È stato approvato dal Senato in via definitiva il Disegno di Legge Brambilla: tale legge rappresenta un insieme di nuove proposte legislative firmate dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla, che spaziano dalla tutela degli animali al rafforzamento dei diritti delle persone con disabilità, fino a interventi in materia di pensioni e welfare sanitario. «Misure che regalano all’Italia una norma di grande civiltà» ha asserito la promotrice del disegno di legge.
LE PENE PREVISTE DAL DISEGNO DI LEGGE
La proposta di legge Brambilla, recentemente approvata dalla Camera dei deputati, introduce pene più severe per chi maltratta, uccide o abbandona animali, segnando un significativo passo avanti nella tutela degli animali in Italia.
Tra le modifiche apportate ai Codici Penale e di Procedura Penale, vi è quella che chiarisce che l’intento è di “proteggere direttamente gli animali” e non più il “sentimento per gli animali” da parte degli esseri umani. Gli animali, come è stato evidenziato in Aula dalla maggior parte dei membri della maggioranza, vengono così posti “al centro delle protezioni legali, affermando i loro diritti in maniera autonoma rispetto al nostro modo di vederli.”
Il concetto di “esseri senzienti” è centrale nella nuova proposta di legge Brambilla e segna un cambiamento culturale e giuridico importante nel modo in cui gli animali vengono considerati dallo Stato italiano. Le pene previste per chi li maltratta o li uccide vengono altresì inasprite, non perché si danneggia il “proprietario”, ma perché si compie un danno diretto all’animale stesso, in quanto essere capace di soffrire.
Si introduce un principio di responsabilità morale e giuridica più forte verso gli animali, in linea con quanto già previsto nel Trattato di Lisbona dell’Unione Europea (art. 13), che impone agli Stati membri di tener conto del benessere animale nelle loro politiche. Strette più severe anche in caso di maltrattamenti: fino a due anni di reclusione con aggiunta del divieto di “abbattimento degli animali coinvolti, che dovranno rimanere sotto custodia fino alla fine del processo”.
ANIMALI QUALI ESSERI SENZIENTI
Il cuore della proposta di legge ruota attorno al riconoscimento giuridico esplicito dell’animale quale essere vivente con una propria sensibilità e dignità, meritevoli di tutela diretta. Questa riforma si inserisce in un più ampio processo europeo e internazionale che mira a superare una visione antropocentrica del diritto, riconoscendo che il rispetto per la vita e la sofferenza non è esclusivo dell’uomo, ma va esteso a tutte le specie.
La definizione proposta ha implicazioni importanti sia sotto il profilo giuridico che etico. Un riconoscimento volto ad evidenziare una tutela diretta nei confronti dell’animale in quanto soggetto dotato della capacità di provare dolore, piacere, paura, ansia, ma anche affetto, attaccamento e sofferenza psicologica. L’impatto sul piano normativo è sorprendente: non ci si limita a punire il maltrattamento come “offesa al sentimento umano”, ma si lascia spazio alla sensibilità dell’animale in quanto soggetto in grado di soffrire. Tale principio comporta che la tutela dell’animale è autonoma e non subordinata alla sensibilità o alla proprietà dell’uomo. Principio in armonia con quanto disposto dall’art. 13 del TFUE il quale recita:
“Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione – l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti.”
STOP CONTRO LE PRATICHE CRUDELI
Tra le novità più concrete e simbolicamente forti della proposta di legge Brambilla c’è il divieto nazionale di tenere i cani alla catena, una pratica ancora diffusa in molte zone d’Italia, soprattutto in contesti rurali. La legge riconosce finalmente questa abitudine come incompatibile con il benessere dell’animale e con il suo riconoscimento come essere senziente.
