Il primo ministro francese Sébastian Lecornu, nominato a sorpresa venerdì 10 ottobre dopo aver presentato le proprie dimissioni, la sera di domenica 12 ottobre ha presentato al Presidente della Repubblica la formazione di governo, dopo due giorni di consultazioni. Dubbi sulla stabilità di questo nuovo esecutivo: si conferma il momento di difficoltà politica vissuto dalla Francia.
La nuova formazione
Come dichiarato dal Capo del governo, si tratta di un esecutivo di scopo, che ha il compito di varare la nuova manovra finanziaria, considerata vitale per il futuro del Paese. Nonostante vi siano stati alcuni cambi, soprattutto in alcune posizioni chiave, si registra comunque una certa continuità con la scorsa formazione.
Sono stati riconfermati Jean-Noel Barrot al Ministero degli Esteri, Gérald Darmanin alla Giustizia, Roland Lescure come ministro dell’Economia e Rachida Dati alla Cultura. Bruno Retailleau è stato sostituito agli Interni dal prefetto di Parigi Lauren Nuñez, Jean-Pierre Farandou è stato nominato al Ministero del Lavoro, con Catherine Vautrin che passa alla Difesa.
I Republicains, i quali hanno deciso di opporsi al nuovo governo, hanno sospeso i sei membri che hanno accettato di partecipare alla nuova formazione. Rimane una squadra composta da fedelissimi di Emmanuel Macron, che vive un momento di forte fragilità politica, insistendo per avere un esecutivo presieduto da un uomo di fiducia.
Le reazioni dei partiti
I Republicains non sono gli unici a non supportare il nuovo governo, ma si aggiungono anche il Partito Socialista, dal quale dipende principalmente il destino dell’esecutivo, che ha già dichiarato di non avere alcuna intenzione di garantire la fiducia a Lecornu, reo di non avallare la sospensione della riforma delle pensioni.
Il partito di estrema sinistra La France Insoumise ha indetto una mozione di censura, in compagnia del Rassemblement National, che spinge verso nuove elezioni, che al momento paiono essere ancora lontane. Il voto di fiducia si terrà nel pomeriggio di martedì 14 ottobre, ed è difficile prevedere se il nuovo governo sarà in grado di ottenere il via dell’Assemblea.
La strada è in salita, e per Lecornu non sarà facile resistere alle polemiche dei partiti e alle divisioni politiche. La Francia rischia di trovarsi punto e a capo, in una spirale infinita che pare non lasciare spazio alla stabilità. Dal voto di fiducia, con ogni probabilità, dipende anche il futuro politico di Macron, che si è giocato il tutto per tutto con la nuova nomina del primo ministro.
Obiettivo finanziaria
Per varare la manovra finanziaria entro il 31 dicembre 2025, l’ultima data possibile per la presentazione è quella del 13 ottobre. Vi è quindi estrema urgenza per quanto concerne questo dossier, che ha spinto il Capo di Stato ad insistere su Lecornu per delineare una formazione di governo, che possa fornire al Paese un esecutivo stabile quantomeno nell’immediato.
Al momento la priorità è presentare la nuova legge di bilancio nei termini stabiliti, rispettando l’iter burocratico, ed è proprio per via di questa necessità che il leader transalpino ha chiesto collaborazione da parte di tutti i partiti. Chiaramente la persistenza delle difficoltà politiche aggrava maggiormente le precarie condizioni finanziarie, alimentando la sfiducia del popolo e una maggior prudenza da parte degli investitori esteri.
Martedì sarà una giornata chiave per il nuovo esecutivo, dato che si terrà il primo Consiglio dei Ministri, e il Capo del governo annuncerà la sua dichiarazione di politica generale di fronte all’Assemblea Nazionale.
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