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    Borsa&Finanza: il report settimanale

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    È stata una settimana all’insegna del rialzo, sia per i mercati finanziari, sia per i tassi di interesse.

    Nonostante un leggero ritracciamento avvenuto nell’ultima seduta, i mercati hanno registrato un forte aumento dei prezzi delle azioni, un rialzo dovuto ai solidi risultati aziendali emersi a seguito delle trimestrali e alle speranze di una politica monetaria più accomodante.

    Il maggiore indice statunitense, lo Standard & Poor’s 500, continua il suo trend positivo con un ulteriore rialzo dell’1,01% nell’ultima settimana, spinto soprattutto dagli esiti delle trimestrali di molte aziende nel settore tech.

    In Europa l’EURO STOXX 50 registra il massimo storico raggiungendo i 4.466,50 punti, confermando il movimento rialzista degli ultimi mesi.

    Il sentimento dei mercati è stato mosso anche dalle decisioni delle banche centrali, riguardo il rialzo dei tassi di interesse e più in generale dalle proiezioni future delle politiche monetarie. La Fed (Federal Reserve), guidata da Jerome Powell, dopo la pausa di giugno torna ad alzare i tassi di 25 punti base. Oggi il costo del denaro negli Stati Uniti torna ai massimi dopo 22 anni e adesso è nella forchetta tra il 5,25% e il 5,50%.

    Il comunicato di luglio risulta essere in linea con quanto riportato in precedenza e non esclude un ulteriore possibile rialzo in futuro: “In determining the extent of additional policy firming that may be appropriate to return inflation to 2 percent over time, the Committee will take into account the cumulative tightening of monetary policy, the lags with which monetary policy affects economic activity and inflation, and economic and financial developments.”

    La BCE continua la propria politica monetaria per riportare l’inflazione al 2%, rialzando anch’essa i tassi di interesse di 25 pb, portando così il tasso di riferimento al 4,25%.

    Il tasso sui depositi è salito al 3,75%, quello sulla marginal lending facility al 4,50%.

    Christine Lagarde avverte, dicendo che le prospettive a breve termine dell’attività economica si sono deteriorate molto, a causa della domanda più debole che pesa sulla manifattura e che anche gli investimenti mostrano segni di peggioramento. Anche per la BCE è da escludere un imminente taglio dei tassi di interesse; la politica monetaria restrittiva continuerà a condizionare i mercati per svariati mesi, o almeno finché i dati riguardanti l’inflazione, tornino ai livelli attesi.

    Una sorpresa per i mercati viene dal Giappone, infatti la BoJ alza stime riguardanti l’inflazione e si prepara a lasciare la politica espansiva che contraddistingueva l’economia nipponica. La BoJ, guidata da Kazuo Ueda, ha annunciato che acquisterà le obbligazioni governative decennali a un tasso fisso dell’1% rispetto al precedente 0,5%.

    La reazione del mercato giapponese a queste decisioni è stata significativa: l’indice azionario Nikkei ha registrato un brusco calo per poi riassestarsi in zona 32.759 punti e lo yen sembra rafforzarsi in vista del cambiamento della politica monetaria. Per ora i tassi di interesse in Giappone rimangono invariati in territorio negativo allo 0,1%.

    Per quanto riguarda le singole azioni, il produttore britannico Rolls-Royce ha segnato un +24% sostenuto da una solida performance semestrale, aumentando le previsioni per l’intero anno, puntando ora ad un utile operativo compreso tra 1,2 e 1,4 miliardi di sterline.

    Nonostante Spotify abbia registrato un record degli utenti attivi mensili rispetto all’anno precedente (+27%), raggiungendo la cifra di 551 milioni alla fine del secondo trimestre, l’azienda ha subito un calo del 16% in borsa. Questo calo è stato causato dall’aumento dei prezzi dell’abbonamento mensile in circa 50 paesi, fatto che ha scoraggiato gli investitori.

    In conclusione, il contesto macroeconomico continuerà a influenzare le politiche monetarie e, di conseguenza, i mercati finanziari. Attualmente, i dati aziendali positivi stanno contribuendo a sostenere i mercati. Anche la prossima settimana assisteremo ad un rally positivo?

    A cura di Luca Tommaso Longo

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