La Corte d’Appello di Torino ha disposto la liberazione di Mohamed Shahin, imam di origine egiziana detenuto nel CPR – Centro di Permanenza per il Rimpatrio – di Caltanissetta dopo un provvedimento di espulsione firmato dal ministro Piantedosi, che lo definiva “una minaccia concreta, attuale e grave per la sicurezza dello Stato”.
I giudici hanno accolto il ricorso della difesa ritenendo che, alla luce dei nuovi elementi emersi, non vi sia “la sussistenza di una concreta e attuale pericolosità”.
L’imam era stato accusato di aver “intrapreso un percorso di radicalizzazione religiosa connotata da una spiccata ideologia antisemita”, di essere “in contatto con soggetti noti per la visione violenta dell’Islam” e di essere “un esponente della Fratellanza Mussulmana in Italia”.
La reazione dell’opposizione
Esponenti di AVS hanno espresso soddisfazione per la decisione, affermando che la Corte ha riconosciuto che Shahin non è un soggetto pericoloso. “Questa vicenda è l’ennesima dimostrazione di come si pieghi il concetto di sicurezza nazionale per fini politici”. Shahin è stato privato delle libertà senza motivo. La giustizia ha fatto il suo corso, ma il danno umano e civile resta. Ora il governo chieda scusa, cambi rotta e ritiri il decreto di esplusione”.
La voce del governo
Con un post su Instagram, Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, commenta la decisione scrivendo: “toghe rosse coccolano estremisti islamici […] Con questo ennesimo schiaffo alle nostre Forze dell’Ordine, le toghe rosse non si smentiscono mai. Lavorano contro l’Italia, sempre”.
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