Hamas propone 5 anni di tregua mettendo sul tavolo delle trattative la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani. Questo quanto riferito da un alto funzionario della milizia a un’agenzia di stampa francese, segnando di fatto una possibile svolta epocale nel disastro umanitario in corso nella Striscia di Gaza.
Gli ultimi raid di Israele su Gaza
Negli ultimi giorni, le tensioni sono aumentate nel nord della Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano ha ordinato a centinaia di civili di evacuare Beit Hanoun e Sheikh Zayed in direzione di Gaza City, preludio di un attacco “indispensabile” contro miliziani e cecchini di Hamas. I bombardamenti si sono intensificati, con decine di vittime civili, tra cui due gemelle di quattro anni, colpite mentre si trovavano in un edificio di passaggio.
Israele e Gaza
Nel frattempo, Israele ha commemorato la Giornata della Memoria con una cerimonia ad Auschwitz in cui il presidente Isaac Herzog ha invitato all’unità nazionale e ha chiesto il ritorno degli ostaggi rapiti il 7 ottobre. Nella giornata di ieri, la difesa civile palestinese ha comunicato altri quattro morti e “più di 30” persone disperse sotto le macerie dopo un attacco israeliano su un’abitazione a sud di Gaza City.
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha segnalato di aver esaurito tutte le sue scorte alimentari nella Striscia a causa delle decisioni prese da Israele che dal 2 marzo ha bloccato l’ingresso di tutti gli aiuti umanitari. In seguito ai raid mirati alle strutture e alle ruspe impiegate per rimuovere le macerie, ospedali come il Durra e il Wafa sono stati dichiarati non operativi, lasciando migliaia di corpi sepolti sotto i detriti senza la possibilità di ricevere cure.
La proposta di Hamas per la tregua
Un alto funzionario di Hamas, rimasto anonimo, ha reso noto all’Agence France-Presse che il movimento islamico è disposto a liberare tutti gli ostaggi trattenuti a Gaza e a rispettare una pausa bellica di cinque anni se Israele cesserà le operazioni militari. Sempre secondo la stessa fonte, una delegazione di Hamas giungerà oggi al Cairo per riprendere i colloqui mediati dall’Egitto, finalizzati a un nuovo cessate il fuoco.
La posizione di Trump
Donald Trump ha affermato di aver sollecitato personalmente il premier israeliano Benjamin Netanyahu a riaprire i valichi e permettere l’entrata di cibo e medicinali nella Striscia di Gaza. Da quando Israele ha imposto il blocco dal 2 marzo, non è stato consegnato alcun aiuto umanitario finché Hamas non avesse rilasciato gli ostaggi rimasti. Secondo le autorità sanitarie di Gaza, dall’inizio dell’offensiva del 18 marzo, anche a causa dello stop agli aiuti umanitari, sono stati uccisi oltre 1.900 palestinesi, con numerose vittime civili e centinaia di feriti riportati quotidianamente dagli ospedali.
Conclusioni
Con la popolazione della Striscia ormai stremata e l’intero sistema sanitario al collasso, non ci resta che attendere ulteriori notizie al termine delle trattative previste oggi al Cairo, ove è attesa una delegazione di Hamas per proseguire i negoziati.
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