È definitiva l’assoluzione del vicepremier Matteo Salvini nel processo legato alla vicenda Open Arms. La decisione è stata assunta dai giudici della quinta sezione della Corte di Cassazione, che hanno rigettato il ricorso per saltum presentato dalla Procura di Palermo contro la sentenza di assoluzione di primo grado.
Il procedimento riguardava i fatti dell’agosto 2019, quando la nave della Ong spagnola Open Arms rimase per diversi giorni in mare con a bordo decine di migranti soccorsi nel Mediterraneo, senza l’autorizzazione a sbarcare in un porto italiano. All’epoca dei fatti,
Salvini era ministro dell’Interno e aveva negato l’ingresso nelle acque portuali, sostenendo una linea di fermezza sui flussi migratori. Per questi fatti era stato accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.
Con la decisione della Cassazione, che conferma l’assoluzione già pronunciata in primo grado, la vicenda giudiziaria si chiude definitivamente, escludendo responsabilità penali a carico dell’attuale vicepremier.
La reazione del vicepremier
Con un post sui social, Matteo Salvini esprime soddisfazione: “cinque anni di processo: difendere i confini non è reato! Grazie a tutti voi e grazie alla mia Lega”.
A fargli eco è Giulia Bongiorno, legale di Salvini, che aggiunge: “si tratta di un processo che non doveva nemmeno iniziare e questa soluzione di carattere definitivo evidenzia quello che ho sostenuto in arringa: era totalmente fuori dal mondo il ricorso della procura, ma soprattutto quello che qui ci interessa è la correttezza dell’operato di Salvini”.
Meloni: “Un ministro che difende i confini svolge il proprio dovere”
Sulla stessa linea anche la premier Giorgia Meloni, secondo cui l’assoluzione “conferma un principio semplice e fondamentale: un Ministro che difende i confini dell’Italia non commette un reato, ma svolge il proprio dovere. Forza Matteo”.
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