Poche cose hanno il potere di incidere sulla vita delle persone come l’inflazione, specialmente se a parità di salario ad aumentare di prezzo sono i beni di prima necessità. Non sorprende allora che le scorse presidenziali americane abbiano riservato grande centralità al tema dell’aumento del costo della spesa per beni alimentari. Incisive le dichiarazioni di Donald Trump sia in campagna elettorale sia immediatamente dopo le elezioni: a risolvere la situazione ci avrebbe pensato lui.
A diventare simbolo dei rincari, invece, ci hanno pensato le uova, che negli Stati Uniti sono largamente consumate e rappresentano un alimento centrale dell’alimentazione. Proprio le uova, però, hanno subito gli aumenti di prezzo più significativi: mediamente, si è passati dai due dollari di agosto 2023 ai quasi sei dollari di fine febbraio 2025 per una confezione da dodici. In Stati come New York si sono superati tranquillamente anche i dodici dollari per dozzina di uova.
Cosa ha causato il rincaro?
A fronte di una domanda costante, che solo negli ultimi tempi sembra arrestarsi, l’offerta pare essersi sensibilmente ridotta. Nei mesi scorsi gli americani hanno dovuto fare i conti non solo con importanti rincari, ma anche con scaffali vuoti e l’imposizione da parte dei supermercati di acquisti contingentati.
La principale causa sottesa al calo della produzione e all’aumento dei prezzi delle uova è l’epidemia di influenza aviaria che ha colpito gli Stati Uniti; dall’inizio dell’epidemia sono circa 160 milioni gli uccelli che sono stati abbattuti.
Secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), tra novembre 2024 e gennaio 2025 sono morte più di 20 milioni di galline ovaiole a causa dell’influenza aviaria. Il virus, essendo facilmente trasmissibile, sta rendendo la vita difficile agli allevatori.
Alla causa principale si aggiunge anche l’aumento dei costi per mangimi, carburante e manodopera. che ha colpito l’intero settore agricolo. L’ultima impennata sarebbe stata favorita dall’aumento della domanda stagionale: il consumo di uova solitamente cresce durante le festività.
Cosa si sta facendo e come evolverà la situazione
La situazione è tanto drammatica che le persone hanno iniziato a contrabbandare uova dal Messico. A fine febbraio il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha presentato un piano da un miliardo di dollari: 500 milioni di dollari sono stati destinati al potenziamento dei protocolli di biosicurezza, 400 milioni verranno impiegati per rimborsare gli allevatori i cui allevamenti sono stati abbattuti ed infine altri 100 milioni verranno utilizzati per sviluppare nuovi vaccini.
L’annuncio del pacchetto di misure è grosso modo coinciso con un’importante riduzione dei prezzi all’ingrosso delle uova. Nonostante i tentativi di Trump di intestarsi questi abbassamenti, è alquanto inverosimile, viste banalmente le tempistiche, che la riduzione dei prezzi delle uova all’ingrosso sia dovuta al piano del Dipartimento dell’Agricoltura.
Molto più probabilmente, visti i listini prezzi raggiunti nei mesi di gennaio e febbraio, la causa è da ricercare nella frenata della domanda. Insomma, anche i consumatori americani hanno iniziato a modificare i loro acquisti e consumi.
L’influenza aviaria
Inoltre, data l’assenza di importanti focolai di influenza aviaria nell’ultimo periodo, la produzione di uova sta cominciando a riprendersi e l’offerta dei produttori si sta lentamente avvicinando ai livelli iniziali.
Nonostante i cali dei prezzi all’ingrosso, non si sono però ancora verificate riduzioni dei prezzi al dettaglio, motivo per cui i consumatori non riescono al momento a vedere benefici sui propri acquisti. Se è vero che le uova attualmente in commercio sono state presumibilmente acquistate precedentemente a prezzi maggiori, d’altro canto i negozianti potrebbero aver deciso di adottare inizialmente un approccio cauto, essendoci ancora preoccupazione per la situazione.
Molto dipenderà dalle prossime settimane, a partire proprio dalla presenza o meno di nuovi focolai.
Lezioni mancate e amara ironia
Questa vicenda certamente ricorda la centralità e l’impatto nella vita delle persone della riduzione del potere d’acquisto, ma indica anche molto di più. Ancora una volta, ad esempio, ci si è trovati in difficoltà a causa della sottovalutazione di un virus, per non parlare del capo del Dipartimento della Salute, Kennedy, la cui unica proposta è stata quella di “lasciare che l’aviaria si diffonda e vedere quali animali si salveranno”.
Il tutto condito da un sorriso amaro che scaturisce dall’apprendere che il Presidente americano, un protezionista che ha appena inaugurato una nuova guerra commerciale contro i suoi alleati storici, ora si trova nella condizione di dover chiedere le uova ad altri Stati.
20250112