spot_img
Altro
    HomeGen ZSessualità e formazione: una carenza culturale tipicamente italiana

    Sessualità e formazione: una carenza culturale tipicamente italiana

    Pubblicato il

    spot_img

    In Italia, la sessualità è spesso trattata come un tema tabù, un argomento di cui si parla poco o in modo superficiale, per evitare imbarazzo o vergogna.

    Sebbene la sessualità sia un aspetto fondamentale della vita umana, la carenza di una formazione adeguata su questo tema risulta evidente, e le conseguenze si ripercuotono su diversi aspetti della vita sociale, culturale e individuale. La mancanza di educazione sessuale nelle scuole e la diffusione di informazioni incomplete o errate alimentano un clima “ignorante”, con risvolti problematici che coinvolgono la salute e il rispetto delle diversità.

    L’assenza di un’educazione sessuale adeguata

    In molti paesi europei come in Austria, Portogallo, Grecia, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Norvegia e Polonia, l’educazione sessuale viene inserita all’interno del percorso di studi come materia scolastica obbligatoria, spesso a partire dalla scuola primaria, con l’obiettivo di fornire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare il tema in modo consapevole, sicuro e responsabile. Tuttavia, in Italia, questa educazione è perlopiù frammentaria e lasciata alla discrezione delle singole scuole e degli insegnanti. Non esiste un programma uniforme e vincolante che garantisca una preparazione adeguata e continua in tutte le istituzioni scolastiche.

    In alcuni casi, gli insegnanti, pur con buona volontà, si trovano impreparati ad affrontare un tema così delicato. La difficoltà di trattare questioni legate alla sessualità, con il rischio di suscitare imbarazzo o opposizioni da parte di genitori e opinione pubblica, contribuisce a perpetuare l’assenza di formazione. Gli studenti, quindi, si trovano spesso a crescere con informazioni errate o incomplete, senza il supporto di un programma educativo sistematico.

    A causa di questo “tabù sessuale scolastico” giovani e meno giovani trovano nella pornografia uno strumento utile non solo alla masturbazione, quindi a soddisfare un proprio impulso sessuale, ma anche a confrontarsi sovente con i modelli sessuali molto prestanti che si possono vedere nelle piattaforme pornografiche su internet.

    Personalmente, credo che vi sia il rischio concreto che molti giovani, prendendo esempio da attori e attrici pornografici che nella realtà ripetono varie volte la scena sessuale aiutati da registi e altro fino ad ottenere l’orgasmo e la prestazione sessuale perfetta, si possano sentire talvolta non adatti per avere anche loro una vita sessuale attiva in quanto pongono come normali i canoni sessuali trasmessi dalla pornografia.

    Il rischio? Si vede nell’ultimo rapporto Censis Bayer sul comportamento sessuale degli italiani.

    “Tra i 18 e i 40 anni, solo il 41,6% degli italiani sessualmente attivi lo fa almeno due volte a settimana. Gli altri lo fanno una volta a settimana (27,7%), almeno una ogni tre o quattro mesi (21,2%), ogni cinque, sei mesi o più (3,9%). E poi ci sono quelli che non hanno rapporti completi e che rappresentano il 16,5% degli italiani divisi fra quelli che non hanno mai avuto rapporti sessuali (10,2%) e quelli che ne hanno avuti ma non completi (6,3%).”

    I motivi di questa situazione sono vari, ma sicuramente la pornografia a portata di click senza avere un vero rapporto sessuale con una ragazza a o un ragazzo, e quindi anche tutto l’imbarazzo o la non perfezione dell’atto sessuale reale, ha portato a rinchiudere la sessualità alla masturbazione senza farla esprimere con le altre persone.

    Le conseguenze: rischi anche per la salute e disinformazione

    La mancanza di una preparazione adeguata sulla sessualità ha risvolti diretti sulla salute dei giovani e delle persone adulte. Citiamo, ad esempio, il tasso di infezioni sessualmente trasmissibili (IST) che nel nostro paese è preoccupante. 

