Il cielo sopra Los Angeles non esiste quasi più, anche quello è stato inghiottito dalle fiamme. I venti di Santa Ana sono inarrestabili, portano il fuoco a correre sulle colline, divorando ogni cosa sul proprio cammino e lasciando desolazione e distruzione. Le case, prima rifugi sicuri, ora sono prede vulnerabili, crollano e del legno rimane polvere, dei ricordi costruiti negli anni resta cenere nera.
L’aria acre, irrespirabile è penetrata solo dal rumore incessante delle sirene delle ambulanze e dei vigili del fuoco. Il caldo insopportabile crea una fucina incandescente e ogni respiro è un veleno, ogni movimento una corsa contro il tempo per salvare la pelle e sottrarre dalla distruzione qualche oggetto, alcuni album che possano ricordare l’esistenza di un passato felice. Le luci della città scompaiono, inghiottite dal fumo, e la notte diventa giorno nel bagliore arancio del fuoco che illumina ogni angolo. Le fiamme divampano ormai da giorni con una furia insaziabile, e il rumore della natura che brucia sembra il lamento di una terra che soffre.
Il Paradiso terrestre californiano è stato divorato dall’Inferno.
Non sono righe sottratte alle pagine di un romanzo ma la descrizione della realtà che ciclicamente interessa il Golden State e le circoscrizioni di Hollywood, della Silicon Valley e Los Angeles in particolare. Gli incendi in quest’area degli Stati Uniti sono diventati una realtà sempre più distruttiva, spingendo i residenti e le autorità a confrontarsi con un’emergenza che sembra non conoscere fine. Se da un lato la California è famosa per la sua bellezza naturale, dall’altro è anche il teatro di un dramma ambientale e sociale che coinvolge milioni di persone e si consuma ormai ogni anno.
Ma cosa c’è dietro a questo fenomeno devastante? Quali sono le cause che alimentano questi incendi e come si stanno preparando le comunità per affrontare la crescente minaccia?
LE PROBABILI CAUSE
Gli incendi che colpiscono Los Angeles e l’intera California sono un problema crescente che sta devastando l’ambiente, le comunità e l’economia. Con il clima che continua a cambiare e con l’intensificarsi delle condizioni meteorologiche estreme, questi incendi sono diventati un’emergenza sempre più frequente e distruttiva. Spesso essi vengono alimentati da una combinazione di fattori naturali e umani.
Il clima estremo e la siccità generano un fire weather ideale: la California è soggetta a periodi di siccità prolungata, che indeboliscono la vegetazione e la rendono particolarmente suscettibile al fuoco. In particolar modo e considerando l’attuale incendio propagato nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, la zona interessata non ha ricevuto praticamente precipitazioni dal giugno 2024 al mese di ottobre, nei mesi di novembre e dicembre esse sono state sotto la media e questo ha reso il terreno secco e atto alle fiamme1.
Alle scarse precipitazioni si aggiungono le temperature elevate e i venti intensi che contribuiscono ulteriormente ad alimentare le fiamme e che hanno raggiunto una velocità di 90 km/h. I venti sono micidiali perché oltre ad essere i principali portatori delle faville incendiarie, ostacolano anche le operazioni di soccorso e di contenimento del fenomeno.
Non dobbiamo dimenticare i cambiamenti climatici, i quali aumentano la frequenza e l’intensità degli incendi e dei fenomeni atmosferici corroboranti, inoltre i prolungati periodi di siccità autunnale e invernale sono probabilmente legati al riscaldamento degli oceani. Ciò influenza il cosiddetto jet stream, il fascio di venti in rapido movimento che regola il tempo in tutto il Nord America, allontanandolo dal suo percorso abituale: fronti di alta pressione rimangano al loro posto, causando poi prolungati periodi di siccità2.
Ad oggi, sono andati persi circa 117 kmq di terreno, oltre 11 mila edifici, ci sono state almeno 16 vittime e si procede con l’evacuazione di oltre 180 mila persone, il tutto in un mese non consono per la stagione degli incendi, che solitamente avvengono nei mesi estivi e fino ad ottobre.
