L’Europa vive un momento estremamente complicato della propria storia, costretta a fare i conti con la nuova presidenza Trump, che minaccia costantemente l’imposizione di dazi, e conflitti internazionali come in Ucraina e in Medioriente.
Queste problematiche richiedono necessariamente una maggior presenza nella scena, in particolare a livello diplomatico, e soprattutto l’avvio di un processo che possa portare all’autonomia strategica.
In un contesto internazionale come quello odierno, instabile e ricco di insidie ed ulteriori crisi pronte ad esplodere, l’attesa non è contemplata; alcuni attori europei, come la Francia, stanno già agendo in maniera indipendente, ampliando le proprie capacità strategiche e difensive. Parigi in questi giorni è stata anche protagonista di uno screzio con la Grecia, per via della possibile vendita di armi strategiche alla Turchia, rivale storica di Atene.
Il rafforzamento della difesa aerea
La Francia ha programmato un ampliamento delle proprie forze di difesa, investendo una cifra pari a 600 milioni. Il rafforzamento riguarda sistemi anti-droni e antiaerei, ma anche acquisti relativi al potenziamento delle proprie forze di terra, di mare e dell’aviazione.
Si tratta di un investimento che mira ad espandere le capacità militari in maniera esponenziale, non solo nell’immediato, ma con ampie prospettive future; Parigi intende dare continuità a questo processo di rafforzamento della difesa, puntando ad investire fino a 5 miliardi fino al 2030. Questa volontà è probabilmente dovuta alla possibilità che le attuali crisi internazionali possano prolungarsi per diversi anni, con la potenziale aggiunta di ulteriori conflitti che potrebbero scoppiare a causa delle rivalità fra le grandi potenze del sistema internazionale. La Francia, nonostante le grandi difficoltà di natura politica ed economica che ha affrontato nell’ultimo anno, è ancora caratterizzata da uno status importante a livello internazionale, che la legittima ad agire come una grande potenza nello scenario geopolitico.
Il rafforzamento difensivo transalpino può essere inteso come una manifestazione della volontà francese di assumere un ruolo di leadership del progetto di autonomia strategica europea; Parigi ha avuto un ruolo di straordinaria rilevanza nel processo di integrazione europea durante la seconda metà dello scorso secolo, ed è lecito aspettarsi che abbia intenzione di guidare il Vecchio Continente anche verso questo traguardo.
Lo screzio con la Grecia
Negli ultimi giorni la Francia è stata protagonista di una controversia che questa volta non ha come oggetto l’assetto militare francese, ma quello turco.
Parigi potrebbe potenzialmente vendere ad Ankara un Meteor, ovvero un missile strategico a lunga gittata. Atene ha espresso disapprovazione nei confronti di questa possibile compravendita che, secondo il punto di vista greco, porterebbe la Francia a violare l’accordo di cooperazione per la difesa stipulato dai due stati nel 2021.
Le relazioni strategiche tra la Francia e la Grecia sono eccellenti, ma qualora la vendita del missile alla Turchia si concretizzasse, il rapporto potrebbe essere seriamente compromesso. La Grecia si è già affrettata a convocare l’ambasciatore transalpino ad Atene per discutere di questo episodio e delle possibili conseguenze che potrebbero subire le reciproche relazioni. Si tratta di una dinamica che potrebbe destabilizzare gli equilibri della NATO, che vedrebbe consumarsi al proprio interno una crisi che andrebbe ad indebolire l’immagine esterna dell’Alleanza Atlantica, presentandosi all’esterno come un nucleo diviso e frammentato.
Il timore greco nei confronti della Turchia va inquadrato in quella che è la memoria storica del Paese, che si è sempre conteso l’Egeo con Ankara. I conflitti combattuti negli ultimi secoli, e la questione di Cipro, ambita da entrambi e divisa de facto in due stati, di cui uno controllato dalla Turchia, hanno contribuito a costruire una profonda rivalità storica, che continua a provocare dinamiche conflittuali nel sistema internazionale.
Ambizioni da grande potenza
Il rafforzamento militare e la costante presenza negli affari internazionali e militari testimoniano come la Francia agisca da grande potenza nel sistema internazionale. Parigi è un attore geopolitico differente dagli altri stati europei; questi ultimi tendono ad agire in seno ai progetti e alle esigenze dei propri alleati NATO e dell’Unione Europea, talvolta sacrificando quelli che sono gli interessi nazionali in nome di una pacifica coesistenza.
Anche la Francia rispetta questi principi, ma è in grado di elaborare una politica estera propria, che non miri esclusivamente agli interessi continentali e degli alleati ma che possa soddisfare le proprie ambizioni di grande potenza. A differenza di Paesi europei come la Germania e l’Italia che hanno perso la Seconda Guerra Mondiale, la Francia, nonostante sul campo sia stata sconfitta, ritiene di aver contribuito vittoriosamente al trionfo alleato sull’Asse grazie alla sua resistenza durante l’occupazione nazionalsocialista.
Parigi ha potuto conservare una maggior autonomia in materia di politica estera, e ha la possibilità di far valere i propri interessi geopolitici nel sistema internazionale. Inoltre, la Francia, insieme al Regno Unito, sono gli unici due Paesi europei ad essere dotati di un arsenale atomico; questo aspetto contraddistingue fortemente i due attori rispetto agli altri. La Francia, seppur in maniera velleitaria, non ha timore di rapportarsi alla pari con potenze superiori da un punto di vista militare, come la Russia e la Cina, puntando sulla leadership che riveste a livello europeo e sulla sua influenza storica, culturale e politica che esercita nel sistema internazionale.
Conclusioni
Nel complesso scenario geopolitico attuale la Francia cerca di essere protagonista degli eventi e di assumere un ruolo da leader del processo di autonomia strategica europea; le ambizioni da grande potenza di Parigi e le sue azioni spesso si scontrano con le esigenze comunitarie e i timori dei suoi alleati. Nonostante nei secoli si sia verificata l’ascesa di altre potenze, la volontà francese è sempre la stessa, ovvero quella di fare la storia, piuttosto che subirla, ed il suo protagonismo negli affari internazionali e militari va necessariamente inquadrato in quest’ottica.
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