Oggi, il Vicepresidente degli Stati Uniti, James David Vance, è stato accolto a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni. Gli argomenti trattati nel corso dell’incontro sono stati molti e di grande rilevanza per il futuro delle relazioni tra Europa e Stati Uniti. Dopo l’incontro di ieri tra Meloni e Trump, vediamo i punti salienti di questo bilaterale.
La relazione speciale tra Roma e Washington
A distanza di 24 ore dall’incontro con il Presidente Trump, Giorgia Meloni ha incontrato J.D. Vance per continuare a discutere i temi già affrontati ieri a Washington. “Sono orgogliosa che lei abbia deciso di trascorrere la Pasqua a Roma e speriamo veramente che possa apprezzare questo momento”, ha affermato la premier accogliendo il vicepresidente americano. Due incontri sanciti dalla positività e dalla cooperazione; tra gli importanti temi toccati, l’impegno nella Nato, la ricerca di una pace giusta per l’Ucraina e anche la possibilità di concludere un negoziato commerciale con l’Unione europea.
Entrambi gli esponenti sono usciti dall’incontro ottimisti di poter raggiungere un traguardo condiviso su ognuno di questi temi. Infatti, sia Trump che Vance hanno inteso Giorgia Meloni come mediatrice del difficile dialogo tra Stati Uniti e Unione europea, affermando che con l’Italia c’è, e continuerà ad esserci, un rapporto di amicizia e un legame speciale.
Mediazione per i negoziati Russia-Ucraina
Il Vicepresidente si è detto ottimista per quanto riguarda la conclusione dei negoziati tra Russia ed Ucraina. Lo stesso è valso per Giorgia Meloni, che ha ribadito la continua e inarrestabile ricerca da parte dell’Italia e degli Stati Uniti di una pace giusta, che metta fine alla guerra. Vance ha anche affermato: “Abbiamo alcune questioni da affrontare, aggiornerò la premier sui negoziati tra Russia e Ucraina”.
Sembrerebbe forte quindi la volontà da parte del Vice del Tycoon di collaborare con l’Italia, la quale – come affermato dalla premier – “può essere un partner estremamente importante e affidabile in Europa e nel Mediterraneo per gli Stati Uniti d’America”. Nonostante le questioni da affrontare siano tante, compresa l’affermazione del Segretario di Stato Marco Rubio di volersi ritirare dai negoziati tra Mosca e Kiev in mancanza di passi in avanti, la positività in Vance non è mancata, così come l’intenzione di raggiungere risultati concreti.
Negoziati commerciali con l’Unione europea
Sia nel bilaterale con Trump, che in quello di oggi con Vance un tema caldo è stato il possibile accordo commerciale con l’Unione europea, lo stesso di cui Giorgia Meloni si è fatta portavoce per provare ad evitare una nuova puntata della guerra commerciale. Quest’ultima eventualità non è conveniente per nessuna delle due potenze, difatti come affermato dal Vicepresidente: “Stiamo conducendo importanti negoziati commerciali non solo tra l’Italia e gli Stati Uniti, ma con l’intera Unione Europea”.
Continuando su questo punto, non solo Trump ha accettato di venire in Italia per una visita ufficiale, ma si sta cercando di organizzare anche un incontro con le istituzioni dell’Unione europea per analizzare e discutere ancora meglio la questione dei dazi, magari arrivando ad un compromesso.
Malcontenti e dubbi: la reazione di Bonelli
Per quanto si possa dire che i due incontri sembrerebbero andati a gonfie vele, essi hanno comunque suscitato non pochi dubbi nel leader di Avs Angelo Bonelli, che si è scagliato non solo contro la premier ma anche contro l’amministrazione Trump, affermando: “Oggi Giorgia Meloni accoglie a Palazzo Chigi J.D. Vance, colui che solo poche settimane fa ha definito gli europei dei parassiti. Un esponente massimo dell’estrema destra trumpiana che nel 2021 dichiarava apertamente che le università non trasmettono conoscenza, ma inganni e menzogne, e che occorreva attaccarle onestamente e aggressivamente. Quelle parole non erano solo provocazioni, ma l’anticipazione di una strategia culturale e politica che oggi è diventata realtà, negli Stati Uniti come in Italia”.
Solo parole o fatti concreti?
Archiviata la soddisfazione espressa dal presidente Trump per il bilaterale di Washington, l’incontro con J.D. Vance si è rivelato funzionale per migliorare i rapporti tra Stati Uniti e Unione europea.
Eppure, sorgono comunque alcune domande: siamo sicuri che l’amministrazione Trump cambierà rotta nelle sue strategie? Riuscirà la premier italiana a fare da mediatrice tra tutti questi attori? Ma, soprattutto, questi ultimi saranno disposti a scendere a compromessi con Trump?
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