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    A Roma la Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina. Il Governo: “Kiev non è sola”

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    Giovedì 10 luglio, al Centro Congressi la Nuvola di Roma, si è tenuta la prima giornata della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina. All’incontro hanno partecipato numerose delegazioni governative e organizzazioni internazionali.

    L’obiettivo principale quello di supportare la ricostruzione dell’Ucraina, distrutta dal lungo conflitto, attraverso progetti e aiuti finanziari. Da sottolineare l’impegno dell’Italia per questa causa: Roma, oltre ad ospitare l’incontro, ha assunto un ruolo chiave nelle discussioni.

    Kiev non è isolata

    L’esecutivo italiano ha accolto questa mattina le autorità estere, tra cui Zelensky, Ursula von der Leyen, Friedrich Merz e Pedro Sanchez. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che Roma è il contesto adatto ad ospitare un evento di tale portata per via del grande valore simbolico e storico che esso rappresenta per il Vecchio Continente. Come affermato dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, l’obiettivo della Conferenza non è solamente quello di fornire assistenza economica al Paese aggredito, bensì quello di lanciare un forte messaggio alla Russia. 

    L’Ucraina non è sola, ma gode del sostegno delle istituzioni e degli Stati europei, i quali non hanno intenzione di abbandonarla in un momento così complesso sul campo di battaglia, e non intendono farlo nemmeno a guerra finita. Oltre a lavorare per la pace, è necessario costruire di nuovo uno stato, motivo per cui la comunità internazionale è attivamente impegnata nel definire un progetto di cooperazione per la ricostruzione post-bellica. Ferma la condanna nei confronti degli attacchi russi, che anche nella notte hanno colpito la popolazione civile e la capitale Kiev.

    Gli impegni dell’Europa

    Meloni ha comunicato che gli Stati e le organizzazioni internazionali che hanno aderito alla Conferenza hanno raggiunto un’intesa per un valore di oltre dieci miliardi di euro; nel concreto, è qui in gioco un pacchetto di finanziamenti e aiuti volto a favorire la ricostruzione dell’Ucraina, sia da un punto di vista economico che infrastrutturale. Il sostegno non mancherà nemmeno per l’ambito della difesa, considerata fondamentale per garantire la sicurezza del Paese in seguito alla conclusione del conflitto. 

    La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato il Fondo Europeo per l’Ucraina, un pacchetto di garanzie e sovvenzioni atto a fornire a Kiev un concreto supporto sul lungo periodo. Si tratta del più grande fondo azionario al mondo, e rappresenta in maniera inequivocabile l’importanza di questo dossier per le istituzioni europee, oltre che la chiara intenzione di accompagnare la Nazione nel delicato processo di ricostruzione. 

    Le richieste di Zelensky

    Zelensky ha espresso la gratitudine del popolo ucraino nei confronti dell’Europa e degli Stati Uniti per il costante sostegno ricevuto durante questi anni di guerra, sottolineando anche come – a tre anni dall’inizio del conflitto – la cooperazione e l’unità siano fattori che possono fare la differenza. 

    Allo stesso tempo, secondo Zelensky, una formula efficace per favorire la ricostruzione potrebbe essere simile a quella adottata in favore dell’Europa dagli Stati Uniti con il Piano Marshall, giudicato dal presidente ucraino come un modello vincente, portando a supporto di questa tesi i decenni di pace vissuti dal Vecchio Continente in seguito alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. 

    Le sanzioni

    Da parte ucraina, è stato inoltre evidenziato il fatto che per indebolire la Russia e i suoi violenti attacchi potrebbero essere necessarie sanzioni americane, oltre che ulteriori aiuti militari per rafforzare la difesa del Paese. L’intenzione del leader ucraino è quella di favorire l’incremento della pressione sul Cremlino, in modo tale da rendere meno conveniente il prosieguo delle attività belliche e costringere la Federazione a negoziare. 

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