    Secondo dati recenti, l’Italia presenta una delle percentuali più alte in Europa di infezioni da chlamydia e gonorrea, e i tassi di utilizzo di contraccettivi tra i giovani sono troppo bassi. Questo, in parte, è dovuto alla scarsa consapevolezza sui rischi legati a rapporti sessuali non protetti e alla mancanza di una cultura della prevenzione che dovrebbe essere trasmessa fin dall’adolescenza.

    Inoltre, possiamo dire che l’ignoranza sulla sessualità porta a una disinformazione diffusa, alimentata da fonti non ufficiali come Internet, social media e persino passaparola. Troppo spesso, in rete, circolano contenuti fuorvianti, immagini irrealistiche e miti legati alla sessualità che non solo danno una visione distorta della realtà, ma possono anche generare aspettative irrealistiche e dannose, contribuendo a sentimenti di ansia, insicurezza e frustrazione.

    Le difficoltà culturali: influenze religiose, tradizioni conservatrici e visione morale superficiale

    Il legame tra cultura e sessualità in Italia è strettamente influenzato da tradizioni conservatrici, influenze religiose e una visione moralistica che spesso vede la sessualità come un aspetto della vita da trattare con riservatezza, soprattutto nei contesti pubblici e educativi. Questo approccio ha reso difficile l’introduzione di un’educazione sessuale scientifica e laica nelle scuole, favorendo un’immagine della sessualità come argomento da evitare.

    Non mancano però iniziative positive, sia a livello locale che nazionale. Alcune scuole e associazioni hanno iniziato a sensibilizzare gli studenti e i genitori sul tema, attraverso incontri con esperti, corsi di educazione sessuale e progetti scolastici. Ma queste iniziative sono sporadiche e non riescono a coprire le reali necessità di formazione.

    L’importanza di una educazione sessuale completa e inclusiva

    In questo contesto, è fondamentale promuovere una formazione sessuale completa, che non si limiti agli aspetti biologici e sanitari, ma che comprenda anche le dimensioni affettive, psicologiche e relazionali della sessualità. Un’educazione sessuale inclusiva dovrebbe affrontare tematiche come il rispetto reciproco, il consenso, la gestione delle emozioni, la conoscenza del proprio corpo e quello altrui, la consapevolezza delle diversità sessuali e di genere.

    Inoltre, è essenziale che tale formazione rispetti le caratteristiche culturali e sociali delle diverse realtà italiane, senza scivolare nel moralismo o nella censura. Gli adolescenti e i giovani devono essere educati a prendere decisioni responsabili e consapevoli, promuovendo la parità tra i sessi e il rispetto per tutte le identità sessuali.

    Conclusioni

    La carenza di educazione sessuale in Italia non è solo una questione educativa, ma è anche un problema culturale e sociale. La sessualità è un aspetto fondamentale della vita di ognuno, e la consapevolezza su di essa dovrebbe essere coltivata fin dalla giovane età. Affrontare questo tema in maniera adeguata e informata è cruciale per la salute, il benessere e il rispetto reciproco all’interno della società.

    È ora di superare il silenzio e il tabù che circondano la sessualità, e di adottare politiche educative che garantiscano a ogni giovane, ma non solo, le informazioni e gli strumenti necessari per crescere con una visione sana e rispettosa della propria e altrui sessualità. Solo così sarà possibile costruire una società più consapevole, libera da pregiudizi e stereotipi, in cui la sessualità sia vissuta in modo equilibrato, sicuro e positivo.

    Articoli recenti

    Decaro scioglie la riserva e sarà il candidato del centrosinistra in Puglia

    Arriva l’ufficialità per la candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione Puglia, dopo...

    Diffusione non consensuale di immagini: la tutela delle vittime

    Negli ultimi mesi è emerso un inquietante fenomeno legato alla diffusione online di immagini...

    I volenterosi riuniti a Parigi. Meloni contraria all’invio di truppe in Ucraina

    Dopo il vertice di agosto, giovedì 4 settembre c’è stato un nuovo incontro a...

    Punire non basta: il paradosso del carcere e dell’isolamento

    Le mura, le sbarre e le celle sono la traduzione materiale di un’idea politica...