spot_img
Altro
    HomeEsteriBalcaniPrezzi troppo alti: nei Balcani i consumatori boicottano i supermercati

    Prezzi troppo alti: nei Balcani i consumatori boicottano i supermercati

    Pubblicato il

    spot_img

    Nelle ultime settimane, nella regione balcanica si è diffusa in maniera esponenziale una protesta senza precedenti: il boicottaggio di massa dei supermercati. Migliaia di cittadini hanno scelto di non fare acquisti nelle principali catene di distribuzione per esprimere il loro malcontento nei confronti dell’aumento incontrollato dei prezzi dei beni di prima necessità. 

    Il boicottaggio è nato in Croazia, successivamente si è esteso rapidamente anche in Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Slovenia, arrivando negli ultimi giorni anche in Macedonia del Nord e Albania. Le motivazioni del boicottaggio e la rapida diffusione sono legate all’inflazione, che si è manifestata non solo nei supermercati, ma anche nei settori legati al turismo e all’edilizia.

    Origini del boicottaggio

    Come abbiamo visto, l’iniziativa è nata in Croazia, dove a fine gennaio 2025 è stato organizzato un boicottaggio di massa contro le grandi catene di supermercati. Il piano è stato ideato dall’associazione per i diritti dei consumatori “Halo, ispektore”, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’aumento esorbitante dei prezzi di alimenti e prodotti essenziali. 

    L’inflazione croata è aumentata notevolmente in questi ultimi 3 anni: nel dicembre del 2024, l’inflazione ha raggiunto il 4,5%, il dato è il più alto fra tutti i paesi che adottano l’Euro. Il 24 gennaio, migliaia di cittadini hanno deciso di non fare acquisti nei supermercati croati per un’intera giornata. L’impatto è stato significativo: le vendite in alcuni punti vendita sono crollate fino al 50% rispetto ai venerdì precedenti. Dopo l’ampia adesione a queste proteste in Croazia, il boicottaggio si è esteso ad altri paesi della regione balcanica.

    In Bosnia-Erzegovina, i cittadini sono stati invitati a boicottare i supermercati il 31 gennaio, seguiti successivamente anche da Serbia, Slovenia e Montenegro, dove la maggior parte dei cittadini ha preferito fare acquisti in piccoli negozi locali, per evitare di contribuire ai profitti delle grandi catene.  

    Perché i consumatori stanno boicottando i supermercati?

    Le motivazioni del boicottaggio sono molteplici, ma il fattore principale è l’aumento del costo della vita, avviatosi dopo il covid e in maniera ancora più sensibile con l’inizio della guerra in Ucraina. L’inflazione ha colpito duramente la regione balcanica, gli aumenti significativi si sono registrati in particolar modo nel prezzo di beni essenziali come pane, latte, carne e verdura.  

    Molti consumatori ritengono che le grandi catene di supermercati stiano approfittando della situazione per aumentare i prezzi in modo ingiustificato. Altro fattore chiave che ha portato ad una grande adesione al boicottaggio è la mancata trasparenza: infatti i consumatori denunciano una politica dei prezzi poco chiara, sostenendo che ci siano oscillazioni inspiegabili da un giorno all’altro. 

    Un altro fattore che ha portato molte persone ad aderire al boicottaggio è l’elevato profitto che i supermercati hanno registrato in tutta la regione balcanica. Nonostante l’inflazione, infatti, il 2024 è stato un anno record per i profitti, suggerendo quindi che gli aumenti dei prezzi non siano dovuti solo all’aumento dei costi, ma anche a una strategia commerciale aggressiva. Infine, un altro elemento chiave è legato all’alternativa dei piccoli commercianti: il boicottaggio delle grandi catene mira anche a supportare i negozi locali, spesso penalizzati dalla concorrenza delle grandi firme internazionali.  

    La risposta delle catene di supermercati

    Il boicottaggio ha avuto un impatto immediato sulle grandi catene di distribuzione, che hanno iniziato a correre ai ripari per limitare i danni. Alcuni supermercati hanno reagito abbassando i prezzi di determinati prodotti, cercando di riconquistare la fiducia dei consumatori. Un caso emblematico è stato quello della Coca-Cola. Dopo il boicottaggio, alcuni supermercati hanno ridotto il prezzo della bevanda, etichettandolo come “sconto permanente”. 

    Lidl, ad esempio, ha pubblicizzato il nuovo prezzo ridotto nel proprio catalogo settimanale, segnalando un primo effetto concreto della protesta.  Tuttavia, non tutte le catene hanno accettato passivamente il boicottaggio. Alcune hanno minimizzato l’impatto delle proteste, affermando che gli aumenti di prezzo sono stati determinati da fattori macroeconomici, come il costo dell’energia e dei trasporti.  

    Critiche e prospettive future  

    Nonostante il successo iniziale, alcuni esperti hanno sollevato dubbi sull’efficacia a lungo termine del boicottaggio. Le proteste di breve durata potrebbero non portare a cambiamenti strutturali nel mercato, se i consumatori tornassero nei supermercati subito dopo il boicottaggio, le catene potrebbero non sentirsi obbligate a modificare le loro politiche di prezzo. Per rendere il movimento più efficace, alcuni attivisti suggeriscono di organizzare boicottaggi più frequenti e prolungati, prendendo di mira prodotti specifici piuttosto che intere catene.  

    Non si può negare però che per ora il boicottaggio dei supermercati nei Balcani stia avendo successo, e ciò si rileva anche dal fatto che le proteste partite dalla Croazia si sono rapidamente espanse in tutta la regione. Tuttavia, resta da vedere se questa forma di pressione sarà sufficiente a generare un cambiamento duraturo. La lotta contro l’aumento del costo della vita è solo all’inizio, e il successo del movimento dipenderà dalla sua capacità di mantenere alta l’attenzione e coinvolgere un numero sempre maggiore di consumatori

    20250049

    Articoli recenti

    Un suicidio ogni cinque giorni: l’emergenza silenziosa nelle carceri

    Quello delle morti nelle carceri italiane è un problema sistematico che sembra quasi invisibile.I...

    Sesta emissione del BTP Valore al via da domani: occasione da non perdere?

    Prenderà il via nella giornata di domani la sesta emissione del BTP Valore, il...

    Da Washington a Budapest: il piano di Trump per fermare la guerra in Ucraina

    Il 17 ottobre 2025, la Casa Bianca ha ospitato un incontro che potrebbe aver...

    L’utilizzo dell’IA nell’attività forense: nuovi obblighi informativi per gli avvocati

    L’evoluzione tecnologica e la crescente integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali e redazionali dell’attività...