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    Vertice USA-UE-Ucraina: seconda storica tappa per la pace?

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    Iniziato intorno alle 21’00 il summit alla Casa Bianca che, dopo il bilaterale di Anchorage tra Putin e Trump, segna la seconda tappa del percorso per provare a raggiungere la pace in Ucraina. A partecipare il presidente statunitense Trump, quello ucraino Zelensky, il Segretario generale della NATO Rutte e sette vertici europei: la Presidente della Commissione europea von der Leyen, Macron, Meloni, Merz, Starmer e il presidente finlandese Stubb.

    L’introduzione di Trump

    “Il presidente Putin ha chiarito che la Russia accetterà garanzie di sicurezza per l’Ucraina, e questo è uno dei punti chiave che dovremo considerare”. Con queste parole il presidente americano ha dato il via al pre-vertice. “Penso che le nazioni europee se ne faranno in gran parte carico, e noi le aiuteremo”. 

    Tra i punti fondamentali tracciati da Trump, quello di “discutere dei possibili scambi territoriali, tenendo in considerazione la linea di contatto attuale” e di organizzare un trilaterale con Putin e Zelensky, “il prima possibile”.

    I primi interventi dei leader europei: necessario il cessate il fuoco

    Il pre-vertice, aperto alla stampa, ha visto la riaffermazione delle posizioni dei partecipanti, con la presidente von der Leyen che ha ribadito: “Siamo qui per lavorare insieme per ottenere una pace giusta e duratura”. 

    Il cancelliere tedesco Merz ha lanciato un chiaro appello: “vorremmo vedere il cessate il fuoco. Non posso pensare che il prossimo meeting si svolga senza che sia stato raggiunto un cessate il fuoco”. Tale affermazione fa da contraltare alla possibilità, ventilata dal presidente Trump, di un accordo raggiungibile anche a conflitto in corso, senza la necessità di un cessate io fuoco preventivo. All’appello del cancelliere, ha fatto eco anche il presidente francese Macron.

    Garanzie di sicurezza e riconoscimenti a Trump

    La premier italiana Meloni, rivolgendosi a Trump, afferma che si tratta di “un giorno importante, dopo tre anni in cui non abbiamo visto nessun tipo di segno da parte della Russia che suggerisse una volontà di dialogo. Qualcosa è cambiato, grazie al tuo impegno”, preannunciando che si parlerà “di tanti punti importanti, ivi comprese le garanzie di sicurezza, imprescindibili per qualsiasi accordo”, garanzie possibilmente basate anche su un sistema ispirato all’articolo 5 del trattato NATO.

    Il presidente della Finlandia, Alexander Stubb, presente in quanto il proprio Paese condivide 1.340 Km con la Russia, ha voluto riconoscere a Trump che “nelle ultime due settimane abbiamo probabilmente fatto più progressi nel porre fine a questa guerra di quanti ne abbiamo fatti negli ultimi tre anni e mezzo.”

    In attesa degli esiti

    Dopo questa prima parte aperta alla stampa, ed al mondo, ha avuto inizio il vertice vero e proprio a porte chiusa. Attesa dunque per quelle che saranno le dichiarazioni finali e la definizione dei prossimi passi.

    Di Yari Nicholas Turek – Direttore editoriale

    20250309

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