L’VIII sezione del Tribunale di Roma si è espressa condannando Andrea Delmastro delle Vedove a otto mesi di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito del caso dell’anarchico Cospito. Il sottosegretario alla Giustizia, supportato da alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui anche Giorgia Meloni, esclude totalmente le dimissioni.
Il caso Cospito
Alfredo Cospito è considerato un anarchico e terrorista che fu condannato in via definitiva dalla Corte d’assise d’appello di Torino a 23 anni di reclusione per l’attentato del 2 giugno 2006 alla scuola allievi carabinieri di Fossano. Nonostante fossero stati posizionati due ordigni esplosivi, non ci furono morti e questo causò varie problematiche per quanto riguarda la definizione della pena e il rapporto tra possibile ergastolo e mancanza di vittime. Nel 2022 Cospito fu spostato nel regime di detenzione 41-bis nel carcere di massima sicurezza di Bancali, in conseguenza di messaggi inviati dallo stesso Cospito a dei compagni anarchici, volti ad aizzarli per continuare la lotta contro il potere.
A causa dello spostamento nel regime di isolamento, Cospito iniziò uno sciopero della fame, dimagrendo di oltre 35 kg. Questo provocò la reazione non solo di altri gruppi anarchici, ma anche di organizzazioni come Amnesty international, volti a dare supporto a Cospito in quanto vittima di trattamenti crudeli. Nonostante vari tentativi di riduzione della pena e di spostamento dal 41-bis, Cospito tutt’oggi si trova in isolamento, ma dal 2023 ha interrotto lo sciopero della fame.
Delmastro e il caso Cospito: rivelazione di segreto d’ufficio
In che modo il sottosegretario alla Giustizia si è inserito all’interno di questa vicenda? Nel gennaio 2023 Delmastro si fece consegnare dei documenti dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), Giovanni Russo, contenenti all’interno conversazioni tra Cospito e altri detenuti mafiosi del 41-bis tenutesi durante l’ora d’aria. Queste informazioni furono condivise poi con Giovanni Donzelli, deputato del partito Fratelli d’Italia. Quest’ultimo utilizzò queste informazioni per un intervento parlamentare contro i deputati del Partito Democratico in data 31 gennaio 2023. Questo è un punto chiave all’interno di questa vicenda molto complessa; infatti, i documenti, classificati come a “limitata divulgazione”, furono condivisi da Delmastro, ma senza sapere che fossero soggetti a questa limitazione.
Il processo e la condanna
Il deputato Angelo Bonelli denunciò Delmastro e si aprì l’indagine per rivelazione di segreto d’ufficio. Come già anticipato, problematico è stato l’elemento soggettivo del reato. La procura ha infatti chiesto l’assoluzione dell’imputato perché questo non era a conoscenza della segretezza delle notizie da lui divulgate. In aggiunta, gli avvocati del sottosegretario, Giuseppe Valentino e Andrea Milani, affermano che per quanto i documenti fossero soggetti alla “limitata divulgazione”, ciò non impediva la condivisione una volta ottenuta la documentazione da chi autorizzato. Nonostante ciò, il Tribunale di Roma ha condannato a otto mesi Andrea Delmastro, ma i giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche, come il beneficio della sospensione e la non menzione nel casellario giudiziario. In più sono state respinte le richieste di risarcimento che erano state avanzate da quattro parlamentari del Partito Democratico, considerati parti civili.
Interventi sul caso: Delmastro, Meloni e Schlein
In seguito alla condanna, non è mancato il botta e risposta tra le personalità di spicco della politica italiana. Lo stesso Delmastro ha definito questa “Una sentenza politica. Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l’accusa ha chiesto per tre volte l’assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla!”, affermando la volontà di appellarsi a un giudice di Berlino. Ciò che suscitato scalpore sono, però le mancate dimissioni – richieste dall’opposizione – appoggiate dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
La prima è intervenuta affermando “Sono sconcertata per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro”, mentre il secondo ha fatto sapere “Continueremo a lavorare insieme per le indispensabili e urgenti riforme della Giustizia”, confermando la prosecuzione del mandato del sottosegretario. Non è di certo sulla stessa linea la deputata Elly Schlein, che si è scagliata su Delmastro, ma anche su tutto il Governo: “Delmastro condannato per aver usato segreti di Stato contro le opposizioni dimostra quanto questa classe dirigente sia inadeguata”. Dura è l’aggressione della Schlein, che si è scagliata contro la Meloni per far dimettere il sottosegretario, ma quest’ultima continua dicendo “Il Sottosegretario Delmastro rimane al suo posto“.
Conclusioni
Dopo la sentenza sono state sollevate numerose polemiche, legate anche all’inosservanza del sottosegretario alla giustizia per quanto riguarda la segretezza dei documenti, cosa che dovrebbe essere a lui nota per il posto che occupa. Nonostante gli attacchi da parte della sinistra relativamente alle dimissioni del sottosegretario, per ora la situazione sembra essere ferma sulla prosecuzione del suo mandato.
È questo sicuramente un duro colpo per l’immagine di Fratelli d’Italia, ma soprattutto per Giorgia Meloni. Delmastro farà un passo indietro per ripulire l’immagine del partito, o la Presidente continuerà a prendere le sue difese? Essendo stato condannato in primo grado, quali saranno i prossimi risvolti della sentenza, anche per quanto riguarda “l’appello al giudice di Berlino”?
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