Sulle pagine de Il Giornale, Ibrahim Youssef, divulgatore e attivista dei Giovani Musulmani d’Italia, riflette sulla possibilità che in futuro nasca un partito politico islamico, ispirandosi a figure come Zohran Mamdani.
Nel podcast Strong Believer sottolinea come la crescita demografica dei musulmani in Italia – stimati dal Pew Research Center al 9,6% della popolazione italiana nel 2050 – possa tradursi in un impatto politico significativo, purché la comunità ottenga la cittadinanza e sviluppi una vera coscienza politica collettiva.
Youssef evidenzia che un aumento della partecipazione elettorale potrebbe costringere anche partiti oggi ostili all’islam a rivedere le proprie posizioni. “Pensate al caso dell’Italia: oggi abbiamo dei partiti di destra che, quasi un secolo fa, erano coloro che sterminavano gli ebrei e invece ora promuovono lo Stato d’Israele. Hanno fatto un cambio radicale, enorme”.
Richiama inoltre l’esempio di Muro27, partito musulmano romano, ma avverte che nulla accadrà automaticamente: servono dibattiti, formazione e consapevolezza sui diritti politici.
L’attivista invita quindi i musulmani italiani a non “snobbare la politica”, sostenendo chi si impegna nelle istituzioni e adottando una strategia graduale, simile – afferma – a quella con cui il movimento LGBTQ+ ha trasformato nel tempo il proprio peso culturale e politico.
“Bisogna far sì che quando un musulmano entra in politica, noi lo appoggiamo. Che promuoviamo il massimo che dev’essere promosso. Il musulmano in politica non può promuovere tutto quello che un musulmano dovrebbe promuovere, però step by step…”
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