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    Terza puntata di “Ancora Caput Mundi”: ospite l’Assessora Claudia Pratelli

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    Proseguono gli incontri con gli Assessori di Roma Capitale. Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola, al Lavoro e alla Formazione è la terza ospite di “Ancora Caput Mundi”, il podcast di Politica e La Giovane Roma in partnership con We Are Roma, la community social Gen Z della Capitale. 

    “Roma è ancora Caput Mundi?”

    Roma secondo me è sempre stata Caput Mundi; per la sua storia, la sua cultura, il patrimonio straordinario che ha, ma anche la ricchezza sociale e culturale, non ha mai smesso di esserlo”: così Claudia Pratelli in merito al prestigio internazionale di cui gode Roma. D’altro canto, sarebbe controproducente per l’amministrazione capitolina limitarsi al passato, da cui  derivano gran parte dei siti visitati dai turisti, ma è necessario guardare avanti, questo perché “negli ultimi anni, l’avevamo visto un po’ acciaccata e perdere terreno rispetto alla capacità di stare sullo scenario dal punto di vista dell’innovazione, a volte anche dell’innovazione culturale, nonché dell’economia e dei processi sociali”, ha aggiunto Pratelli. 

    Malgrado alcuni anni di stallo, secondo l’Assessora la spinta al rinnovamento della città pare oggi essere ripartita, tant’è vero che il grado di attrattività di cui gode la Capitale è dato non solo “dagli eventi culturali, che sono sempre di più e che attraggono anche pubblici diversi di mese in mese”, ma soprattutto dal fatto che “altre città d’Italia e d’Europa iniziano a misurarsi con Roma, e a copiarci per come si fanno le cose”. 

    La scuola: il bilancio di fine anno

    Toccando poi le deleghe che descrivono quotidianamente il suo operato, Claudia Pratelli si dice “molto contenta” dell’anno scolastico attualmente agli sgoccioli, in quanto “è stato il primo anno scolastico intero in cui, per esempio nei nidi e nelle scuole per l’infanzia, è entrata a pieno regime ‘Risorse per Roma’ a svolgere il servizio scolastico integrato”. Di qui un rafforzamento importante di cui ha beneficiato non solo l’organico – in particolare dei nidi, che possono oggi contare “su una comunità educante più solida” – ma soprattutto il singolo lavoratore, investito in molti casi da un progressivo processo di stabilizzazione dei contratti precari

    Permangono comunque problematiche annose, tra cui l’edilizia scolastica, “su cui c’è da fare un lavoro gigantesco, ma che stiamo facendo. Per la prima volta dopo vent’anni, Roma Capitale torna ad investire massicciamente grazie ai fondi PNRR, grazie al contratto di sviluppo fatto con il vecchio Governo con 400 milioni di euro per ristrutturare le scuole”, ha aggiunto Pratelli. Proprio lavorando sul rinnovamento infrastrutturale, sarà possibile rilanciare l’idea della scuola quale aggregatore sociale, dando modo anche chi non dispone delle risorse economiche necessarie di prendere parte alle più variegate iniziative culturali e sportive. 

    L’educazione sessuo-affettiva 

    Secondo Pratelli, l’avanguardia dell’amministrazione capitolina passa anche per l’introduzione dei percorsi di educazione sessuo-affettiva all’interno degli edifici scolastici. “Da quando Roma Capitale ha lanciato l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, un sacco di città ci hanno chiamato per chiederci come state facendo, con quali contenuti, con quali meccanismi, con quali procedure, perché c’è un’attenzione enorme da parte dei Comuni e della città, delle scuole e da parte dei genitori”, commenta Pratelli, auspicando una presa in carico strutturale da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito. L’obiettivo deve dunque essere quello dell’avviamento di percorsi analoghi nelle scuole di ogni genere e grado. 

    L’introduzione del coordinatore pedagogico 

    Tra i cambiamenti apportati, circa un anno fa è stata introdotta una nuova figura, quella del coordinatore pedagogico, negli asili nido. Secondo Pratelli, l’obiettivo in questo senso dovrebbe essere quello di aumentare i numeri dei coordinatori pedagogici attualmente in servizio – poco più di 160 – per poi perpetuare percorsi di innovazione educativa, coinvolgendo anche i programmi di ambientamento partecipato, altrimenti detto ambientamento svedese, nelle singole strutture educative. 

    I NEET e l’orientamento lavorativo 

    L’attenzione dell’amministrazione capitolina non si limita ai primi cicli d’istruzione, ma prosegue ben oltre, cercando di contrastare i numeri dei NEET, ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni che non studiano e non lavorano. Secondo Pratelli, utili a tal proposito sono gli stimoli e le opportunità attraverso cui tentare una ripartenza e, soprattutto, l’inserimento lavorativo, grazie anche all’apporto dato dai centri di orientamento al lavoro e dai Job Day, parentesi di incontro tra domanda e offerta lavorativa in collaborazione con le Università e la Camera di Commercio di Roma. 

    Non può poi mancare, secondo l’Assessora, l’incoraggiamento ad investire nella formazione e nella formazione lavorativa, in modo tale da definire le future scelte professionali. Significativi anche gli accordi che l’amministrazione ha stipulato – e intende stipulare – con alcuni grandi player economici, così da orientare in modo sempre più innovativo i corsi tenuti dai centri di formazione professionale. Puntata integrale disponibile su YouTube e Spotify.

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