“Forti della nostra ritrovata credibilità, forti di una politica di bilancio che è stata estremamente seria, quello che io vorrei fare è sottoporre alle categorie produttive, al mondo del Made in Italy e a tutte le organizzazioni datoriali e sindacali, un nuovo patto per fare fronte comune rispetto alla nuova delicata congiuntura economica che stiamo affrontando”. Un messaggio chiaro quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivolto alle categorie produttive convocate oggi a Palazzo Chigi. L’obiettivo del vertice, secondo quanto si apprende, è “utilizzare la crisi per rendere il nostro sistema economico – ossia quello italiano – più produttivo e competitivo”.
All’incontro sono intervenuti i rappresentanti di Confindustria con il presidente Emanuele Orsini, gli esponenti dell’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e Cnmi (Camera Nazionale Moda Italiana). Non sono mancati, poi, i delegati delle piccole e medie imprese e le associazioni dell’Agroalimentare.
Al vertice in Sala Verde hanno partecipato, oltre ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani (collegati a distanza), anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e i ministri degli Affari europei Tommaso Foti e dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
25 miliardi per le aziende
“Abbiamo individuato nell’ambito della dotazione finanziaria del Recovery italiano e della sua prossima revisione circa 14 miliardi di euro che possono essere rimodulati per sostenere l’occupazione e aumentare l’efficienza della produttività”, ha fatto sapere Meloni. “Una ulteriore opportunità che intendiamo cogliere è quella della revisione della politica di coesione che la scorsa settimana è stata approvata dalla Commissione su proposta del vicepresidente Fitto”. Proprio in questo ambito “circa 11 miliardi di euro possono essere riprogrammati a favore delle imprese, dei lavoratori e dei settori che dovessero essere più colpiti, la cui riprogrammazione deve essere definita d’intesa con la Commissione Europea“.
“Da subito intendiamo attivarci per avviare un forte negoziato con la Commissione Ue per un regime transitorio sugli aiuti di Stato e una maggiore flessibilità nella revisione del Pnrr, nell’utilizzo dei fondi di coesione e nella definizione del Piano sociale per il clima. Siamo impegnati a individuare tutte le risorse, partendo da quelle disponibili che non hanno un impatto sulla finanza pubblica, e siamo qui per avviare un ragionamento con voi su come spendere al meglio queste risorse”, ha concluso la presidente del Consiglio.
Meloni: “Verso formula ‘zero per zero’”
Intanto, la premier ha programmato la propria visita alla Casa Bianca, nel corso della quale incontrerà il presidente americano Donald Trump. La data scelta per il faccia a faccia è il 17 aprile, poco prima dell’arrivo del vicepresidente Usa JD Vance a Roma, previsto per i giorni successivi. “La sfida da esplorare è – ha sottolineato Meloni – quella che l’Italia è stata tra le prime nazioni a promuovere, e che anche la Presidente von der Leyen lo ha ribadito ieri, ovvero la possibilità di azzerare i reciproci dazi sui prodotti industriali esistenti con la formula ‘zero per zero’. È questo il negoziato che deve vederci tutti impegnati e a tutti i livelli”.
L’obiettivo principale sarà proprio quello di allestire un tavolo di negoziazione sulla questione dazi, allargando gli obiettivi all’economia e a un possibile dialogo tra i due paesi. La visita di Meloni negli Stati Uniti rappresenterebbe un passo verso il dialogo più ampio sotto l’effigie dell’Ue, come chiarito ieri dal ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo il Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea in Lussemburgo.
La task force sulle principali misure
Il vertice di oggi arriva dopo ventiquattro ore dalla convocazione della task force programmata dalla premier Meloni per scegliere quali misure adottare a sostegno alle imprese e alle filiere produttive. Le ipotesi per contrastare la crisi dell’apparato produttivo, soprattutto in settori come quello agroalimentare, fanno riferimento a diversi aspetti.
Tra le varie possibilità quella di compensazioni sul modello degli aiuti durante il Covid, da concordare con l’Unione Europea. Più scetticismo, invece, aleggia sulla possibilità di utilizzare parte dei fondi del Pnrr, tra cui quelli del piano Transizione 5.0, anche in questo caso da concordare con Bruxelles. Insistenti, invece, le voci sulla necessità di rivedere le regole del Green Deal.
Le Borse in risalita
Dopo i dati negativi dei giorni scorsi, una flessione positiva ha caratterizzato le aperture di oggi delle Borse. L’avvio in rialzo di Wall Street sostiene il rimbalzo degli indici in Europa, guadagnando oltre il 3%. Londra arriva a +3,48%, Parigi +3,36%, Francoforte +2,9%, Madrid +3,04% e Milano a +3,2 %, che chiude a +2,4%.
Trump annuncia dazi del 104% alla Cina
La tregua, però, potrebbe durare poche ore: il presidente Trump ha annunciato, a partire da domani, tariffe del 104% alla Cina. Intanto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha confermato che “quasi 70 Paesi ci hanno contattato per iniziare negoziati sui dazi”. La partita è ancora aperta.
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