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    Europeo a metà: le grandi delusioni, qualche piccola sorpresa…e lo sprofondo Azzurro

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    Lo diciamo subito senza giri di parole: Euro2024, a meno di stravolgimenti nella fase finale, non verrà ricordato come il torneo continentale più acceso, coinvolgente e spettacolare di tutti i tempi. No, decisamente no.

    Il motivo? Gli spettatori più attenti (e più presenti davanti alla TV) se ne saranno accorti senza dubbio. In primis, pochi gol spettacolari, poche grandi azioni degne di note. Con tanti autogol (7 finora) e con i protagonisti più attesi che hanno brillato solo a tratti.

    Già, i protagonisti. Ma più che i singoli, sono state le Nazionali più gettonate a non aver impressionato granché nella rassegna continentale. Per non parlare poi dell’Italia…

    Le delusioni: Francia, Inghilterra, Polonia, Belgio…

    La Polonia è già tornata a casa dopo i gironi, complice un cammino nel proprio raggruppamento davvero disastroso. Peccato perché su Lewandoski e compagni c’erano davvero ben altre attese. Belgio avanti nell’assurdo girone E (tutte a 4 punti…), con I Diavoli Rossi arrivati secondi dietro alla sorprendente Romania. Lukaku e company, ancora una volta, sembrano forti e temibili solo nel nome (e nel ranking Uefa…).

    C’è poi il duetto Inghilterra e Francia. Due Nazionali, specialmente quest’ultima, attenzionate e indicate come possibili favorite. E lo sono ancora, intendiamoci…ma lo spettacolo offerto dai britannici e dai transalpini è stato decisamente mediocre. Gli uomini di Southgate (criticatissimo in patria) si sono qualificati al primo posto nel gruppo C, ma con tre partite veramente scialbe e noiose. Una sola vittoria, per 1-0, contro la Serbia; poi due pareggi contro Danimarca e Slovenia per la Nazionale dei Tre Leoni, impegnata tra l’altro oggi alle 18.

    La superfavorita Francia arriva addirittura seconda dietro all’Austria. Dopo la vittoria contro quest’ultima, i Galletti hanno ottenuto solo due pareggi, contro Olanda e Polonia. E dire che qualcuno reputava la Francia come schiacciasassi del torneo

    Le conferme: Spagna e Germania

    Solo delusioni tra le big? Nient’affatto. I padroni di casa della Germania, a parte il quasi passo falso contro la Svizzera, ha vinto e convinto nelle altre due partite, con i tedeschi spinti da un pubblico che vuole il ritorno della Coppa in quel di Berlino. Ieri poi, contro la Danimarca, i teutonici hanno di nuovo fatto la voce grossa, qualificandosi per i Quarti di finale.

    E poi, la Spagna. Inserita come favorita quasi per “obbligo”, la Nazionale iberica ha invece messo in campo il suo solito calcio veloce, tecnico e votato al possesso palla e alla vittoria. E noi italiani ne sappiamo qualcosa…

    Le sorprese

    Germania e Spagna che quindi diventano favorite ad Euro2024. Ma attenzione alle piccole outsider. In primis, l’Austria: mettersi alle spalle Polonia, Olanda e Francia non era esattamente scontato, anzi. Temibile anche la Romania: Dragusin e compagni non giocheranno forse il calcio più spettacolare d’Europa, ma sottovalutarli sarebbe un errore.

    E poi, meraviglie delle meraviglie: la Georgia. Kvaratskhelia e company hanno strappato il pass per gli Ottavi grazie al ripescaggio tra le migliori terze, con la Nazionale biancorossa arrivata dietro a Portogallo e Turchia. La Georgia, comunque vada, ha già fatto la storia…

    Che dire poi della Svizzera, partita in sordina e ritrovatasi ai Quarti di finale. Ai danni di qualcuno che conosciamo bene, tra l’altro…

    L’Italia

    Già, gli Azzurri. Il cammino della banda Spalletti è stato poco felice, come sappiamo bene, nel girone B. Convincente vittoria (più o meno) all’esordio contro l’Albania, pessima figura contro la Spagna. E poi, quel miracolo sportivo contro la Croazia, con il pareggio di Zaccagni arrivato all’ultimissimo respiro. Di una partita però, va detto, giocata davvero male dalla nostra Nazionale.

    Ma ieri l’ultimo capitolo ha certificato la totale confusione e la completa inadeguatezza non di una squadra, non di alcuni singoli, non dell’allenatore, ma di un intero movimento calcistico.

    Il 2-0 subito senza praticamente scendere in campo non è il punto finale o più basso della nostra storia. Quello, a parere di chi scrive, lo si è già toccando non qualificandoci per due volte consecutive al Mondiale.

    La sconfitta di ieri è solo l’ennesimo tassello di un mosaico sempre più preoccupante: quello che raffigura il nostro calcio. Un football tricolore sempre meno giovane, meno innovativo e meno competitivo rispetto alle nostre rivali in giro per l’Europa e per il mondo.

    Un calcio italiano, insomma, degno di un Europeo tecnicamente davvero desolante.

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