Nella suggestiva cornice della messa d’insediamento di Papa Leone XIV, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un’udienza privata con il Pontefice e subito dopo con il vicepresidente Usa J.D. Vance, che ha approfittato della permanenza a Roma per accettare un trilaterale con la premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sul tema dei dazi e della cooperazione.
Papa Leone XIV ricevere il Presidente Zelensky: si cercano spiragli per la pace
Dopo la celebrazione dell’Intronizzazione, Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza privata il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’incontro, tenutosi a margine della cerimonia, segue le toccanti parole pronunciate dal Pontefice al termine della funzione, nelle quali ha rinnovato il suo appello per una “pace giusta” e ha manifestato la sua particolare vicinanza al popolo ucraino.
Al termine dell’incontro, Zelensky ha voluto esprimere la propria gratitudine attraverso un messaggio su X affermando che “dopo la Messa di inaugurazione, abbiamo avuto un incontro con il Papa. Siamo grati a Sua Santità per l’udienza”. Il Presidente ha sottolineato come, per “milioni di persone in tutto il mondo, il Pontefice sia un simbolo di speranza di pace” e ha rimarcato che “l’autorità e la voce della Santa Sede possono svolgere un ruolo importante nel porre fine a questa guerra”.
Nel suo ringraziamento, Zelensky ha poi evidenziato il valore del Vaticano quale possibile mediatore nei negoziati tra Kiev e Mosca: “Ringraziamo il Vaticano per la sua disponibilità a fungere da piattaforma per negoziati diretti tra Ucraina e Russia. Siamo pronti al dialogo in qualsiasi formato per ottenere risultati tangibili. Apprezziamo il sostegno all’Ucraina e la voce chiara che si è levata in difesa di una pace giusta e duratura”. Confermato dunque l’impegno della Santa Sede nel promuovere un confronto costruttivo, segnando un’ulteriore tappa del dialogo internazionale volto a ricercare soluzioni diplomatiche per mettere un punto al conflitto in atto.
L’incontro di Zelensky con il vicepresidente USA Vance
Dopo l’incontro con il Pontefice, il Presidente ucraino ha fatto tappa a Villa Taverna, residenza romana dell’ambasciatore statunitense, per il primo colloquio in seguito allo scontro verbale avvenuto a febbraio dello Studio Ovale, con il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, nel quale è emersa la volontà di Kiev di proseguire lungo la via della diplomazia, richiamando con forza la necessità di un “cessate il fuoco pieno e incondizionato al più presto possibile”.
Al termine dell’incontro, il Capo di Stato ucraino ha voluto “ringraziare tutti gli americani per il sostegno e la leadership nel salvare vite”. Nel corso del dialogo si è parlato anche delle “sanzioni contro la Russia, del commercio bilaterale, della cooperazione di Difesa, la situazione sul campo di battaglia e il prossimo scambio di prigionieri”. Zelensky ha poi illustrato l’urgenza di mantenere alta la pressione su Mosca, fino a quando la controparte non accetterà di porre fine al conflitto, affermando che sia uno strumento necessario “fino a quando non saranno disposti a mettere fine alla guerra. Ovviamente abbiamo parlato dei nostri passi congiunti per ottenere una pace giusta e duratura”.
Secondo una fonte della presidenza ucraina, riferita all’AFP, nel corso dell’incontro di circa mezz’ora si è inoltre fatto cenno alla telefonata annunciata tra Donald Trump e Vladimir Putin, in programma per domani.
Dazi e diplomazia: vertice a Palazzo Chigi tra Meloni, Vance e von der Leyen
A due giorni dal vertice dei “volenterosi” di Tirana, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato a Palazzo Chigi un incontro trilaterale con J.D. Vance e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, incentrato sulle tensioni tariffarie tra Unione europea e Stati Uniti.
La riunione ha avuto quale tema portante la rimozione dei dazi introdotti dall’amministrazione Trump – il 25 % su acciaio, alluminio e auto, oltre a un’aliquota di base del 10 % – con l’obiettivo di avviare nelle prossime settimane un negoziato, entro i novanta giorni previsti per raggiungere un’intesa di lungo termine.
Meloni ha espresso la speranza che “la giornata odierna possa rappresentare un primo incontro e un nuovo inizio”, precisando che, pur non avendo pieni poteri e competenze in materia commerciale, l’Italia è determinata a “favorire il dialogo” fra le parti. Vance ha ribadito l’importanza del ruolo italiano come “ponte” tra Washington e Bruxelles, sottolineando di considerare Meloni “una buona amica” e di condividere con il presidente Trump l’apprezzamento per l’Italia e la sua premier.
L’incontro organizzato a Palazzo Chigi assume particolare rilievo dopo la mancata partecipazione di Meloni al summit di Tirana, definita dalla premier una scelta coerente con la sua indisponibilità a inviare truppe in Ucraina, ma criticata aspramente dal presidente francese Emmanuel Macron come “errore di interpretazione”, visto che l’incontro era dedicato al cessate il fuoco e non a decisioni di tipo militare.
Von Der Leyen ha ringraziato Meloni per aver “facilitato questo trilaterale” e ha rimarcato che il rapporto commerciale UE-USA, del valore di oltre 1.500 miliardi di dollari all’anno, rappresenta “la più grande relazione commerciale nel mondo”, evidenziando come gli esperti stiano “studiando approfonditamente” i documenti condivisi per definire i dettagli di un’intesa equilibrata.
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