Ieri, venerdì 3, e oggi, sabato 4 ottobre, si sono tenute le elezioni parlamentari in Cechia. I risultati non hanno tradito le aspettative, con la destra populista rappresentata dal partito ANO, guidato dal leader Andrej Babiš, che ha raccolto il maggior numero di voti.
Nonostante si tratti di un esito estremamente positivo per il movimento, non è stata ottenuta la maggioranza assoluta, e sarà quindi necessario stipulare alleanze con altri partiti.
I risultati
ANO ha raccolto il 34,6% dei voti, percentuale grazie alla quale ha nettamente superato il secondo partito più votato di destra conservatrice, ovvero Spolu, del leader Petr Fiala, Presidente in carica del Governo, che ha ottenuto il 23,3%.
A seguire vi sono il Partito dei Sindaci con l’11,2%, i Pirati con l’8,9%, SPD con il 7,8%, il Partito degli automobilisti con il 6,8% ed infine Stačilo, che non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 5%, racimolando solamente il 4,4% dei voti.
Ciononostante, quest’ultimo è l’unico partito insieme ad ANO ad essere cresciuto rispetto allo scorso ciclo elettorale, dove aveva ottenuto il 3,6%, mentre la destra populista si era classificata come il secondo partito più votato con il 27,1% dei voti. Si registra un incremento dell’affluenza che si alza al 68,9%, rispetto allo scorso 65,4%.
Il nuovo esecutivo
Il leader miliardario Andrej Babiš dovrà necessariamente dialogare con altri partiti per poter delineare una formazione di governo capace di fornire alla Nazione un esecutivo stabile e duraturo.
Per affinità di visione e cultura politica i potenziali alleati potrebbero essere il Partito degli automobilisti, un movimento anti ambientalista, e l’ultradestra euroscettica rappresentata da SPD. ANO, che sta per Azione dei Cittadini insoddisfatti, è un partito che critica aspramente l’Unione europea e le sue politiche, così come l’adesione della Repubblica Ceca ai valori dell’atlantismo.
A livello continentale, Babiš, definito come il Trump di Cechia, guarda all’Ungheria di Viktor Orban, mentre sul piano globale non è mai stata nascosta l’ammirazione nei confronti della Russia di Vladimir Putin. È lecito ritenere che queste elezioni rappresentino un punto di rottura della storia recente del Paese, che vedrà con ogni probabilità grandi cambiamenti sia in politica interna che estera.
La nuova possibile coalizione di governo è stata votata dalla parte del popolo ceco che si dichiara profondamente delusa dall’attuale classe dirigente, così come dalle istituzioni e le direttive europee. ANO ha astutamente compreso i sentimenti del popolo, e si è presentata come un’efficace alternativa politica, in grado di guidare la Nazione verso un miglioramento economico e sociopolitico.
La Russia sorride
L’UE, che ha seguito con grande preoccupazione questo ciclo elettorale, non si sentirà di certo rassicurata dalla vittoria di Babiš. Si è ufficialmente concretizzato il pericolo di avere un ulteriore attore governato da una formazione che presenta forte scetticismo nei confronti dell’Unione e che non cela la forte simpatia nei confronti del proprio rivale strategico, e il futuro sembra essere caratterizzato dall’incremento di divisioni interne e polemiche relative alle politiche promosse dalle istituzioni del Vecchio continente.
Anche l’Ucraina non può dormire sonni tranquilli, perché la Repubblica Ceca guidata da Babiš si schiererebbe a fianco della Slovenia di Fico e dell’Ungheria di Orban contro l’invio di armi a Kiev e l’imposizione delle sanzioni alla Federazione Russa.
Grazie al trionfo della destra populista può quindi sorridere Vladimir Putin, che vede un leader amico arrivare al potere in un Paese cruciale, collocato geograficamente sul fianco orientale dell’Unione, detenendo quindi un’alta rilevanza geopolitica in ottica di rivalità strategica tra Bruxelles e Mosca.
Conclusioni
La vittoria di Babiš ridisegna la realtà politica della Repubblica Ceca e destabilizza l’equilibrio interno dell’Unione Europea, che farà sempre più fatica a trovare un’unità d’intenti ed una visione comune di politica estera.
Si conferma inoltre la grande crescita dei movimenti populisti di destra in tutto il continente, con i popoli europei che continuano a dimostrarsi delusi dagli esecutivi in carica e dalle politiche promosse dalle istituzioni.
20250375