All’art 1 viene specificato che: Al proprietario o al detentore, anche temporaneo, di animali di affezione è fatto divieto di custodirli nel luogo di detenzione e dimora tenendoli legati con la catena o con altro strumento di contenzione similare che ne impedisca il movimento, salvo che ciò sia imposto da documentate ragioni sanitarie o da temporanee esigenze di sicurezza.” La legge pone strette anche per quel che riguarda spettacoli e manifestazioni: all’art. 544 quater c.p. la reclusione passa da 4 mesi a 2 anni con l’aggiunta di una multa da 15mila a 30mila euro. “Con pena aumentata, da un terzo alla metà, se i fatti sono commessi per scommesse clandestine, per trarne profitto o se dal fatto deriva la morte dell’animale.”
IL LIMITE DELLA LEGGE: MANCANZA DI EDUCAZIONE E PREVENZIONE
Sebbene la proposta di legge Brambilla rappresenti un passo avanti importante nel rafforzare la tutela penale degli animali, essa pecca sul fronte della prevenzione culturale e dell’educazione civica. Il testo infatti si concentra prevalentemente sull’inasprimento delle pene e sui divieti, ma non prevede interventi strutturali per cambiare il rapporto culturale tra persone e animali.
Sebbene rappresenti un passo in avanti significativo, abbiamo già avuto modo di vedere che inasprire le pene è utile solo se accompagnato da un cambiamento culturale che scoraggi i comportamenti crudeli già in partenza, promuova la conoscenza dei bisogni etologici degli animali, e riduca la necessità dell’intervento repressivo, in sostanza la sola punizione non è sufficiente.
Tralasciare un aspetto così importante genera un rischio enorme, quello di lasciare che le nuove norme rimangano poco applicate o ignorate nei territori dove la cultura del rispetto degli animali è ancora debole o assente. La legge Brambilla segna un cambiamento significativo sul piano giuridico e simbolico, ma è ancora sbilanciata sul fronte punitivo, senza un reale investimento in strumenti che prevengano l’abbandono, il maltrattamento e l’ignoranza.
Un’occasione mancata, almeno per ora, per costruire un modello di convivenza uomo-animale più maturo e condiviso. L’assenza di misure dedicate alla prevenzione resta un problema in Italia, tuttavia è da qui che si dovrebbe partire per costruire modelli di civiltà.
LA REAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI A TUTELA DEGLI ANIMALI
Nonostante la riforma sia stata accolta dalla maggioranza come una rivoluzione, nell’ambito delle maggiori associazioni a tutela degli animali questa ha fatto discutere. “La nuova Legge non sarà, nel complesso, in grado di garantire un soddisfacente passo avanti per una maggiore protezione degli animali” dichiara la LAV.
Al testo proposto dalla Brambilla che poi è diventato legge, erano stati abbinati sin dai lavori alla Camera i ddl proposti da Devis Dori di Alleanza Verdi Sinistra, Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia, e Michela Vittoria Brambilla, oggi con Noi Moderati. L’opinione di alcune fra le associazioni più attente alla tutela degli animali rimane insoddisfacente, “le pene, aumentate in maniera reputata troppo lieve restano sproporzionate rispetto alla gravità dei reati, rendendo difficile ottenere condanne efficaci e con effetto deterrente, restando inadeguate sia sul piano preventivo che repressivo” ha dichiarato ancora la Lav.
L’Oipa si è invece espressa in maniera favorevole asserendo: “finalmente l’Italia compie un passo che aspettavamo da anni – è un riconoscimento importantissimo – gli animali non sono più oggetti da considerare in funzione dell’essere umano e della sua compassione – ma individui senzienti che possono essere vittime dirette di reati” commenta Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa Italia.
IN DEFINITIVA
Un’iniziativa legislativa che riflette una crescente consapevolezza sociale e culturale sull’importanza del rispetto per ogni forma di vita. La tutela degli animali non è solo un dovere morale ma anche un segno di civiltà.
Tuttavia, manca ancora un impegno concreto sul fronte della prevenzione e dell’educazione, sul quale abbiamo visto l’Italia essere indietro. Trattasi di strumenti essenziali per diffondere una cultura del rispetto verso gli animali e non solo. Solo investendo nella sensibilizzazione, a partire dalle scuole, potremo costruire un futuro in cui la tutela degli animali sia davvero parte integrante dei nostri valori e delle nostre azioni quotidiane.
20250224