stabilità delle famiglie straniere che contribuiscono all’economia nazionale.

    In definitiva, sebbene il bonus di 1000 euro rappresenti un supporto alle famiglie, la sua efficacia potrebbe essere limitata dal valore reale ridotto, a causa dell’inflazione e dalla modalità di erogazione che richiede una domanda attiva da parte delle famiglie. La politica di incentivazione alla natalità, pur mantenendo

    l’importo stabile, risulta quindi meno incisiva rispetto al passato, con un impatto economico ridotto rispetto a quello che avrebbe avuto nel 2005. Le famiglie italiane, sempre più alle prese con difficoltà economiche, potrebbero non percepire questo bonus come una vera soluzione ai loro problemi, ma piuttosto come un aiuto parziale che non risolve le sfide strutturali della società italiana, come la disoccupazione giovanile e la precarietà lavorativa.

    Contenuti integrativi:

    ISTAT – prezzi al consumo: https://www.istat.it/comunicato-stampa/prezzi-al-consumo-ottobre-2024/

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