Il fattore umano
Tra i fattori rilevanti, non manca certo quello umano: da anni viene criticata la gestione californiana della cura del territorio e l’adeguamento delle politiche ambientali statunitensi al cambiamento climatico. Anche le concessioni edilizie sono state oggetto di dibattito, questo perché la costruzione e l’espansione delle aree urbane vicino a zone naturali aumentano esponenzialmente il rischio di incendi. Il contesto è stato esacerbato poi da altri fattori politici: di recente la sindaca di Los Angeles, la democratica Karen Ruth Bass, ha tagliato il bilancio annuale dei Vigili del Fuoco della città a favore della popolazione di senzatetto, che da molti mesi sta vivendo il dramma della mancanza di alloggi economici, sia nella metropoli californiana che in tutti i maggiori centri urbani statunitensi. Questa decisione di bilancio, tuttavia, ha sottratto risorse preziose per l’antincendio, già privato di alcuni mezzi dopo che i Vigili del Fuoco di L.A. avevano visto ridurre il loro equipaggiamento nel 2022, quando vennero donate attrezzature in eccesso a beneficio dell’Ucraina.
E come se non bastasse il Servizio Forestale degli Stati Uniti in California, per esiguità di fondi, ha ridotto la quantità di incendi controllati periodici che hanno lo scopo di rimuovere la vegetazione secca per ridurre il rischio di incendi più grandi e incontrollati.
Ad aggravare la situazione, inoltre, ci sarebbe l’articolata infrastruttura elettrica californiana, spesso causa di cortocircuiti, accensioni non controllate e genesi di scintille che, sospinte dal vento, conducono a conseguenze devastanti.
L’IMPATTO AMBIENTALE, ECONOMICO E SOCIALE
Il danno ambientale è ingente: gli incendi distruggono foreste, vegetazione e habitat naturali. Questo non solo mette a rischio le specie animali locali, ma contribuisce anche all’erosione del suolo e alla perdita di biodiversità. Anche le conseguenze sulla salute umana non vanno certo trascurate: il fumo e le ceneri causano gravi problemi respiratori, specialmente per bambini, anziani e persone con condizioni preesistenti.
La popolazione che vive vicino alle aree più colpite deve affrontare settimane di qualità dell’aria compromessa, con effetti dannosi per la salute a lungo termine. Le persone sono inoltre costrette ad evacuare le proprie case e devono affrontare una vita di incertezze, spesso sono vittimizzate duplicemente a causa dell’opera degli sciacalli che aggrediscono le case abbandonate con lo scopo di far razzie dei beni sopravvissuti alle fiamme.
Molti non riescono a tornare nelle loro case per mesi, se non anni. Questo genera crisi sociali e psicologiche, con il rischio di aumentare il numero di senzatetto.
I risvolti economici sono per il momento incalcolabili, le prime stime sulla perdita economica prevedono cifre miliardarie anche perché gli incendi provocano danni enormi alle proprietà, alle infrastrutture e alle attività commerciali, riflettendosi direttamente sul mercato delle assicurazioni.
GOD BLESS THE USA
Ora occorre contenere le fiamme e mettere in salvo la popolazione, la California sta cercando anche di adottare nuove tecnologie, come i droni e i satelliti, per monitorare e rilevare ulteriori principi di focolai.
Sul lungo periodo però è necessario che le autorità locali lavorino per educare la popolazione sui comportamenti che possono contribuire a prevenire gli incendi, come la gestione sicura dei fuochi e il rispetto delle normative antincendio.
Viene auspicata anche la collaborazione tra i governi locali, statali e federali per una risposta rapida ed efficace ma non sarà semplice: le tristi immagini di Los Angeles arrivano a pochi giorni dal 20 gennaio, quando ci sarà l’insediamento in Campidoglio di un presidente scettico e negazionista del cambiamento climatico e le cui politiche economiche potrebbero incrementare le emissioni a discapito delle energie rinnovabili e dell’efficientamento energetico. God bless the USA.
20250014