Prima una sessione sulla difesa, poi gli incontri tra i leader in vista della cena ufficiale di questa sera. Il vertice Nato a L’Aja, nei Paesi Bassi, in programma per il 24 e 25 giugno, sarà centrale per le decisioni sulla spesa militare e le questioni politiche internazionali che stanno scuotendo i governi di tutto il mondo.
Non sarà facile spostare l’attenzione su temi diversi da quelli che riguardano la situazione mediorientale e il vento di guerra che soffia tra Iran e Stati Uniti. L’organizzazione del Trattato del Nord Atlantico avrà un obiettivo molto importante: discutere un possibile aumento delle spese destinate a difesa e sicurezza al 5% del Pil.
Zelensky: “Ucraina verso l’Alleanza”
Al summit partecipano, oltre ai membri della Nato, anche Giappone e Unione europea, quest’ultima rappresentata dal presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, e dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, invece, avrà un ruolo centrale nelle decisioni sugli aiuti da destinare alla sua nazione. “La decisione presa al summit della Nato di Washington di un percorso irreversibile dell’Ucraina verso l’Alleanza è importante ed è importante che non cambi. Abbiamo bisogno della difesa aerea, di co-produzione nel settore della difesa e grande sostegno sul fronte degli aiuti militari”, ha affermato Zelensky arrivando a L’Aja.
Approfittando del vertice nei Paesi Bassi, il presidente ucraino ha incontrato il premier olandese Dick Schoof. “I Paesi Bassi rappresentano un partner affidabile e uno dei maggiori donatori di aiuti militari in Europa. Apprezziamo profondamente questa leadership nella difesa della vita umana”, ha affermato Zelensky.
La posizione del segretario Rutte
Alle parole di Zelensky hanno fatto seguito quelle del segretario generale della Nato, Mark Rutte, che ha sottolineato come “la Nato stia costruendo un ponte per l’ingresso dell’Ucraina: nel comunicato finale del vertice ci sarà un linguaggio importante sul sostegno a Kiev. Abbiamo ragione di pensare che per il 2025 avremo più aiuti militari dell’anno scorso, oltre 50 miliardi. Gli attacchi indiscriminati contro i civili ucraini delle ultime settimane sono inaccettabili, gli alleati sono determinati ad aiutarvi a lottare”.
L’arrivo del presidente Trump
Intanto, anche il presidente americano Donald Trump è atteso a L’Aja, dove non si esclude un possibile incontro con Zelensky già nel pomeriggio di domani, come confermato da alcune fonti ucraine. A bordo dell’Air Force One, infatti, lo stesso Trump ha dichiarato che incontrerà “probabilmente” il presidente ucraino Zelensky. “Gli dirò: come va?”, ha detto il tycoon, aggiungendo che il presidente ucraino “si trova in una situazione difficile, non avrebbe mai dovuto trovarsi lì”.
Nella dichiarazione finale del vertice Nato si potrebbe parlare di “aggressione” da parte della Russia, decisione che però verrà presa in considerazione da Trump solo in un secondo momento. “Dovrò dargli un’occhiata”, ha detto Trump ai cronisti. La sua posizione verso il Cremlino è abbastanza delicata: lo stesso Trump ha confermato “Vladimir mi ha chiamato. Mi ha chiesto: ‘Posso aiutarla con l’Iran?’. Gli ho detto: ‘No, non ho bisogno di aiuto con l’Iran. Ho bisogno di aiuto con lei’. E spero che riusciremo a raggiungere un accordo con la Russia.”.
La posizione della Spagna
Rientrato anche l’allarme proveniente dalla Spagna, dopo il “no” del premier Pedro Sanchez che poteva far vacillare gli equilibri dell’Alleanza atlantica. “Madrid ha concordato i target di capacità, crede di poter raggiungere gli obiettivi col 2% mentre noi reputiamo servirà il 3,5%: si vedrà nel quadro della revisione del 2029”, ha dichiarato Rutte, sottolineando la ferma posizione della Nato.
Attesa la premier Meloni
In vista dell’incontro, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, giunta all’aeroporto di Amsterdam in serata, è intervenuta sul vertice. “Penso che sarebbe un errore una difesa europea parallela alla Nato, sarebbe una inutile duplicazione”, ha affermato la premier. La sua funzione sarà quella di mediare tra i vari Paesi, nonché di apportare equilibrio tra gli attori coinvolti.
La contro-manifestazione
A margine del vertice, è stata programmata anche una contro-manifestazione, intesa quale segno di protesta alle visioni della Nato. Organizzata dall’ex premier Giuseppe Conte, presente a L’Aja, quest’ultima ha visto come partecipanti molti esponenti di diversi partiti politici europei, tra cui la politica greca Zoe Konstantopoulou e la europarlamentare francese Manon Aubry. “Siamo qui per offrire un’alternativa politica all’unica soluzione che ci viene proposta all’interno dell’Ue con il piano di riarmo e all’interno del Nato per aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil. La soluzione del riarmo è un suicidio economico e sociale”, ha affermato Conte.
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