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    Germania: risultati ed analisi del voto

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    Nella giornata di domenica 23 febbraio i cittadini tedeschi sono stati chiamati alle urne per eleggere i membri del Bundestag, in un momento chiave della storia del Paese, colpito da una forte crisi economico-industriale e da divisioni sociali. 

    I conservatori hanno avuto la meglio, a discapito dei socialdemocratici, i quali hanno definitivamente perso la fiducia del popolo tedesco. Il partito di estrema destra AFD raggiunge il suo massimo risultato storico, ma non basta per arrivare al governo della Nazione, dato che il leader della fazione favorita CDU-CSU, Friedrich Merz, ha già anticipato che intende escludere un’alleanza con il partito guidato da Alice Weidel.  

    Affluenza e risultati

    L’affluenza totale registrata è stata pari all’84%, dunque, in generale si è verificato un consistente incremento in termini di affluenza, dato che nel 2021 il dato totale fu il 76,4%, indice della volontà dei cittadini di esprimere le proprie esigenze e la loro visione per il futuro della Germania attraverso le urne. 

    Per quanto concerne i risultati, Al primo posto figura l’unione del centrodestra fra CDU e CSU guidata da Merz, che vanta il 28,6%, mentre AFD, il partito di ultradestra di Alice Weidel ha ottenuto il 20,8%, ovvero il miglior risultato elettorale in Germania per l’estrema destra dal secondo dopoguerra. Seguono SPD che scende al 16,4%, i verdi al 11,6% e la Linke all’8,8%.

    La crisi socioeconomica

    La cancelleria presieduta da Scholz ha governato durante anni estremamente complicati per la Repubblica Federale tedesca, caratterizzati da gravose difficoltà economiche e conflitti sociali. L’economia tedesca, celebrata storicamente con il soprannome ‘Locomotiva d’Europa’, è ormai in recessione da due anni, e non sembra dare grandi segni di miglioramento nell’immediato tali da alimentare le speranze per il medio-lungo periodo.

    L’apparato industriale tedesco, in particolare per quanto concerne il settore automobilistico, soffre di una carenza di competitività causata dagli ingenti costi energetici legati alla produzione e all’assenza di manodopera. Questa crisi ha origine dalla pandemia Covid 19, che ha impattato negativamente sul commercio internazionale e sulle fondamenta economiche della Germania, che ha basato sulle esportazioni il proprio modello di produzione e consumo nazionale. 

    Il Paese non ha avuto modo di riassestarsi nel periodo post-pandemico a causa dello scoppio del conflitto russo-ucraino del 2022, che oltre a generare effetti negativi sul commercio internazionale, ha portato anche la Germania a perdere l’approvvigionamento energetico proveniente dalla Russia, per via del sabotaggio del gasdotto Nord Stream. 

    Queste forti difficoltà economiche hanno impattato gravemente sulla cittadinanza, che ha pagato a caro prezzo l’avvento delle crisi internazionali a causa di un’elevata tassazione e di un aumento della disoccupazione. Ciò si è tramutato in un sentimento di frustrazione e sfiducia nei confronti delle istituzioni nazionali ed europee provato da specifici segmenti sociali del Paese, in particolare dagli abitanti delle regioni orientali della ex DDR, come prussiani, sassoni e turingi.

    Prospettive

    La Germania sarà governata dall’alleanza del centrodestra CDU/CSU e con una possibile intesa con i socialdemocratici di SPD, i quali potrebbero allearsi con i conservatori per poter occupare posizioni nel nuovo esecutivo.

    Nonostante l’AFD non avrà, in apparenza, la possibilità di andare al governo, ha comunque raggiunto un importante risultato storico che le consente di disporre di una massiccia presenza all’interno del Bundestag e di influenzare le decisioni e l’indirizzo politico della nuova Cancelleria. Fra le fondamenta del progetto politico della prossima formazione di governo figura la riforma della politica migratoria, che sarà più restrittiva, con un netto discostamento rispetto alla grande accoglienza posta in atto dai precedenti governi, nonché un incremento del controllo delle frontiere.

    La recessione economica sarà combattuta con una riduzione della tassazione per le imprese nazionali e con la politica dell’austerity, basata sul rigore di bilancio. Per quanto concerne il dossier energetico, Merz mira al rilancio dell’energia nucleare, vista come l’unica possibilità della Germania per l’acquisizione dell’indipendenza energetica; mentre in politica estera si registra la piena adesione all’atlantismo e all’europeismo. 

    In conclusione

    Le elezioni tenutesi in Germania rappresentano una tappa fondamentale per il futuro del Paese e dell’Unione Europea. Il precedente esecutivo è stato costretto a rapportarsi con diverse crisi internazionali che hanno colpito inesorabilmente la Repubblica Federale tedesca, danneggiando il settore più prestigioso, quello economico-industriale, e contribuendo ad alimentare il malcontento nel Paese, favorendo la nascita di nuovi conflitti sociali. 

    La nuova cancelleria dovrà operare in un contesto estremamente delicato, con la consapevolezza che ora la Germania difficilmente potrà permettersi ulteriori passi falsi.

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