spot_img
Altro
    HomeEsteriIl ruolo degli evangelical nella campagna elettorale di Trump

    Il ruolo degli evangelical nella campagna elettorale di Trump

    Pubblicato il

    spot_img

    Trump sarà il 47° presidente degli Stati Uniti d’America. Il candidato repubblicano ha ampiamente superato il muro dei 270 voti al Collegio Elettorale. Si è aggiudicato tutti e sette gli swing States in bilico, ottenendo una vittoria schiacciante amplificata dalla riconquista del controllo del Senato (perso nel 2020) e dal mantenimento della maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti. Trump ha persino vinto il voto popolare con oltre 73 milioni di voti e un margine di oltre 4 milioni sulla sfidante democratica. Andando però ad analizzare i punti salienti della sua campagna elettorale, uno dei fattori sicuramente più di interesse è la promozione della God Bless the USA Bible, cioè la Bibbia nella versione voluta da re Giacomo. 

    La God Bless the USA Bible di Trump

    Tale versione è quella commissionata dal re inglese Giacomo I e pubblicata nel 1611, che rappresenta oggi la versione ufficiale della Chiesa anglicana. L’edizione venduta durante la campagna elettorale del tycoon è quella che in appendice raccoglie la Dichiarazione d’indipendenza, la Costituzione Americana e il testo a tema patriottico-religioso del musicista Lee Greenwood, intitolato God Bless the USA, il tutto arricchito dalla firma autografa di Trump. 

    La storia di tale edizione iniziò nel maggio 2021 quando, per commemorare il 20° anniversario dell’attacco del 2001 al World Trade Center di New York, Lee Greenwood ha pubblicato il libro God Bless the U.S.A. con all’interno l’edizione della Bibbia di Giacomo. L’edizione si presenta con la bandiera degli Stati Uniti sulla copertina in pelle e include i testi della Dichiarazione di Indipendenza, della Costituzione prima degli emendamenti, della Carta dei Diritti, del Giuramento di Alleanza e il ritornello della canzone di Greenwood God Bless the USA nella grafia di Greenwood. 

    Tale testo della Bibbia doveva contenere la Nuova Versione Internazionale della Chiesa Anglicana, ma Zondervan, la divisione di HarperCollins che possiede i diritti sulla Nuova Versione Internazionale, li ha trattenuti dopo numerose denunce pubbliche, motivo per cui è stata utilizzata la Versione del re Giacomo, che è di pubblico dominio negli Stati Uniti. Nel 2024 l’allora ex presidente Donald Trump ne promosse una nuova edizione; a marzo Trump stesso ha iniziato a promuovere il libro al prezzo di 60 dollari

    Il ruolo degli evangelical

    Gli spot che promuovevano l’acquisto della Bibbia e che invitavano i cittadini a credere in Dio e a pregare per la salvezza della nazione, sono stati un elemento fondamentale, quasi fondante, di tutta la campagna elettorale trumpiana. Questa è stata una vera e propria strategia politico-elettorale che ha puntato a rafforzare il sostegno da parte della comunità cristiana evangelical. Interessanti a tal proposito sono i dati riportati dal Pew Forum di Washington: tale comunità si richiama direttamente alla Riforma ed è profondamente legata alla storia del partito Repubblicano, anche se nelle precedenti elezioni vinte da Trump il loro sostegno al tycoon si attestava attorno al 50%.

    Il Pew Forum di Washington ha, invece, raccolto dati molto interessanti riguardanti le ultime elezioni: oltre l’80% degli evangelical ha dichiarato il suo sostegno a Trump. La domanda che bisogna porsi è come sia potuto sorgere questo connubio tra il tycoon, del quale poco si conosce del proprio credo, e una comunità religiosa ampia come quella degli evangelical. Tale domanda è stata posta anche agli evangelical, i quali hanno così giustificato il loro supporto a Trump: «the Donald è certamente un peccatore, come lo siamo tutti noi, ma a volte Dio, per realizzare i suoi piani, si serve di uomini che hanno peccato e si sono ravveduti. Come re Davide, le cui colpe erano ben note a Dio, ma non per questo impedirono all’Eterno di servirsi di lui per compiere il suo piano di salvezza del popolo d’Israele[1]».

    Trump ha iniziato il suo avvicinamento alla destra religiosa ai tempi del suo primo mandato. La prima mossa a loro favore è stata l’opposizione alla legge che garantisce l’aborto, cioè la sentenza della Corte suprema del 1973. Sulla base di tale sentenza,  ben 46 Stati adottarono nella propria costituzione norme che consentivano l’interruzione della gravidanza. Trump, con una serie di nomine all’interno della Corte suprema di giudici marcatamente conservatori, rese possibile una sentenza che nella pratica annullava il diritto all’aborto nella costituzione. Ben 26 Stati adottarono la sentenza e, ad oggi, in questi stessi l’aborto è vietato. In poco tempo il tycoon è stato in grado di ingraziarsi i comitati pro-life e gran parte degli evangelical. 

    Inoltre, Trump è entrato nel cuore della destra religiosa anche grazie ai vari dossier relativi alla difesa dell’America come Paese cristiano. Questo non è solo un tema ideologico, poiché si caratterizza di corollari normativi fondamentali, come il divieto di pregare nelle scuole pubbliche. È il primo emendamento della Costituzione a sancire la divisione tra Stato e gruppi religiosi. Così Trump, già dal suo primo mandato, ha deciso di sostenere l’assunto propugnato dalla destra religiosa che vede l’America come Stato cristiano e che si oppone alla visione laicizzante del primo emendamento.

    Conclusioni

    Trump ha saputo sicuramente far bene i suoi calcoli elettorali, portando avanti a partire dal suo primo mandato un progressivo avvicinamento alla destra cristiana, senza però perdere il consenso della destra più di centro e liberale; consenso, questo, che invece aveva perso durante le elezioni del 2020, a causa di una pessima gestione della pandemia. I consensi tra gli evangelical sono aumentati anche grazie alla politica pacifista propugnata dal tycoon durante tutta la campagna elettorale.

    20250005


    [1] Traduzione di un’intervista presente in: P. Naso, Il nazionalismo cristiano come religione dell’impero. Il caso degli Stati Uniti, in Aggiornamenti Sociali, n. 10, 2024, pp. 536-541.



    Articoli recenti

    Valle d’Aosta verso le regionali: focus sulla scena elettorale

    Con poco meno di 123.000 residenti attestati al 1° gennaio 2024, la Valle d’Aosta...

    Regionali in Campania: il centrosinistra punta su Roberto Fico

    Dopo diverse settimane, il quadro delle prossime elezioni regionali sembra essersi delineato anche in...

    Decaro scioglie la riserva e sarà il candidato del centrosinistra in Puglia

    Arriva l’ufficialità per la candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione Puglia, dopo...

    Diffusione non consensuale di immagini: la tutela delle vittime

    Negli ultimi mesi è emerso un inquietante fenomeno legato alla diffusione online di immagini...