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    Elezioni in Veneto. Stefani, Manildo e Szumski: chi sarà il dopo-Zaia?

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    Il centrodestra ha raggiunto gli ultimi accordi sui candidati della coalizione alle regionali del 23-24 novembre. 

    In Campania scenderà in campo Edmondo Cirielli, a capo del partito Fratelli d’Italia; in Puglia se la giocherà l’ex Presidente della Fiera del Levante Luigi Lobuono e in casa Veneto si riconferma un nome leghista, Alberto Stefani. 

    La rosa di nomi è giunta dopo il vertice di maggioranza, in merito alla Legge di bilancio: la Presidente Meloni ha assicurato che la coalizione darà il massimo supporto ai suoi candidati.

    CHI È ALBERTO STEFANI?

    Classe 1992, padovano, precisamente di Camposampiero, riunisce a sé la compagine di destra, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Aveva già incassato l’investitura ufficiale nel pratone di Pontida e ora è ufficiale: è l’uomo chiamato a raccogliere l’eredità di Zaia.

    Stefani è leghista dall’età di 14 anni: un primo amore che resiste contro ogni tempesta, nato tra i gazebi del partito, che lo hanno portato a sedersi a Palazzo Montecitorio.

    Vanta la carica di deputato nel 2018, eletto per la prima volta a 26 anni, attribuendosi il merito di parlamentare più giovane eletto in casa Lega. Dal 2023 presidente della commissione bicamerale sul federalismo. 

    Dal 2020 tiene gli equilibri e le fila regionali del partito, in qualità di Commissario regionale e dall’anno scorso è anche uno dei quattro Vicesegretari federali del Carroccio. È, infine Sindaco di Borgoricco, dal 2019.

    Ora, con il suo motto “Identità e territorio” taglia ufficialmente il nastro di partenza della campagna elettorale del centro destra.

    GIOVANNI MANILDO CON IL SUO CAMPO LARGO

    È da settimane che stringe mani e solca le piazze. Politicamente ispirato alla sinistra cattolica, Giovanni Manildo è un avvocato trevigiano, classe 1969, ex Sindaco della Marca. 

    Durante il suo mandato a Treviso ha promosso la riqualificazione delle piazze, ampliato le pedonalizzazioni, rilanciando, altresì, la cultura e il ritorno delle grandi mostre. Dobbiamo dare grande merito a Manildo perché ha saputo far sintesi, riunendo a sé le anime di sinistra e di centro. Un campo larghissimo, di anime e di idee, come il Partito Democratico, AvS, Movimento Cinque Stelle, Veneto che vogliamo, La Rete delle civiche progressiste, +Europa, VoltEuropa, PsI e Movimento Socialista Liberale e Azione.  

    Nel 2013 era riuscito a togliere il fortino leghista nella Treviso del compianto Gentilini. E ora, un po’ a sorpresa, il suo nome è tornato alla ribalta per la corsa alla carica di Presidente della Regione. 

    LA NOVITÀ: RESISTERE CON SZUMSKI

    Per la corsa a Palazzo Ferro Fini è presente anche Riccardo Szumski, “Medico, sindaco, uomo libero. Una vita al servizio dei cittadini e del Veneto”. Così si descrive l’ex sindaco di Santa Lucia di Piave, il quale viene ricordato per la sua battaglia contro la vaccinazione anti-Covid 19. 

    Era il medico di base che promuoveva le cure domiciliari, venendo raggiunto poi dalla sospensione dal servizio dall’Ulss 2 e successivamente radiato dall’Ordine dei Medici per le sue posizioni sui vaccini anti-Covid. 

    Nel 2022 ha fondato l’associazione “Resistere con Szumski”, Nata da un tam tam di associazioni non politiche e cittadini delusi dalla politica: questa coesione nata spontaneamente è diventata realtà e ha coinvolto i principali esponenti di movimenti e associazioni di tutto il Veneto. 

    La lista “Resistere”, dichiaratamente apartitica, è sostenuta dalle associazioni: Vita, Forza del Popolo, Popolo di San Marco, Stefano Puzzer, ReSistere, Associazione L.E.U.C.A e Insieme Liberi. La nuova lista rimane aperta anche verso altre realtà che si ritrovino negli stessi principi ed ideali.

    MANILDO – STEFANI: PRIMO CONFRONTO 

    Oggi è arrivato anche il primo confronto, pacato e costruttivo, tra il candidato della destra e quello del campo largo. Il tema del dibattito è stato quello del sociale, un comparto che in Veneto muove 680 enti e 50.000 adetti.

    Presenti Anffas, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop e Uneba del Veneto, quali organizzazioni che rappresentano gran parte degli Enti del Terzo Settore attivi nell’ambito sociosanitario, assistenziale ed educativo in Veneto.

    Manildo ha speso argomenti sul concretizzare un dialogo tra assessore regionale e terzo settore che ad oggi, a suo parere, manca. Ha ricordato come la Regione deve coordinare i Comuni, non lasciarli soli. 

    Stefani, invece, ha proposto un metodo condiviso, dichiarando di voler costituire un tavolo di monitoraggio permanente, anche bipartisan, dove maggioranza e opposizione possano confrontarsi sui risultati. 

    Chi avrà la meglio?

    Al via, quindi, la campagna elettorale. Pronti ai nastri di partenza per la corsa a Palazzo Ferro Fini. Il 24 novembre scopriremo se Manildo sarà il nuovo Alessandro Magno oppure verrà riconfermato un Veneto fortino leghista, con il giovane Stefani, oppure a grande sorpresa Szumski la spunterà. 

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