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    Hamas accetta la tregua: l’ora della verità nel voto del governo israeliano

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    Nella notte Hamas ha accettato la tregua per porre fine alla guerra in Medio Oriente e il governo di Netanyahu si è riunito nel pomeriggio odierno per ratificare il piano, concludendo però senza un voto.

    Donald Trump ha annunciato nella notte con un post su Truth che Hamas ha accettato il piano per il cessate il fuoco a Gaza scrivendo: “Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi sottoscritto la prima fase del nostro Piano di Pace”. “Tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una Pace Forte, Duratura e Perenne. Beati i costruttori di pace!” ha continuato il presidente statunitense, che ha elogiato il ruolo dei mediatori – Qatar, Egitto e Turchia – coinvolti nell’avanzamento verso la pace. 

    Via alla fase uno

    Quella che è stata firmata dalle due parti è la “fase uno” del piano per Gaza che prevede il cessate il fuoco totale nelle prime 24 ore con il ritiro graduale e parziale delle forze armate israeliane dalla Striscia, che però continuerà ad essere controllata dall’esercito di Tel Aviv per circa il 53%. In seguito, nelle 72 ore successive, verranno rilasciati gli ostaggi israeliani e palestinesi vivi e morti, che si stimano essere 250 prigionieri ed ergastolani detenuti da Israele e 1700 gazawi. Verranno in più aperti tutti i valichi per procedere con l’entrata degli aiuti umanitari nella Striscia, in cui si stima l’ingresso di almeno 400 camion.

    Solo con ulteriori negoziati si procederà con la “fase due”, che include gli altri punti del piano di Trump, di cui le due parti non sono pienamente convinte, come la proposta bocciata da Hamas di creare un’amministrazione occidentale, optando invece per l’istituzione di una forza internazionale di stabilizzazione con partner arabi e la possibile autodeterminazione del popolo palestinese, sulla quale Israele si è mostrata irremovibile. 

    Inoltre, si è conclusa la riunione di gabinetto svoltasi oggi pomeriggio per esaminare gli aspetti tecnici dell’accordo e il governo al completo si riunirà per approvare o meno l’accordo, anche se le stime prevedono un voto a larga maggioranza.

    Le voci dal mondo

    I leader di numerosi paesi si sono espressi fortemente favorevoli al piano trumpiano, esprimendo la propria speranza dopo l’annuncio dell’accettazione delle due parti. Il segretario di Stato statunitense, Marco Rubio si è complimento con il presidente affermando: “Il presidente ha avuto alcune telefonate e incontri straordinari, che hanno richiesto un alto livello di intensità e impegno, e hanno reso possibile tutto questo”.

    Giorgia Meloni ugualmente si è mostrata estremamente soddisfatta del lavoro svolto e fiduciosa di una tregua duratura che permetta la stabilizzazione del Medio Oriente. Sulla stessa linea si trovano il presidente turco Erdogan e la presidente della Commissione europea von der Leyen.

    Diversamente invece si è espresso il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, da sempre poco moderato nei confronti del conflitto mediorientale, comunicando che voterà contro al piano. “C’è un’immensa paura delle conseguenze dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader terroristi che faranno di tutto per continuare a versare fiumi di sangue ebraico qui, Dio non voglia”, così ha spiegato le motivazioni della sua avversità.

    Festeggiamenti a Tel Aviv

    In seguito alla notizia dell’approvazione del piano, con la firma da parte di Hamas ed Israele, numerose persone sono scese nella piazza degli Ostaggi a Tel Aviv, applaudendo e elogiando il lavoro di Donald Trump, accendendo fumogeni e stappando bottiglie di vino. 

    Ugualmente nella Striscia non sono mancati festeggiamenti di donne e uomini che hanno ballato e cantato per le strade di Gaza celebrando la tregua del conflitto. Così un cittadino palestinese ha riassunto la felicità di un popolo: “Grazie a Dio per il cessate il fuoco, la fine dello spargimento di sangue e delle uccisioni. Non sono l’unico ad essere felice, tutta la Striscia di Gaza è felice, tutto il popolo arabo, tutto il mondo è felice per il cessate il fuoco e la fine dello spargimento di sangue”. 

    Quali prospettive?

    Nonostante sia stato firmato l’accordo per la prima fase non sono terminati gli scontri sulla Striscia, che nella notte scorza è stato un attacco da parte di aerei da guerra israeliani, così come ha riferito Mohammed al Mughayyir, funzionario della Protezione Civile di Gaza. 

    Verranno rispettati i termini dell’accordo nei tempi prestabili? Come si procederà con le richieste di entrambe le parti, che su alcuni punti sembrano non voler cedere in un compromesso?

    20250385

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