In seguito all’approvazione definitiva, la Legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 n. 207/2024 è stata pubblicata sulla GU n. 31.12.2024. Le misure contenute nella legge di bilancio 2025 si concentrano in particolare sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, con nuove risorse per il rinnovo dei contratti della PA, e sul rifinanziamento del fondo sanitario nazionale.
Misure per le nuove imprese
Si prevede la riduzione dal 24% al 20% dell’aliquota Ires per le imprese che reinvestono l’80% degli utili, e che assumano l’1% di lavoratori in più. Per favorire gli investimenti privati per il 2025 vengono stanziati 1,6 miliardi di euro destinati a finanziare un credito di imposta per le imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno.
Viene incrementata l’agevolazione che abbatte il costo dei finanziamenti per i macchinari, e stanziate risorse per agevolare gli investimenti nel comparto turistico. Inoltre, per favorire la quotazione delle piccole e medie imprese su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, viene prorogato per tre anni il credito d’imposta del 50% delle spese di consulenza sostenute.
Quanto agli investimenti pubblici vengono stanziate risorse per assicurare che, nel periodo successivo all’utilizzo delle risorse del Pnrr e del Fondo Sviluppo e Coesione per il biennio 2025-2026, l’andamento della spesa per tali stanziamenti sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. Previsto, in particolare, il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa, per un valore complessivo di 35 miliardi nel periodo 2025-2039, misura che si aggiunge al finanziamento, per la prima volta permanente, delle missioni internazionali di pace.
La legge di bilancio 2025 prevede un rafforzamento dei controlli sull’utilizzo dei fondi statali. Per le aziende e gli enti destinatari di contributi pubblici in cui vi siano rappresentanti del Mef, questi esercitano il controllo. In tutti gli altri soggetti e organismi sarà il collegio sindacale o comunque il soggetto incaricato al controllo di qualunque tipo esso sia, ad accertare che le risorse pubbliche siano state utilizzate secondo le finalità indicate dalla legge con una relazione annuale da inviare al Mef.
Tutte le novità per la Giustizia
Dal 1° luglio 2026 il Ministero della Giustizia stabilizzerà il personale assunto a tempo determinato, per assicurare la piena operatività dell’Ufficio per il processo e, dal 1° gennaio 2025, potrà assegnare ulteriori dieci incarichi dirigenziali di livello non generale, in deroga a quanto prescritto dalla normativa già vigente sul pubblico impiego. Viene autorizzata l’assunzione di 200 magistrati ordinari vincitori di concorsi già banditi alla data di entrata in vigore della legge in disamina, nei limiti delle facoltà assunzionali e della dotazione organica previste dalla normativa già vigente.
È incrementato per 3 milioni di euro annui dal 2025, il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, per favorire l’orientamento e la formazione al lavoro per le donne vittime di violenza. Tale fondo è stato finanziato di 1 milione di euro annuo per il 2025, nella finalità di incrementare la misura del reddito di libertà, garantire l’indipendenza economica e l’emancipazione delle donne vittime di violenza.
Viene autorizzata la spesa di 3 milioni di euro annui dal 2025, per garantire e implementare la presenza negli istituti penitenziari di professionalità psicologiche esperte per la prevenzione ed il contrasto dei reati sessuali, di maltrattamenti su familiari e conviventi e di atti persecutori, e per il trattamento intensificato cognitivo-comportamentale nei confronti degli autori di reati contro le donne.
Le misure per la sanità
Il finanziamento per la sanità nel 2025 è previsto in 136,5 miliardi di euro. Per ridurre le liste d’attesa, sono previsti incrementi nei fondi per l’acquisto di prestazioni da soggetti privati accreditati, con un vincolo di 50 milioni di euro annui per i nuovi Livelli essenziali di assistenza. Gli operatori sanitari potranno restare in servizio fino a 70 anni su base volontaria.
Per il nuovo Piano pandemico, sono stanziati 50 milioni di euro per il 2025, 150 milioni per il 2026 e 300 milioni annui dal 2027. Sono previsti aumenti delle indennità per i lavoratori del pronto soccorso, i medici in formazione specialistica e diverse categorie di professionisti sanitari, inclusi medici, infermieri, assistenti sociali e operatori socio-sanitari. Rifinanziata l’indennità di pronto soccorso con un incremento delle risorse pari a 50 milioni di euro dal 1° gennaio 2025 (15 milioni di euro per la dirigenza medica e 35 milioni per il personale del comparto sanità) e ulteriori 50 milioni dal 1° gennaio 2026 (15 milioni di euro per la dirigenza medica e 35 milioni di euro per il personale del comparto sanità).
