Un faccia a faccia tra l’ucraino Rustem Umerov e il russo Vladimir Medinsky ha dato il via ai negoziati tra Russia e Ucraina a Istanbul. Mercoledì 23 luglio, presso il palazzo Ciragan, la città turca ha ospitato il terzo colloquio tra le due nazioni. “L’obiettivo finale è ovviamente un cessate il fuoco che costruisca la strada alla pace”, ha affermato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, poco prima dell’inizio del colloquio, durato circa 40 minuti. Presenti anche il direttore dei servizi segreti turchi (Mit) Ibrahim Kalin e il capo di Stato maggiore dell’Esercito di Ankara, Metin Guarak.
La posizione ucraina
“Il nostro obiettivo è quello di porre fine a questa guerra che ha un costo molto elevato, il più presto possibile. L’obiettivo finale è un cessate il fuoco che apra la strada alla pace”, ha affermato Fidan, inaugurando i negoziati. Subito dopo i ringraziamenti ai leader Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, per “la volontà di tenere questi colloqui”. Non è mancato un pensiero anche per il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, fautore di appelli per la fine alla guerra. “Consideriamo anche un importante sviluppo il fatto che le parti si siano scambiate memorandum che riflettono le loro prospettive sul cessate il fuoco e sulla pace durante il secondo round di colloqui”. I precedenti colloqui, infatti, avevano portato ad accordi sullo scambio di prigionieri, senza però coinvolgere la situazione sul campo.
Stando a quanto riporta l’agenzia Tass, i negoziati domani non riprenderanno. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha però sottolineato l’importanza di questo incontro, che servirà come “preparazione di un un incontro” tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.
L’accordo sugli ostaggi
Come riferito dal capo delegazione russo, Vladimir Mendisky, le due delegazioni hanno concordato un ulteriore scambio di prigionieri, per un totale di 1.200 per parte. Malgrado questo accordo, permane la distanza tra Mosca e Kiev relativamente alle rispettive proposte di pace.
Zelensky verso un passo indietro sulle norme anticorruzione
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere su X di considerare l’eventualità di intraprendere un passo indietro relativamente alla nuove norme anticorruzione che frenano i lavori delle agenzie nazionali della lotta alla corruzione Nabu e Sapo. Verrà proposto un disegno di legge che “garantirà la solidità del sistema dello Stato di diritto e non ci sarà alcuna influenza o interferenza russa nelle attività delle forze dell’ordine” e “saranno in vigore tutte le norme per l’indipendenza delle istituzioni anticorruzione”, ha scritto Zelensky.
Sul caso era intervenuta anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, “chiedendo spiegazioni” al presidente ucraino. “La presidente ha espresso la sua profonda preoccupazione per le conseguenze delle modifiche e ha chiesto spiegazioni al governo ucraino. Il rispetto dello Stato di diritto e la lotta alla corruzione sono elementi fondamentali dell’Ue. In quanto Paese candidato, ci si aspetta che l’Ucraina rispetti pienamente questi standard. Non può esserci compromesso”, ha annunciato un portavoce dell’esecutivo Ue. In alcune città ucraine, tra cui Kiev, Leopoli e Odessa, i manifestanti si erano ritrovati proprio per esprimere il loro dissenso verso l’approvazione di questa norma.
Meloni: “Fermare la guerra”
Anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso dell’incontro con il presidente dell’Algeria Abdelmadjid Tebboune, tenutosi a Roma a Villa Pamphili, ha sottolineato che “c’è il comune impegno per fermare la guerra in Ucraina, per restituire al popolo ucraino un futuro di pace e sicurezza”. Non si placa, però, il numero delle vittime sul campo. Solo nelle ultime 24 ore, 2 civili sono stati uccisi e altri 30 sono rimasti feriti tra gli oblast di Sumy e di Kherson.
Nella notte, intanto, un jet da combattimento francese – un Mirage 2000 in dotazione all’Ucraina – è precipitato nel corso di una missione. Salvo il pilota grazie al suo paracadute. Stando a quanto riporta Kiev, si è trattato di un incidente che non coinvolge le forze russe. “Sfortunatamente, abbiamo perso un jet da combattimento. Un aereo francese, molto efficace, uno dei nostri caccia Mirage”, ha dichiarato Zelensky.
Giovane 21enne muore in Ucraina, viveva in Veneto
È infine sopraggiunta la notizia della morte, avvenuta nel corso di un bombardamento in un campo di addestramento in Ucraina, di Artiom Naliato, ventunenne residente a Tribano, comune in provincia di Padova. Recatosi lì come volontario, aveva origini ucraine ed era stato poi adottato da una famiglia italiana. “Ci stringiamo con affetto e dolore attorno alla famiglia che lo ha accolto e cresciuto con amore. Oggi Tribano perde un suo figlio. Il vuoto che lascia è profondo, ma lo ricorderemo per il coraggio delle sue scelte”, ha scritto su Facebook il sindaco di Tribano Massimo Cavazzana.
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