spot_img
Altro
    HomeEsteriColloqui di Istanbul: un'occasione sprecata per raggiungere la pace

    Colloqui di Istanbul: un’occasione sprecata per raggiungere la pace

    Pubblicato il

    spot_img

    Il 16 maggio si è tenuto un incontro a Istanbul tra le delegazioni diplomatiche di Russia e Ucraina, un’occasione per negoziare una tregua che possa porre fine al sanguinoso conflitto. Le discussioni si sarebbero dovute tenere il 15 maggio, ma i colloqui sono stati posticipati. 

    Nonostante ci si aspettasse un clima più disteso, con un faccia a faccia tra i due presidenti, ciò non si è verificato, e non è avvenuto alcun sostanziale passo in avanti nel percorso che dovrebbe portare alla pace. Il leader ucraino Volodymyr Zelensky si è comunque recato ad Ankara per discutere con Erdogan, il quale mira ad avere un ruolo di primo piano nel riappacificamento delle relazioni tra i due belligeranti.

    Il vertice tra Zelensky ed Erdogan

    Il 15 maggio, il Presidente Erdogan ha ospitato nella capitale turca il capo di Stato ucraino per disquisire dei colloqui in programma nella città di Istanbul. Erdogan ha sottolineato che si tratta di un’occasione storica ed irripetibile per mezzo di cui instaurare un effettivo dialogo tra le due parti. Inoltre, il Presidente ha aggiunto che vi è la totale disponibilità del suo Paese a favorire la ricerca di un’intesa diplomatica, ospitando sia incontri tecnici tra le delegazioni che vertici di alto livello tra leader di stato. 

    Zelensky ha ribadito l’importanza dell’apporto offerto dalla Turchia, che si sta impegnando a livello politico per portare a termine il pluriennale scontro che si sta consumando in Europa orientale. Durante la discussione, Erdogan ha definito l’operazione militare russa in Crimea del 2014 come un’annessione di una regione che, in realtà, è parte integrante del territorio ucraino, mostrando così la vicinanza turca alla causa dell’attore aggredito e al suo Presidente. 

    Considerando l’assenza al tavolo delle negoziazioni di Vladimir Putin, nemmeno il presidente ucraino ha deciso di prendervi parte, inviando in sua sostituzione una delegazione ucraina. 

    Le delegazioni presenti a Istanbul

    L’assenza di figure russe di alto livello nei colloqui di Istanbul è indice della volontà del Cremlino non solo di non attribuire molta importanza all’incontro, bensì di evitare di impegnarsi eccessivamente a livello politico, cercando di fortificare le sue posizioni sul campo di battaglia in modo da ottenere il più possibile dai futuri negoziati. 

    In precedenza, Zelensky ha sottolineato che sarebbe stato fondamentale un incontro diretto con il suo omologo russo per inaugurare un vero percorso capace di mettere fine ai combattimenti, ma la sua richiesta non è stata presa in considerazione dalla controparte. 

    La delegazione della Federazione Russa ha visto la presenza di Vladimir Medinsky, consigliere presidenziale e capodelegazione, del viceministro degli Esteri Mikhail Galuzin, idel capo della Direzione principale dello Stato maggiore delle Forze armate russe, Igor Kostyukov, e del viceministro della Difesa Alexander Fomin. Nonostante non vi siano ministri, si tratta comunque di figure che vantano grande esperienza e ampie competenze tecniche, sia da un punto di vista diplomatico che militare. 

    Per quanto riguarda la delegazione ucraina, quest’ultima ha contemplato il ministro degli Esteri Andreii Sybiha, il ministro della Difesa Rustem Umerov, il capo dell’ufficio presidenziale Andrij Yermak, il capo del Servizio di sicurezza e il capo di stato maggiore delle forze armate Andrij Hnatov. L’invio di funzionari di primo piano, a differenza di quanto fatto dal Cremlino, testimonia l’intenzione da parte ucraina di avviare il processo negoziale che possa condurre alla pace. 

    Il resoconto dei colloqui

    L’incontro tra le due delegazioni, avvenuto presso il Palazzo Dolmabahçe, durato meno di due ore, è risultato deludente. Non sono stati prodotti sostanziali passi in avanti a causa dell’approccio posizionale che le due parti hanno adottato durante la negoziazione. La distanza tra i due attori risulta essere ancora troppo ampia, e difficilmente sarà possibile raggiungere un principio di accordo nel breve periodo. 

    I rappresentanti ucraini hanno accusato la controparte russa di aver avanzato richieste territoriali in cambio del cessate il fuoco, le stesse che possono frenare il processo che dovrebbe portare alla conclusione del conflitto; per la delegazione ucraina si tratta di una proposta inaccettabile ed irrealistica. 

    L’attitudine del Cremlino rispetto ai negoziati è chiara: al momento l’arresto delle attività belliche non è contemplata, a meno che non vi sia almeno un parziale riconoscimento della vittoria russa. Allo stesso tempo, l’intenzione di Zelensky è quella di continuare a spingere per una tregua incondizionata, senza quindi impegnarsi riguardo ad eventuali cessioni territoriali. 

    L’appello della comunità internazionale 

    Lo sforzo compiuto da diversi attori – tra cui la Turchia, che ha ospitato l’incontro, gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito e la Germania, le cui delegazioni si sono incontrate con alti funzionari ucraini prima dell’inizio dei negoziati – non è bastato. Nonostante inizialmente vi fossero speranzose aspettative, l’incontro si è tramutato in un fallimento.

    Ciò che è probabilmente mancato è la capacità delle parti di scendere a compromessi pur di raggiungere la fine delle ostilità, adottando per contro un atteggiamento rigido, centrato esclusivamente sui propri interessi. 

    Conclusioni

    In seguito alla conferma dell’assenza di Vladimir Putin e di Volodymyr Zelensky, è nata l’impressione che i colloqui di Istanbul siano piuttosto un’occasione mancata per effettuare dei progressi concreti. Le discussioni tra le delegazioni, infatti, non hanno prodotto i risultati sperati, e non lasciano presagire ampi margini d’intesa nell’immediato. 

    L’Ucraina spinge per un vertice diretto tra i due leader, ma al momento risulta difficile prevedere la reale fattibilità dell’incontro presidenziale. La strada verso la pace è ancora lunga e tortuosa, e il raggiungimento di un compromesso pare quanto mai complesso.

    20250189

    Articoli recenti

    Decaro scioglie la riserva e sarà il candidato del centrosinistra in Puglia

    Arriva l’ufficialità per la candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione Puglia, dopo...

    Diffusione non consensuale di immagini: la tutela delle vittime

    Negli ultimi mesi è emerso un inquietante fenomeno legato alla diffusione online di immagini...

    I volenterosi riuniti a Parigi. Meloni contraria all’invio di truppe in Ucraina

    Dopo il vertice di agosto, giovedì 4 settembre c’è stato un nuovo incontro a...

    Punire non basta: il paradosso del carcere e dell’isolamento

    Le mura, le sbarre e le celle sono la traduzione materiale di un’idea politica...