Nella seconda settimana di agosto, un’atmosfera di negatività ha avvolto i mercati finanziari.
Dopo i forti rialzi che hanno contraddistinto i mesi appena trascorsi, appare fisiologico un rintracciamento da parte dei maggiori indici mondiali.
Negli Stati Uniti, nell’ultima settimana, lo Standard & Poor’s ha ceduto lo 0,31%, stabilizzandosi in zona 4464 punti. L’indice è stato trascinato al ribasso dalle performance negative del settore tech. Infatti, alcune aziende come Apple, Microsoft e Nvidia hanno registrato perdite consistenti, che vanno dal -2% per il colosso di Cupertino fino al -8,56% per NVIDIA Corporation. Neanche i dati positivi riguardanti l’inflazione, emersi il 10 agosto sono riusciti ad incoraggiare gli investitori. Tuttavia, secondo gli analisti, questi nuovi dati sono compatibili con l’ipotesi di una pausa della Fed, sul rialzo dei tassi di interesse, già a partire da settembre.
In territorio europeo la situazione è più stabile. Dopo i massimi storici toccati l’ultima settimana di luglio e lo scossone di inizio agosto, l’indice Eurostoxx 50 sembra essersi stabilizzato con una performance positiva dello 0,68%.
In Italia, dopo la mossa a sorpresa per tassare gli extraprofitti delle banche e degli intermediari finanziari, a Piazza Affari, i titoli bancari hanno subito sin da subito un forte ribasso, che si è consolidato nei giorni successivi. Queste turbolenze nel settore finanziario hanno portato il FTSE MIB in territorio negativo con una variazione dell’1,09% nella settimana che precede Ferragosto.
Tuttavia un quadro macroeconomico che presenta segni di leggero miglioramento, unito a dati aziendali positivi che contribuiscono a delineare un panorama ottimistico, potrebbe dare origine a un ulteriore rally positivo sui mercati finanziari. In questa prospettiva, le banche centrali con le proprie politiche monetarie avranno un ruolo cruciale. Dovranno attuare misure atte a contenere un possibile eccesso di entusiasmo che potrebbe diffondersi tra gli operatori di mercato. L’obiettivo sottostante sarà quello di consolidare una crescita sostenibile e prevenire alterazioni legate a comportamenti speculativi, i quali, se non gestiti, potrebbero minare la stabilità a lungo termine delle dinamiche finanziarie.
A cura di
Luca Tommaso Longo