Con il voto alla Camera del 29 ottobre, è entrata in vigore la Valutazione di Impatto Generazionale (VIG) e da ora in poi, tutte le leggi dovranno essere valutate non solo rispetto alle conseguenze finanziarie, ma tenendo in considerazione anche il loro impatto ambientale e sociale nel medio-lungo termine.
L’introduzione della VIG rappresenta un primo importante passo verso le nuove generazioni: già presente in Europa come Youth Check, il suo obiettivo principale risiede nell’equità intergenerazionale, stimolando la partecipazione diretta e indiretta dei giovani all’interno delle politiche pubbliche.
ITALIA E EUROPA: LE ORIGINI
Sebbene l’approvazione ufficiale sia avvenuta solo di recente, in realtà la Fondazione per la Ricerca Economico Sociale ETS ha iniziato a studiare un primo strumento nel 2019, essenziale per elaborare le prime linee guida redatte dal Comitato per la valutazione dell’impatto sulle politiche giovanili, e divenuto DPCM nel 2022.
Le prime sperimentazioni locali hanno avuto luogo nel 2023 a Parma, dove sono state stilate alcune misure di valutazione basate sul rispettivo impatto generazionale: da qui le cosiddette ‘misure generazionali’, ‘misure neutre’ e ‘misure anti-generazionali’, tenendo conto degli effetti (diretti e indiretti) sulle prossime generazioni.
Dopo il primo esperimento, anche le città di Bologna, Casalecchio di Reno e tutta la regione dell’Emilia-Romagna hanno progressivamente seguito le orme del Comune di Parma, divenendo le prime realtà in Italia ad adottare questo strumento.
In altri paesi europei, l’interesse verso il futuro dei giovani si è fatto sentire precocemente: dallo Youth Perspective, prospettiva che richiama il coinvolgimento delle nuove generazioni nella politica, si è sviluppato lo Youth Check, già adottato nel 2013 dal Parlamento austriaco e introdotto nel 2017 in Germania dal Parlamento federale tedesco.
Successivamente ai due Paesi, lo stesso strumento è stato poi presentato alla Commissione europea soltanto nel 2022, durante l’European Year of Youth, e approvato ufficialmente il 10 gennaio 2024.
IL SIGNIFICATO DELLA VIG
L’affermazione della VIG comporta un grande passo in avanti nel nostro Paese, proponendosi come soluzione ad alcune problematiche rilevanti fino ad ora poco considerate: tra queste, lo scarso coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali e la difficoltà nel comprendere le loro necessità, contribuendo ad implementare un divario generazionale persistente a livello sociale ed economico.
Secondo quanto evidenziato dal GDI (Indice del Divario Generazionale) che prende in esame diversi indicatori (salute, benessere, pari opportunità ecc.), dalla crisi del 2007 alla successiva ripresa, il divario generazionale è incrementato fino al suo picco nel 2014, anno da cui sono state introdotte nuove politiche fallimentari, riproponendo la stessa situazione nel 2020.
In questo contesto, la VIG si propone come uno strumento di analisi predittiva, volto a posizionare i giovani al centro di ogni decisione e strategia politica, ponendo un peso massiccio sui loro effetti. Sul piano pratico, dovrà essere integrata con l’Analisi dell’Impatto della Regolamentazione (AIR), già obbligatoria per i provvedimenti normativi, ed è previsto l’inserimento di un Osservatorio per l’Impatto Generazionale delle Leggi presso la Presidenza del Consiglio, con la responsabilità di proporre, regolare e monitorare.
VIG: POSSIBILITÀ E RISCHI
La VIG delinea un maggiore coinvolgimento dei giovani nella politica, permettendo loro di rivolgersi in modo ottimistico verso il proprio futuro; le possibilità maggiormente rilevanti si concentrano su quattro macroaree: educazione, lavoro, inclusione e benessere, promettendo un miglioramento significativo nella qualità di vita individuale, indipendentemente dal proprio status socioeconomico.
Per quanto riguarda l’educazione, si ambisce a un accesso agevolato all’istruzione di qualsiasi grado, partendo dalle scuole fino a coinvolgere i dottorati di ricerca, mentre per il lavoro si pensa a delle soluzioni per assicurare una posizione sicura e dignitosa, tutelando anche coloro che vogliono intraprendere attività imprenditoriali o di auto-impiego.
L’inclusione diventa un elemento altrettanto fondamentale, specialmente in relazione al miglioramento delle condizioni abitative, tutelando anche il benessere psicologico e fisico delle nuove generazioni.
Ponendo l’attenzione sui rischi, pare che la VIG non presenti punti critici, a patto che questo strumento accompagni una valutazione qualitativa in modo efficace e ne vengano rispettati i presupposti, utilizzandola come un indice di valutazione trasparente e strategico. Il suo destino reale dipenderà dai prossimi 6 mesi, tempistiche in cui il governo stabilirà il decreto attuativo, con i suoi eventuali limiti.
CONCLUSIONI
Come in ogni significativa opportunità, i cambiamenti sostanziali dipendono dalla volontà e da una visione strategica. Nonostante le prospettive favorevoli, restano ancora dubbi e timori rispetto alla realizzazione effettiva di un cambiamento.
La VIG presenta ottime basi per guidare delle trasformazioni nel Paese, purché venga applicata in modo efficace e senza alterazioni: i risultati restano nelle mani di chi ha la possibilità di tradurre le intenzioni in azioni concrete, senza dimenticare il futuro della nazione.
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