120 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026 per migliorare il trattamento economico degli specializzandi. Contratto di formazione specialistica, oggi corrisposto solo agli specializzandi medici, erogato anche agli specializzandi non medici. Incremento dell’indennità di specificità per la dirigenza medica e veterinaria, dirigenza sanitaria non medica e infermieristica Dal 2025 inoltre, flat tax al 5% sugli straordinari per gli infermieri.
Ai commi 221 e 222 della nuova Legge: “Formazione e rifinanziamento fondo donne vittime di violenza “ è stato previsto al fine di rafforzare l’orientamento e la formazione al lavoro per le donne vittime di violenza e favorire l’effettiva indipendenza economica e l’emancipazione delle stesse, il fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità è incrementato di 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025.
Commi da 339 a 341 (Modifica all’articolo 8 della legge 29 dicembre 2000, n. 401): viene istituito che a decorrere dall’anno accademico 2024-2025 agli specializzandi veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi è corrisposta una borsa di studio per tutta la durata legale del corso, di importo pari a 4.773 euro lordi annui. La borsa di studio è corrisposta mensilmente dalle università presso cui operano le scuole di specializzazione. Per queste finalità il finanziamento sanitario corrente per il 2025 è incrementato di 30 milioni per il 2025 e sono vincolati, nell’ambito del medesimo finanziamento, 30 milioni annui a decorrere dal 2026.
Scuola e Istruzione
Un focus particolare è rivolto agli aumenti stipendiali per personale scolastico, con un incremento del 6% per il contratto collettivo 2022/2024 e lo stanziamento di risorse per la successiva tornata contrattuale (2025/2027), garantendo un aumento stipendiale a regime del 5,4%. Per il rinnovo dei contratti pubblici, nel dettaglio, la Legge di Bilancio stanzia 1.775 milioni di euro nel 2025, 3.550 milioni nel 2026 e 5.550 milioni nel 2027.
Importanti novità riguardano anche il sostegno agli studenti con disabilità, con un incremento di 256 cattedre per i docenti di sostegno e l’avvio di un piano di stabilizzazione a partire dall’anno scolastico 2025/26. Spazio, inoltre, per un fondo di 10 milioni di euro destinato al sostegno psicologico nelle scuole, a supporto di studenti e studentesse in difficoltà. Previsti anche 30 milioni di euro da destinare alle famiglie a basso reddito di giovani under 14.
L’articolo 85 della Legge di Bilancio estende strutturalmente la Carta del docente ai docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile. L’importo della Carta, non più fissato a 500 euro, sarà determinato annualmente con decreto ministeriale, fino a un massimo di 500 euro. Per finanziare questa estensione, l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 1, comma 123, della legge n. 107 del 2015 è incrementata di 60 milioni di euro annui a decorrere dal 2025. Inoltre, per garantire una maggiore trasparenza e controllo sull’utilizzo delle risorse, il Ministero trasmetterà annualmente al Ministero dell’Economia e delle Finanze una relazione sul monitoraggio dell’utilizzo della Carta del docente.
Ulteriori misure includono l’aumento di 15 milioni di euro per la creazione dei campus della filiera tecnologico-professionale e l’innalzamento delle detrazioni per le spese sostenute per frequentare una scuola privata o paritaria da 800 euro a 1000 euro l’anno. Sempre per le paritarie, un contributo di 50 milioni di euro per il 2025 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2026.
I tagli in legge di bilancio riguardano anche la dotazione organica, tant’è vero che per la scuola tra nuove assunzioni di docenti (1.866) e tagli (5.660) il saldo è decisamente negativo: 3.794 posti di docenti in meno nel 2025. E per il successivo anno sono confermati i tagli di oltre 2.200 posti all’organico ATA, così come per università e ricerca si sposta al 2026 la riduzione del turn over del 25%.
A parte lo stanziamento di 9 milioni di euro (scelta delle opposizioni e non del Governo) finalizzato alla stabilizzazione dei ricercatori del CNR, grazie alla mobilitazione del personale, la cifra politica della manovra su questi settori è un forte definanziamento di università e ricerca che mette rischio la tenuta complessiva del sistema nazionale dell’alta formazione, oltre che scaricare su studenti e precari il costo di questa scelta.
In conclusione
Dalla Legge di Bilancio emerge il taglio lineare della spesa dei ministeri e della pubblica amministrazione (10 mld entro il 2026). Emerge l’assenza di una efficace idea di riforma della previdenza pubblica da cui si attendono risparmi importanti. Emerge l’idea di un mercato piegato unicamente sulle piccole imprese che con il passare degli anni hanno indebolito il tessuto economico nazionale. Emerge l’assenza di una qualsiasi strategia per affrontare un problema molto importante: la demografia. Emerge una manovra economica sostanzialmente ragionieristica e senza grandi riforme all’orizzonte.
20250006