Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato l’introduzione del servizio militare nazionale volontario. Il programma, rivolto ai ragazzi di 18 e 19 anni, partirà dall’estate 2026, durerà dieci mesi e si svolgerà “esclusivamente sul territorio nazionale“, nell’intento di rinvigorire l’esercito francese e la sua capacità di deterrenza, mettendo tre ordini di obiettivi: “rafforzare il patto tra la nostra nazione e il nostro esercito, rafforzare la resilienza della nostra nazione e consolidare la formazione dei nostri giovani”.
Secondo Macron, “in questo mondo incerto, dove la forza fa il diritto e la guerra è una realtà presente, la nostra nazione non ha il diritto di temere, farsi prendere dal panico, essere impreparata o divisa”.
La misura segue quanto già deliberato in Germania e, più in generale, dalla Commissione europea. In entrambi i casi, a maggior ragione in seguito alle recenti incursioni russe nello spazio aereo europeo, la direzione pare tracciata, il riarmo.
Alla luce delle crescenti tensioni internazionali, il ministro della Difesa Guido Crosetto sembra aver accolto con favore il programma francese. Come riporta il quotidiano La Stampa, rispetto alla possibilità di reintrodurre il servizio militare, al TG3 ha dichiarato: “io penso di proporre, prima in Consiglio ai ministri e poi in Parlamento, una bozza di disegno di legge da discutere che garantisca la difesa del Paese nei prossimi anni e che non parlerà soltanto di numero di militari, ma proprio di organizzazione e di regole”.
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