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    Quale futuro per l’Ucraina?

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    Il futuro dell’Ucraina e quello di Volodymyr Zelens’kyj sembrano essere sempre più incerti. Quali sono le reali prospettive? Quale ruolo giocherà l’Europa?

    La situazione in Ucraina in questi giorni

    Il The Economist del 20 febbraio titolava: “Trump vuole liberarsi di Volodymyr“. C’è però da chiedersi se sia possibile realmente raggiungere una pace in breve tempo. Per comprendere il complesso sistema USA bisogna esaminare e comprendere l’indirizzo dei suoi organi di rilievo, Cia e Pentagono su tutti. 

    Dai media americani è stato confermato l’allineamento di Pentagono e Cia nel voler riportare la Russia in equilibrio tra USA e Cina. Una Russia isolata e costretta a rivolgersi solo alla Cina e alla crescente India risulta essere molto più pericolosa di una Russia “libera” da dazi e vincoli. 

    Nelle ultime ore volutamente l’amministrazione Trump sta cercando di rovesciare la narrazione sull’Ucraina e Volodymyr Zelens’kyj portata avanti dai media europei e USA negli ultimi anni. Addirittura Trump si è spinto a dire di voler riportare la Russia nel G8. Il messaggio è chiaro, Putin e la Russia non debbono più essere considerati i nemici. Come sottolineato dall’analista geopolitico Paolo Falconio, se poi si prendesse in considerazione l’approccio mercantilistico di Trump si può prevedere che a breve dia anche una revisione delle sanzioni. 

    In ballo vi è, infatti, il discorso energetico mondiale, la cui portata non può escludere la Russia dal tavolo. Sul futuro ucraino, l’Europa non è ammessa al tavolo degli adulti, e l’Ucraina stessa dovrà fare buon viso a cattivo gioco, in quanto senza gli USA è di fatto impossibilita a difendersi. Lavrov, però, da parte sua ha aperto ad una futura entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea. 

    Un parallelismo tra Ucraina e Afghanistan

    Non è un caso che alla fuga americana da Kabul nel 2021, ordinata da Biden, sia seguito l’impegno USA in Ucraina. Oggi, febbraio 2025, l’Ucraina è esattamente nella stessa posizione delle ex forze governative afgane nel 2021. Zelens’kyj è stato delegittimato ufficialmente da una comunicazione di Trump, da un giorno all’altro è passato da essere alleato ad essere il nemico.

    Inoltre, va detto che Russia e Stati Uniti hanno di fatto concordato l’avvio di una nuova offensiva militare russa per dare il colpo di grazia alle difese ucraine lungo la linea di Bankova. Il 19 febbraio, i russi, con il placet americano, hanno imbastito un piano di penetrazione nella regione ucraina di Sumy per interrompere le linee di rifornimento verso Sudhza (Kursk).

    Nelle ultime due notti, dopo molto tempo, l’aviazione russa ha lanciato un attacco congiunto su ben nove regioni dell’Ucraina. Inoltre, i russi continuano l’avanzata lungo la linea Slovyansk e Kramatorsk. La Russia in poche settimane è quasi riuscita ad ottenere la resa incondizionata. 

    I servizi segreti ucraini hanno anche rivelato che Putin annuncerebbe la vittoria proprio il giorno in cui ricorre l’anniversario dell’inizio della guerra, il 24 febbraio. Come riportato da varie fonti, tra le quali l’analista e giornalista geopolitico Daniele Dell’Orco, la Russia si appresta a chiedere: 

    – il controllo dell’intero Donbass senza doversi dissanguare ancora per la conquista di Slovyansk e Kramatorsk;

    – la creazione di “zone cuscinetto” demilitarizzate al confine con le regioni di Kharkiv e Sumy;

    – il logico cambio di leadership politica a Kiev;

    – il divieto dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato ammesso che esisterà ancora e comunque il divieto del dislocamento di militari Usa sul territorio ucraino.

    In tal modo i russi potranno dichiarare la vittoria totale e a questo punto la partita si sposterà dalla parte USA. Il piano diplomatico sarà gestito tutto dagli statunitensi, che stanno iniziato a richiedere indietro il denaro fornito in questi tre anni. Russi e Ucraini gestiranno l’Ucraina insieme nei prossimi anni, compreso lo sfruttamento delle terre rare.

    Cosa ne sarà di Volodymyr Zelens’kyj?

    Né russi né americani vogliono che sia un presidente non più in carica a firmare il trattato di pace. Putin da più di un anno e mezzo ha delegittimato il Presidente ucraino, Trump lo ha iniziato a fare da inizio mandato, intensificando l’attività negli ultimi giorni. 

    Il New York Post del 21 febbraio ha aperto ad un eventuale esilio del presidente in Francia. Il sostituto più papabile, molto apprezzato dagli USA, risulta essere il generale Valery Zaluzhny, destituito ex abrupto l’anno scorso dallo stesso Zelensky, proprio a causa della ‘pericolosa’ crescente popolarità. Il Generale è stato a suo tempo da media locali e internazionali come ‘il salvatore dell’Ucraina’, in quanto fu il principale artefice della strategia che ha fatto fallire l’iniziale avanzata verso la capitale dei reparti di Mosca nei primi giorni dopo l’invasione.

    Conclusioni

    La cosa sicura è che in questo momento di profonda crisi geopolitica l’Europa deve in ogni modo, come sottolineato anche da Draghi, tornare ad essere competitiva, sia politicamente che economicamente, serve coesione e strategia, poiché ci si deve preparare ad affrontare una profonda crisi che metterà a rischio le basi stesse dell’Europa. 

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