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    Prosegue la guerra commerciale: Trump annuncia dazi del 50% contro l’Unione europea

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    Nel primo pomeriggio di venerdì 23 maggio, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha scosso nuovamente il panorama politico internazionale annunciando, tramite il social network Truth, l’intenzione di imporre nuovi dazi del 50% su tutti i prodotti provenienti dall’Unione Europea. Una mossa che, per portata e tono, equivale a una dichiarazione di guerra commerciale al Vecchio Continente.

    L’annuncio via Truth Social

    Nel suo messaggio su Truth, Trump ha adottato un tono aggressivo nei confronti dell’Unione europea, accusandola di “essere nata per approfittare degli Stati Uniti”. Ha denunciato, inoltre, le presunte “manipolazioni economiche” e le “barriere commerciali ingiuste” che renderebbero difficile negoziare con Bruxelles. 

    Il presidente ha citato un deficit commerciale annuale di 250 miliardi di dollari come giustificazione per l’inasprimento delle tariffe, dichiarando che “le trattative non stanno portando da nessuna parte”. La misura prevede l’imposizione di dazi del 50% su tutti i prodotti a marchio UE, con un’unica eccezione: “i beni costruiti o fabbricati negli Stati Uniti”.

    Le reazioni dei mercati finanziari

    La reazione dei mercati non si è fatta attendere. I principali indici azionari europei hanno subito un brusco calo: lo STOXX Europe 600, che rappresenta circa il 90% del mercato azionario europeo, ha perso l’1,7%, il DAX tedesco ha registrato un calo del 2,4%. Il CAC francese è sceso del 2,2%, mentre il FTSE di Londra ha ceduto dell’1%. 

    Negativi anche i primi movimenti a Wall Street, dove il Dow Jones ha aperto in calo di 480 punti, ovvero l’1,15%. Particolarmente pesante la flessione della Borsa di Milano, che ha visto l’indice principale scendere del 3,23%.

    La posizione del Tesoro americano

    Poco dopo l’annuncio di Trump, il Segretario del Tesoro, Scott Bessent, ha rilasciato un’intervista a Fox News, in cui ha dichiarato: “le proposte dell’UE non sono state all’altezza di quelle dei nostri altri partner commerciali più importanti”. Bessent ha poi detto di sperare “che questa mossa sia uno stimolo per l’UE”, sottolineando come l’Unione soffra di “un problema di azione collettiva”. Una linea che segnala un chiaro cambio di tono nei confronti di Bruxelles, interrompendo ogni apertura al dialogo e riportando il confronto su posizioni conflittuali.

    L’iniziale reazione europea

    Da parte europea, la risposta ufficiale è stata inizialmente contenuta. Il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ha avuto una telefonata con uno dei principali negoziatori americani, Jamieson Greer, durante la quale ha espresso la volontà della Commissione di “giungere ad un’intesa equilibrata“.

    Poco prima, in attesa di comprendere meglio le reali intenzioni della Casa Bianca, la Commissione aveva optato per un “no comment” istituzionale. Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, Bruxelles avrebbe già trasmesso una nuova proposta di eliminazione reciproca dei dazi sui prodotti industriali, nel tentativo di riaprire uno spiraglio negoziale.

    Caos interno negli Stati Uniti

    Nel frattempo, il contesto politico statunitense è tutt’altro che stabile. Nelle stesse ore in cui Trump rilanciava i dazi contro l’Unione europea, è scoppiato un violento contenzioso tra l’amministrazione federale e l’Università di Harvard, culminato in una causa legale intitolata “Harvard vs. USA”. A ciò si aggiunge l’uccisione di due diplomatici israeliani a Washington, episodio che ha aumentato la tensione internazionale. 

    Infine, il presidente ha minacciato di imporre dazi “di almeno il 25%” alla multinazionale Apple, qualora non aumenti significativamente la sua produzione nel territorio americano. Nel complesso, un quadro che alimenta l’incertezza e amplifica le ricadute delle politiche protezionistiche adottate.

    La voce dell’Italia

    Interpellato dalla stampa durante una visita ufficiale in Messico, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha adottato una linea diplomatica: “Nessun commento alle parole di Trump, attendiamo l’esito dei colloqui tra Šefčovič e le controparti americane. La posizione italiana è chiara: zero dazi-zero dazi“. Tajani ha poi ribadito che l’Italia intende sostenere ogni sforzo per evitare un’escalation commerciale. Tuttavia, è ormai evidente che la questione possa essere affrontata solo nel quadro della solidarietà europea.

    Berlino condanna la linea dura

    Dura anche la reazione della Germania. Il ministro degli Esteri, Johann Wadephul, ha definito “dannose per entrambe le economie” le minacce tariffarie di Trump. In una conferenza stampa tenutasi a Berlino, Wadephul ha espresso pieno sostegno ai negoziati portati avanti dalla Commissione Europea, pur riconoscendo la lentezza dei progressi. 

    Europa e Stati Uniti: alleati in crisi

    In queste ore di attesa, l’annuncio di nuovi dazi si è imposto al centro della conversazione globale. Gli Stati Uniti, che sembravano progressivamente orientati verso un rinnovato multilateralismo, hanno riaperto il conflitto commerciale con uno dei loro alleati storici. L’Unione Europea si trova di fronte a una sfida diplomatica e strategica di rara complessità, in cui sarà fondamentale non solo la compattezza interna, ma anche la capacità di costruire un nuovo equilibrio nei rapporti globali.

    Conclusioni

    La comunità internazionale attende di capire se l’Asia – e in particolare la Cina – approfitterà della frattura euroamericana o ne sarà anch’essa vittima. Appare quindi chiaro che il prossimo futuro richiederà grande prudenza, ma anche una buona dose di determinazione, in modo tale da definire un compromesso politico ed economico all’altezza delle sfide globali.

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