Il 5 giugno, alle ore 17:30 italiane, si è svolto alla Casa Bianca il primo incontro ufficiale tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. L’incontro, a differenza di altre recenti occasioni diplomatiche, è apparso disteso fin dalle battute iniziali. I due leader si sono rivolti parole di complicità, evidenziando l’intenzione di costruire un rapporto “estremamente stretto” tra Washington e Berlino, secondo quanto dichiarato dallo stesso presidente americano.
La Germania tra difficoltà economiche e rilancio
Il confronto si è tenuto sullo sfondo di una delicata fase per l’economia tedesca. Il PIL reale ha registrato una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre del 2025, dopo il -0,3% del 2023. Le esportazioni sono diminuite dell’1,7% nella seconda metà del 2024, con perdite significative verso la Cina e gli Stati Uniti.
Il mercato del lavoro ha mostrato segnali di rallentamento fin dal 2022. La diminuzione dell’occupazione nel settore manifatturiero è stata in parte compensata da una crescita nei servizi pubblici, nella sanità e nell’istruzione. Tuttavia, all’inizio del 2025, il 28% delle aziende ha segnalato difficoltà nel reperire manodopera. Il tasso di disoccupazione, atteso al 3,6% nel 2025, dovrebbe scendere al 3,3% nel 2026 con una possibile ripresa occupazionale.
Aperture verso la Cina
Poco prima di ricevere Merz, Trump ha annunciato di aver avuto una “proficua conversazione” con il presidente cinese Xi Jinping, durante la quale sono state chiarite alcune delle complessità della guerra commerciale in corso. Il presidente ha inoltre dichiarato di essere stato invitato a Pechino – visita che intende effettuare insieme alla First Lady – e di aver ricambiato l’invito a Xi Jinping per un incontro alla Casa Bianca.
Un accordo commerciale tra le due potenze è “in via di definizione”, ha affermato Trump, pur sottolineando che permangono dei punti da chiarire. In merito agli studenti cinesi, ha detto: “è un onore per noi averli. Ma vogliamo essere sicuri che vengano controllati.”
Ucraina: divergenze e retorica
Nel bilaterale con il cancelliere tedesco, non poteva mancare il dossier ucraino. Trump ha ribadito la convinzione che la guerra non sarebbe scoppiata se fosse stato lui alla guida degli Stati Uniti nel 2022. Ha inoltre affermato che la “quantità di morti nella guerra” è “molto più alta” di quanto riportato ufficialmente.
Il cancelliere Merz ha invece insistito sull’importanza che gli Stati Uniti e l’Europa mantengano una linea comune di sostegno all’Ucraina e di pressione sulla Russia. Trump ha risposto in modo interlocutorio: “ne parleremo.”
Quest’ultimo ha poi rivelato di aver parlato a lungo con il presidente russo Vladimir Putin, paragonando Putin e Zelensky a “due bambini che litigano in un parco”, concludendo: “a volte è meglio lasciarli combattere per un po’”. Secondo il presidente americano, la difficoltà principale per una soluzione diplomatica risiede nell’odio reciproco e nel rancore personale.
Il controverso divieto di viaggio
Durante l’incontro, Trump ha risposto a una domanda sul recente divieto di viaggio verso gli Stati Uniti per i cittadini di alcuni paesi considerati ad alto rischio – tra cui Afghanistan, Somalia, Iran e Yemen – oltre a restrizioni parziali per altri paesi tra cui Cuba, Venezuela e Laos. In merito all’assenza dell’Egitto dalla lista, nonostante un recente attacco in Colorado da parte di un cittadino egiziano, Trump ha risposto: “in Egitto hanno la situazione sotto controllo”. Ha inoltre chiarito che il provvedimento mira a prevenire possibili minacce alla sicurezza nazionale.
Relazioni economiche transatlantiche: tregua momentanea
Sul piano economico, Trump ha affermato che “ci sarà un buon accordo commerciale” con l’Europa, pur riconoscendo che le relazioni restano complesse. Secondo Trump, molto dipenderà dall’Unione Europea, ma ha sottolineato che la Germania “è una parte molto importante” del processo decisionale, accanto a Francia, Polonia e Regno Unito. Proprio il Paese britannico è stato definito come un “intruso”, ma ancora influente.
Il riarmo tedesco tra pragmatismo e provocazioni
Trump si è detto soddisfatto dell’aumento della spesa tedesca in ambito difensivo. In una battuta dal sapore storico ha dichiarato: “dicevano di non permettere mai alla Germania di riarmarsi”. Ha poi aggiunto che considera positivo il riarmo tedesco, “almeno fino a un certo punto”.
Conclusioni: tra apertura e incertezze
L’incontro alla Casa Bianca ha rappresentato un’occasione importante per rafforzare le relazioni tra Stati Uniti e Germania. Merz è apparso attento nel non esasperare i toni e nel gestire con equilibrio le affermazioni del presidente americano. La Germania, fortemente legata alla Cina sul piano economico, guarda con interesse alla distensione tra Washington e Pechino.
L’Europa, dal canto suo, pare orientata verso un riavvicinamento agli Stati Uniti, dopo mesi di tensioni. Sul fronte ucraino, tuttavia, le prospettive restano incerte: l’assenza di un rapporto chiaro e diplomatico tra i leader e il linguaggio utilizzato lasciano presagire che una risoluzione diplomatica potrebbe ancora tardare ad arrivare.
20250218