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    UE: Una risposta equilibrata ai dazi, in attesa delle trattative

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    Nella giornata di ieri, si è svolto a Lussemburgo il Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea. La riunione, composta dai ministri degli esteri degli Stati membri, ha visto la partecipazione del ministro italiano Antonio Tajani e ha affrontato la questione dei nuovi dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti.

    I dazi e la risposta dell’Unione europea

    La presidenza americana guidata da Donald Trump ha recentemente proclamato il cosiddetto Liberation Day, imponendo una tariffa del 20% su una vasta gamma di beni europei. Questa decisione ha acceso le discussioni all’interno del Consiglio, dove i ministri hanno analizzato gli impatti economici sulle singole economie nazionali. 

    Nonostante le divergenze interne, la linea emersa è quella della ricerca di una risposta unitaria e strategicamente bilanciata. I ministri hanno discusso l’opportunità di negoziare una soluzione condivisa con gli Stati Uniti, mantenendo aperto il dialogo ma non escludendo possibili contromisure.

    Acciaio, alluminio e contromisure: l’Unione europea si compatta

    Un tono più deciso è emerso in particolare rispetto all’imposizione dei dazi su acciaio e alluminio, settori strategici per molte economie europee. I ministri hanno concordato sull’eventualità di applicare contromisure economiche mirate, qualora la situazione non evolva verso un dialogo costruttivo.

    La posizione del Consiglio è stata sintetizzata in una dichiarazione condivisa: “L’Unione europea esprime profondo rammarico per i nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti e resta impegnata nel dialogo, cercando una soluzione negoziata che sia accettabile per entrambe le parti. Il Consiglio odierno dimostra che gli Stati membri sono uniti e determinati a difendere gli interessi dei cittadini e delle imprese. Sosteniamo la Commissione Europea e la nostra risposta sarà guidata da pazienza e fermezza. Tutte le opzioni restano sul tavolo”, ha detto Michał Baranowski, Sottosegretario polacco per il commercio. 

    Tajani: “Fermi ma aperti”

    Il ministro italiano degli esteri, Antonio Tajani, ha espresso soddisfazione per l’esito della riunione, definendola un importante passo verso una risposta coesa da parte dell’UE. Tajani ha poi richiesto un rinvio dell’entrata in vigore della lista dei dazi europei al 15 maggio, per dare spazio ai negoziati.

    Nel suo intervento ha inoltre riferito di aver apprezzato le parole del Commissario europeo Šefčovič, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di riequilibrare la bilancia commerciale attraverso una maggiore apertura a nuovi mercati – in particolare India, Golfo Persico e Estremo Oriente – mantenendo al contempo “una schiena dritta, ma disponibile al confronto”.

    Tajani ha ricordato anche il progetto, ormai storico, di un mercato unico euro-americano a tariffe zero, evocando il sogno di Jean-Claude Juncker. In un’ottica strategica, ha infine proposto di escludere il whiskey dalla lista delle ritorsioni europee, temendo ripercussioni sui vini italiani. “Gli Stati membri non devono trattare individualmente, ma devono agevolare la trattativa europea”, ha concluso. 

    Perché i rapporti UE-USA contano

    Le relazioni economiche tra Unione Europea e Stati Uniti sono tra le più integrate e influenti al mondo. Insieme, rappresentano circa il 30% del commercio globale di beni e servizi e ben il 43% del PIL mondiale. Nel 2024, l’UE ha importato oltre 45 miliardi di metri cubi (bcm) di gas naturale liquefatto (LNG) dagli Stati Uniti, pari al 16,5% del totale delle importazioni e quasi al 45% dell’LNG complessivo.

    Unione europea e Stati Uniti cooperano anche nella sfera geopolitica e militare, condividendo la lotta al terrorismo e la proliferazione nucleare, rafforzando al contempo le relazioni in materia di sicurezza e difesa. Hanno investito oltre 600 miliardi di dollari attraverso il G7 Partnership for Global Infrastructure and Investment, anche tramite l’iniziativa europea Global Gateway.

    Alla luce di questi dati, appare evidente quanto sia fondamentale mantenere una linea di dialogo aperta, pur senza rinunciare alla tutela degli interessi europei.

    UE-Cina: equilibrio strategico e overcapacity

    Nella seconda parte della riunione, il Consiglio ha affrontato le relazioni economico-commerciali con la Cina, con un focus particolare sulla crescente asimmetria degli scambi. Il Commissario europeo Maroš Šefčovič, reduce da una visita diplomatica in Cina, ha presentato un report dettagliato sulle conversazioni avute con il vicepremier cinese He Lifeng, il ministro del Commercio Wang Wentao e il ministro delle Dogane Sun Meijung.

    L’analisi si è concentrata in particolare sul tema della overcapacity cinese e sulla necessità di riequilibrare gli investimenti reciproci. Šefčovič ha riconosciuto la Cina come partner chiave, pur sottolineando le crescenti preoccupazioni per l’equilibrio commerciale.

    Nel 2024, il disavanzo commerciale tra Unione europea e Cina ha raggiunto i 304,5 miliardi di euro; sebbene in calo rispetto ai 397 miliardi del 2022, rimane comunque elevato. Gli investimenti diretti cinesi nell’Unione hanno toccato il massimo quinquennale con 185 miliardi, mentre quelli europei in Cina sono rimasti stabili a 184 miliardi.

    Conclusioni: pazienza strategica?

    In conclusione, l’Unione europea ha scelto di rispondere con equilibrio e diplomazia, preferendo alla ritorsione immediata un approccio negoziale e costruttivo. Tuttavia, la linea è chiara: la pazienza europea ha un limite, e la tutela degli interessi comuni rappresenta una priorità irrinunciabile per i rappresentanti europei.

    Le conseguenze delle politiche commerciali dell’amministrazione Trump si riflettono su scala globale, rendendo necessaria una valutazione lucida e strategica delle prossime mosse americane. 

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