Dopo diverse settimane, il quadro delle prossime elezioni regionali sembra essersi delineato anche in Campania. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha infatti raggiunto un accordo con il presidente della Giunta regionale uscente, Vincenzo De Luca. Tale intesa si è resa necessaria per consentire la candidatura unitaria dell’ex presidente della Camera ed esponente del MoVimento 5 Stelle, Roberto Fico.
L’ACCORDO SCHLEIN – DE LUCA
Dopo due anni e mezzo di attacchi a distanza, durante i quali la segreteria del PD aveva definito De Luca il ‘cacicco dei cacicchi’, è stato trovato un accordo affinché il presidente uscente resti all’interno della coalizione. Il patto prevede che, dopo due anni di commissariamento guidato da Misiani, si celebri il congresso regionale con un solo candidato: Piero De Luca, figlio dell’ex sindaco di Salerno e deputato del PD da due legislature.
Lo scorso 3 settembre, alle ore 12.00, è stata infatti depositata l’unica mozione corredata dalle firme a sostegno della sua candidatura. Successivamente, la commissione di garanzia ha validato le sottoscrizioni e, tra il 25 e il 28 settembre, i circoli saranno chiamati a svolgere le assemblee territoriali necessarie ad eleggere i delegati dell’assemblea regionale, composta da 140 membri, di cui 70 della provincia di Napoli.
Oltre alla segreteria del PD Campania — decisiva per determinare i candidati e, con ogni probabilità, gli eletti — De Luca senior ottiene anche una lista autonoma, denominata A testa alta, e rivendica una continuità programmatica quale condizione per garantire il proprio sostegno a Roberto Fico.
Nonostante l’accordo sia ormai noto a tutti, sia De Luca che Elly Schlein glissano. Il primo, in un’intervista al Corriere e successivamente nella trasmissione In Onda su La7, ha dichiarato che senza garanzie di continuità programmatica, per lui non vi è alcun accordo.
LE REAZIONI ALL’ACCORDO
L’accordo ha suscitato numerose polemiche tra elettori e militanti del Partito Democratico. Uno dei primi a lanciare un appello alla segreteria nazionale è stato Isaia Sales, intellettuale di area, già coautore del volume Il Monarca, in cui veniva criticato il cosiddetto ‘sistema De Luca’.
A fargli seguito sono stati i Democratici per l’Alternativa, che hanno chiesto la convocazione di un’assemblea, svoltasi lo scorso 4 settembre presso l’Hotel Ramada con la partecipazione di Gianni Cuperlo. Tra i promotori dell’incontro c’erano Guglielmo Allodi, figura storica della sinistra napoletana, Salvatore Vozza, già deputato e candidato alla presidenza della Giunta regionale nel 2015 in alternativa a De Luca, Elisabetta Gambardella e Mario Coppeto, ex dirigenti di Articolo Uno, e il Consigliere dell’Ente Idrico Campano, Salvatore Parisi.
Tra i partecipanti figuravano inoltre l’ex deputato Gianfranco Nappi, presidente dell’associazione InfinitiMondi, l’ex consigliere regionale Antonio Amato, il consigliere regionale Massimiliano Manfredi, la presidente del Consiglio comunale di Napoli Enza Amato, l’ex deputato Federico Conte e il professor Massimo Villone.
Sono intervenuti anche il responsabile Mezzogiorno del PD e deputato Marco Sarracino, nonché il presidente della federazione metropolitana di Napoli, Francesco Dinacci. Entrambi, pur riconoscendo la frattura generata dall’accordo, hanno ribadito che l’orizzonte politico resta quello delle elezioni del 2027, aprendo tuttavia alla possibilità di ospitare candidature indipendenti all’interno della lista del PD. Analoga apertura è arrivata dal segretario regionale di Sinistra Italiana, Tonino Scala.
Gianni Cuperlo, concludendo i lavori, ha invitato i militanti a sostenere comunque la coalizione, pur comprendendo le difficoltà di molti.
Le critiche
Sull’accordo sono intervenuti anche l’eurodeputato Sandro Ruotolo, che lo ha definito ‘una sconfitta dei cacicchi’, e la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, la quale ha espresso una posizione nettamente critica, sostenendo che tale intesa contraddice i principi fondamentali di democrazia interna del partito.
IL PROGRAMMA E LE PROPOSTE
Dall’assemblea dei Democratici per l’Alternativa sono emerse anche proposte utili per la definizione del programma, a partire dal tema dell’acqua pubblica, in contrasto con la decisione della Giunta De Luca di costituire una società mista per la gestione della grande adduzione idrica, con la conseguente apertura al capitale privato fino al 49% attraverso la creazione della Grandi Reti Idriche Campane S.p.A..
In materia urbanistica, è stata richiamata la proposta di legge regionale di iniziativa popolare Rigenera, contrapposta alla vigente legge urbanistica regionale che prevede consistenti premi volumetrici — un incremento del 20% per le ristrutturazioni e fino al 35% (talvolta 50% in aree a rischio) per gli interventi di demolizione e ricostruzione — e che, al contempo, concentra nelle mani della Giunta poteri straordinari di pianificazione, riducendo il ruolo deliberativo dei Consigli comunali.
Ampio spazio è stato dedicato anche al tema delle spiagge e dei trasporti: nel primo caso si è evidenziato come il PUAD preveda la messa a gara del 70% degli arenili campani; nel secondo, pur riconoscendo la positività dell’avvio di numerosi cantieri, è stata stigmatizzata la pessima qualità del servizio della Circumvesuviana. Tutte le proposte emerse saranno successivamente sottoposte al candidato presidente Roberto Fico.
LE PROSSIME TAPPE
Nei prossimi giorni Giuseppe Conte sarà a Napoli per incoronare ufficialmente Roberto Fico, mentre entro il 20 settembre Vincenzo De Luca dovrà sciogliere il Consiglio regionale e fissare la data delle elezioni. È possibile che l’ex sindaco scelga di portare avanti fino all’ultimo il gioco delle parti.
Al momento, manca ancora il candidato del centrodestra, che oscilla tra il nome del viceministro degli Affari esteri, Edmondo Cirielli, e quello dell’ex ministra Mara Carfagna. Nelle ultime ore è emersa anche l’ipotesi di un candidato civico, ma senza indicazioni precise. Si dovrebbe comunque votare verso la fine di novembre: fino ad allora, non mancheranno ulteriori colpi di scena.
20250334