Il 28 agosto del 1963, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, il reverendo Martin Luther King pronuncia il suo famoso discorso che iniziava con “I have a dream” davanti al Lincoln Memorial di Washington.
Mentre lo fa, è consapevole che le sue parole lasceranno un segno indelebile nel futuro degli Stati Uniti d’America: «Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla Storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro Paese» disse Luther King. Da quel giorno infatti, l’espressione «I have a dream» è diventata un’icona universale per la lotta a favore dei diritti.
Lungo 17 minuti, il discorso del reverendo Martin Luther King ha condensato la potenza del suo messaggio, affidandolo ai posteri. Da quel momento la lotta contro il razzismo e la segregazione razziale non è stata più la stessa. Ha trovato nuova forza, radici e soprattutto un simbolo.
Il discorso pronunciato davanti a 250.000 persone è stato uno dei più studiati (e copiati) della storia. Linguisti, filosofi, ghostwriter, teologi, esperti di comunicazione lo hanno negli anni sezionato e analizzato da qualsiasi prospettiva.