Un comunicato ufficiale del governo canadese ha accusato Nuova Delhi di essere responsabile dell’assassinio di un attivista separatista Sikh sul suolo canadese, scatenando una grave crisi diplomatica e causando un rapido deterioramento delle relazioni tra i due Paesi. L’evento ricorda l’esplosione di un dispositivo nucleare da parte dell’India nel 1947, che suscitò l’indignazione del Canada, portando ad accuse nei confronti dell’India di aver estratto plutonio da un reattore canadese, donato in precedenza a scopi esclusivamente pacifici.
Tale situazione aveva infatti già determinato un notevole raffreddamento delle relazioni bilaterali, con Ottawa che aveva deciso di sospendere il proprio supporto al programma di energia atomica indiano. Oggi, la tensione è ulteriormente aumentata in seguito all’assassinio di Hardeep Singh Nijjar, un leader separatista Sikh residente in Canada e considerato terrorista dallo Stato indiano. A differenza delle crisi passate, però, i due Paesi hanno raggiunto un livello tale da espellere reciprocamente i loro diplomatici di alto livello, una misura estremamente grave nel diritto internazionale, soprattutto considerando il generale moderatismo di entrambe le nazioni.
Il ruolo della comunità Sikh nelle relazioni India-Canada
La comunità indiana canadese riveste un ruolo cruciale nelle dinamiche diplomatiche tra Canada e India, fungendo da ponte significativo tra le due nazioni. Con circa 770.000 Sikh residenti, il Canada ospita la più grande diaspora Sikh al di fuori dello Stato indiano del Punjab, patria della comunità. Il separatismo Sikh continua a complicare le relazioni tra i due Paesi, con Ottawa che ha ricevuto in disparate occasioni dure critiche da Delhi per non aver contrastato il movimento pro-Khalistan sul suo territorio, sostenendo come il governo canadese sia a conoscenza dei gruppi Khalistani locali e di come li monitori da anni.
Da parte sua, Trudeau ha nuovamente esortato Nuova Delhi a collaborare con Ottawa nell’ambito dell’indagine in corso sui presunti legami del governo indiano con attività criminali. In una dichiarazione ufficiale, ha sottolineato come il Canada non tolleri l’interferenza di un governo straniero che continua a minacciare e uccidere cittadini canadesi sul suo territorio, definendo tale comportamento una violazione inaccettabile nei confronti della sovranità canadese e del diritto internazionale.
L’escalation della crisi
Già durante la visita di Trudeau in India nel 2018, il suo programma tendenzialmente povero di incontri diplomatici era stato percepito da molti come un ‘affronto’ da parte di Nuova Delhi. Un anno prima, il leader canadese aveva partecipato a un evento Sikh a Toronto, dove erano presenti bandiere separatiste e manifesti di un leader estremista ucciso durante un’operazione dell’esercito indiano nel 1984.
Ora, in una delle sue ultime dichiarazioni ufficiali, il governo indiano ha espresso la sua profonda preoccupazione per il fatto che alcuni esponenti politici canadesi abbiano apertamente mostrato simpatia per tali elementi, portando il Ministero degli Affari Esteri indiano ad annunciare la sospensione del rilascio di visti ai cittadini canadesi per presunte ‘minacce alla sicurezza nazionale’. ‘Il problema riguarda l’incitamento alla violenza, l’inerzia delle autorità canadesi e la creazione di un ambiente che ostacola il funzionamento del nostro alto commissariato e dei consolati. È per questo che stiamo temporaneamente sospendendo il rilascio di visti e i servizi relativi a questi’ ha dichiarato Arindam Bagchi, portavoce del Ministero.
La Word Sikh Organization of Canada (WSO), organizzazione no-profit dedicata alla difesa degli interessi della comunità Sikh, ha recentemente accolto positivamente l’annuncio del governo canadese riguardante le indagini sull’assassinio di Nijjar. Il comunicato è stato accompagnato da una richiesta chiara e ferma per la completa persecuzione di tutti gli individui coinvolti nel crimine, compresi diplomatici indiani che potrebbero avere legami con il caso.
Il gruppo ha affermato come le attività di interferenza straniera del governo indiano in Canada e la sua storia di attacchi contro i Sikh nel Paese stiano solo oggi emergendo nel dibattito pubblico, nonostante sia una realtà vissuta dalla comunità da oltre quarant’anni. La WSO ha inoltre espresso l’aspettativa che i funzionari eletti del Canada si uniscano per condannare l’interferenza straniera dell’India nei suoi tentativi di ostacolare la giustizia, sottolineando come la comunità Sikh non si lascerà intimidire dalle attività criminali del governo indiano, continuando a difendere con coraggio il Khalistan e a opporsi agli abusi dei diritti umani perpetrati dall’India, rivendicando il loro diritto di farlo.
Diplomazia in gioco: le dinamiche tra leader mondiali
Le accuse da parte delle due nazioni sono emerse in un contesto diplomatico particolarmente delicato, pochi giorno dopo l’incontro del primo ministro Modi con diversi leader mondiali, tra cui il presidente statunitense Joe Biden, il primo ministro britannico Rishi Sunak e il premier australiano Anthony Albanese, durante il vertice del G20 svoltosi a Nuova Delhi. Ognuno di questi Paesi ospita infatti significative comunità Sikh sul proprio territorio, rendendo le relazioni con Nuova Delhi particolarmente rilevanti per la loro politica interna e per le dinamiche diplomatiche con la regione, mossi in parte dall’obiettivo di mantenere legami amichevoli con l’India, in parte dal fine strategico di rafforzare la loro posizione nella regione contro la crescente assertività della Cina, che continua a espandere la sua influenza in Asia e a livello globale.
Nonostante la complessità delle relazioni, però, questi alleati chiave del Canada hanno rilasciato dichiarazioni che sembrano esprimere un certo sostegno per la decisione di Trudeau di rendere pubbliche le sue preoccupazioni riguardo le accuse rivolte all’India. Supporto che potrebbe indicare un desiderio di allineamento su questioni di sicurezza e diritti umani, sottolineando l’importanza di affrontare tali problematiche in un contesto internazionale sempre più complesso.