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    Decreto semplificazioni e sanità: novità e prospettive

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    Negli ultimi anni il sistema sanitario italiano è stato attraversato da profondi cambiamenti normativi, spesso dettati dall’urgenza di rendere più efficienti le procedure amministrative e di garantire risposte più rapide ai bisogni di cittadini e operatori. 

    In questo quadro si inserisce il cosiddetto Decreto Semplificazioni, un intervento legislativo volto a ridurre la complessità burocratica, accelerare i procedimenti e favorire l’innovazione organizzativa anche nel settore sanitario

    Le principali misure introdotte 

    Il nuovo Decreto Semplificazioni introduce un pacchetto di interventi pensati per rendere più agile il funzionamento dei servizi sanitari, riducendo i passaggi burocratici e valorizzando gli strumenti digitali

    Oltre alla revisione di diverse procedure amministrative – come quelle legate agli acquisti, alle autorizzazioni e alla gestione del personale – il decreto punta a modernizzare il rapporto tra cittadini e strutture sanitarie attraverso l’uso più esteso della tecnologia. In questo quadro si colloca anche una delle innovazioni più significative: la possibilità di ottenere la certificazione di malattia in modalità telematica, senza dover necessariamente effettuare una visita in presenza.

    Grazie alla telemedicina, infatti, il medico potrà valutare la situazione clinica del paziente da remoto e rilasciare il certificato direttamente in formato digitale. Si tratta di un passo avanti importante verso una sanità più rapida, accessibile e coerente con le esigenze organizzative del sistema, pur richiedendo ancora l’adozione di strumenti applicativi per diventare pienamente operativo.

    Telemedicina e certificazione di malattia

    La novità più rilevante introdotta dal nuovo Decreto Semplificazioni è la possibilità di ottenere il certificato di malattia anche tramite telemedicina, ma solo per condizioni non gravi che non richiedono una valutazione clinica diretta. In questi casi il medico potrà verificare lo stato di salute del paziente attraverso strumenti digitali – come videochiamate o piattaforme di consulto remoto – e rilasciare la certificazione senza la necessità di una visita in presenza. 

    L’obiettivo è semplificare l’accesso all’assistenza per le situazioni più comuni e meno critiche, riducendo tempi, spostamenti e carico amministrativo, sia per i cittadini sia per gli operatori sanitari. Questa telecertificazione rappresenta un passo avanti verso una gestione più efficiente e moderna delle assenze per malattia, pur richiedendo protocolli chiari e un’adeguata infrastruttura digitale per garantirne corretto utilizzo e sicurezza professionale. 

    Dunque, a partire dal 18 settembre entrerà formalmente in vigore la nuova possibilità di rilasciare il certificato di malattia tramite telemedicina, ma la misura non è ancora pienamente operativa poiché l’effettiva applicazione dipenderà dall’attivazione degli strumenti informatici e dei protocolli necessari. Fino a quando il sistema non sarà definitivamente attivato, continueranno a valere le modalità attuali, e quindi il certificato di malattia potrà essere rilasciato solo a seguito di visita in presenza, salvo le eccezioni già oggi previste dal Servizio Sanitario. 

    Vantaggi e limiti del nuovo sistema di certificazione a distanza 

    La possibilità di ottenere il certificato di malattia tramite telemedicina rappresenta una riforma con grandi potenzialità, poiché può rendere più rapido e semplice l’accesso alle certificazioni per le malattie non gravi, riducendo tempi di attesa, spostamenti e oneri burocratici sia per i cittadini sia per i medici del Servizio Sanitario Nazionale. 

    Allo stesso tempo, la misura presenta alcune criticità: la piena operatività dipende dall’implementazione di strumenti digitali affidabili e sicuri, dalla definizione di protocolli chiari e dalla formazione del personale medico. Fino a quando questi passaggi non saranno completati, sarà necessario continuare a fare affidamento sulle visite in presenza, con il rischio di rallentamenti e di un’applicazione non uniforme della telecertificazione. 

    Si attende l’accordo attuativo tra Stato e Regioni prima che il tutto diventi operativo. In questo senso, la riforma rappresenta un’opportunità significativa, ma il suo successo dipenderà dall’effettiva capacità delle istituzioni di rendere operativo e sicuro questo nuovo strumento

    Dimissioni ospedaliere: gestione dei farmaci semplificata

    Il decreto porta novità importanti anche per chi deve prendere farmaci a lungo termine o è appena stato dimesso dall’ospedale. 

    L’articolo 62 dispone: “Nella prescrizione di medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale per la cura di patologie croniche, il medico prescrittore indica nella ricetta dematerializzata ripetibile, sulla base del protocollo terapeutico individuale, la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi. Il medico prescrittore, qualora   lo   richiedano ragioni di appropriatezza prescrittiva, sospende in ogni momento la ripetibilità della prescrizione ovvero modifica la terapia.” 

    La ricetta potrà indicare posologia e numero di confezioni, questo al fine di rendere più semplice la gestione della terapia. Se necessario per motivi di correttezza prescrittiva o per modificare la terapia, il medico può sospendere la ripetibilità della ricetta o apportare cambiamenti alla cura in qualsiasi momento.

    L’intervento del sindacato di medicina generale

    La FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), è intervenuta sulla norma asserendo che la stessa non diverrà immediatamente definitiva: “La prima novità riguarda il rilascio del certificato per l’assenza del lavoratore dovuta alla malattia: il medico di famiglia potrà, diversamente da quanto avviene oggi, rilasciarlo anche a distanza tramite una televisita. L’articolo 58 del provvedimento equipara la certificazione effettuata da remoto, attraverso la telemedicina, a quella tradizionale in presenza. Quando accadrà? Non immediatamente”, è quanto precisa la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale.

    “Inoltre la legge rinvia ad un successivo Accordo che sarà assunto in Conferenza Stato-Regioni, senza indicare nessuna precisa scadenza: in questa sede, su proposta del Ministro della Salute, saranno definiti i casi e le modalità del ricorso alla telecertificazione. Fino ad allora resteranno in vigore le regole attuali: il medico deve accertare di persona le condizioni del paziente. Fimmg vigilerà e parteciperà attivamente alle determinazioni portando la propria esperienza messa in campo nel periodo della pandemia per le certificazioni dei positivi al COVID. Nel provvedimento resta ferma la tutela contro i certificati falsi, con pene severe per i lavoratori e i medici che li rilasciano, sia in presenza che in modalità telematica.”

    Conclusioni

    In conclusione, il decreto semplificazioni rappresenta senza dubbio una novità significativa nel panorama sanitario italiano, offrendo strumenti e procedure più snelle che possono facilitare alcune attività burocratiche. 

    Tuttavia, è importante sottolineare come queste misure non siano sufficienti a risolvere le criticità strutturali del sistema sanitario nazionale. Le liste d’attesa rimangono interminabili, il personale è spesso sotto organico e sottopagato, e la carenza di infermieri continua a pesare sulla qualità dell’assistenza. 

    Accanto a questo, la crescente privatizzazione dei servizi sanitari evidenzia come la tutela della salute pubblica stia cedendo progressivamente terreno, generando un sistema sempre più fragile e a rischio. Per affrontare davvero le sfide del settore, sarebbe necessario intervenire su più fronti: dalla stabilizzazione del personale alla valorizzazione delle professioni sanitarie, dalla riduzione dei tempi di attesa alla garanzia di un accesso equo e sostenibile alle cure

    Solo così sarà possibile costruire una sanità capace di rispondere alle esigenze dei cittadini, invece di limitarsi a semplificare processi che, per quanto utili, non affrontano le cause profonde dei problemi.

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