spot_img
Altro
    HomeEsteriMedio OrienteIl Consiglio d’Europa: “A Gaza verso pulizia etnica e genocidio”

    Il Consiglio d’Europa: “A Gaza verso pulizia etnica e genocidio”

    Pubblicato il

    spot_img

    Saskia Kluit, relatrice dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, nel suo ultimo rapporto, afferma che quanto sta accadendo in Palestina può essere associato a un massacro che, mantenendo questi ritmi, rischia di evolversi in una “pulizia etnica e in un genocidio” del popolo palestinese di Gaza.

    La situazione attuale

    La Terra Santa, nella sua interezza geografica, non è mai stata un’“isola felice”. Oggi più che mai, la popolazione della Striscia di Gaza vive una condizione allarmante, in cui Israele sembra non voler trovare tregua nelle proprie atrocità, arrivando persino a predisporre, come annunciato recentemente dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu, un piano di occupazione permanente della Striscia.

    Tuttavia, se le questioni relative all’integrità territoriale di un Paese possono talvolta non scuotere le nostre coscienze o sollevare clamore diplomatico, è comunque doveroso ricordare che, oltre alla palese violazione del diritto internazionale, in questo contesto – come più volte sottolineato dalla relatrice del Consiglio d’Europa – ci troviamo di fronte a una grave violazione delle norme umanitarie, in particolare per quanto riguarda l’uso sproporzionato della forza e il blocco degli aiuti umanitari diretti verso la Striscia. “È chiaro che il governo israeliano non rispetta il diritto umanitario internazionale, che richiede che gli aiuti umanitari siano consegnati incondizionatamente, senza ostacoli e in quantità sufficiente a sostenere la salute di una popolazione“, sottolinea Saskia Kluit.

    I bambini di Gaza

    Con il blocco totale delle forniture umanitarie essenziali dal 2 marzo 2025 e la ripresa dell’attacco su larga scala al territorio da parte delle autorità israeliane, la situazione è peggiorata oltre ogni immaginazione […]. I bambini sono le prime vittime di questa violenza sistematica. Senza cibo, acqua pulita, cure mediche e un riparo sicuro, il loro diritto alla vita viene negato“, si legge nel rapporto di Kluit. La situazione, a scanso di equivoci, non è affatto “complessa”: è tragicamente chiara.

    Secondo le ultime stime dell’UNICEF, oltre 71.000 bambini sotto i cinque anni nella Striscia di Gaza soffrono di malnutrizione acuta, e 14.000 di loro sono a rischio immediato di morte se non ricevono aiuti salvavita. Tali aiuti, però, sono attualmente bloccati dal governo israeliano. Questo significa che il 93% della popolazione infantile palestinese di Gaza è esposta al rischio di carestia, con casi documentati di bambini costretti a nutrirsi di erbe selvatiche per sopravvivere.

    A questa emergenza alimentare si aggiunge il collasso quasi totale del sistema sanitario: il 94% degli ospedali risulta danneggiato o fuori uso, sia a causa dei bombardamenti israeliani sia per la presenza di miliziani di Hamas che, infiltrandosi in alcune strutture, ne compromettono la funzionalità rendendole inservibili o utilizzate per scopi militari. In un simile contesto, aggravato da condizioni igienico-sanitarie sempre più precarie, il rischio di epidemie e la diffusione di malattie tra la popolazione infantile cresce ogni giorno.

    Un terra senza via di fuga

    La popolazione palestinese di Gaza è confinata in uno spazio sempre più ristretto, senza possibilità di fuga e senza tregua da bombardamenti e attacchi, e le cosiddette zone di sicurezza non ne offrono alcuna“. Lo scenario, come si evince dal rapporto, si fa ogni giorno più tragico. Parliamo di una popolazione completamente intrappolata in un contesto bellico tra i più violenti che il Medio Oriente abbia conosciuto negli ultimi anni. 

    Il governo israeliano ha più volte ribadito che il proprio obiettivo è l’eliminazione totale dei miliziani di Hamas dalla Striscia e la liberazione – legittima e giusta – degli ostaggi catturati il 7 ottobre, ancora nelle mani dell’organizzazione terroristica. Tuttavia, è difficile negare che ciò che sta accadendo assomigli sempre più a una vera e propria spedizione punitiva, contraddistinta da bombardamenti continui, senza tregua e senza vie di fuga per la popolazione civile. 

    È noto e documentato che Hamas, in molti casi, abbia economicamente strumentalizzato gli aiuti umanitari per sostenere le proprie operazioni e resistere, nonostante sia sempre più accerchiata e in difficoltà, anche sul piano militare. Ma questo non può giustificare l’accanimento sistematico contro una popolazione civile che, a sua volta, è vittima della brutalità di Hamas stessa – come testimoniano i video di protesta che emergono in questi giorni dalla Striscia. Il risultato è, dunque, sempre più drammatico: oggi non si distingue più tra un miliziano armato di kalashnikov e un bambino affamato, la cui unica colpa è quella di essere nato nella parte “sbagliata” del mondo.

    In conclusione

    La comunità internazionale deve ora adempiere al suo dovere di dire la verità e seguire gli obblighi legali previsti dalle Convenzioni di Ginevra, compresa la convenzione sul genocidio“. Quella della relatrice Kluit non è soltanto una legittima e fondata denuncia dei crimini contro l’umanità che si consumano sistematicamente all’interno della Striscia di Gaza, ma rappresenta un appello chiaro alla comunità internazionale affinché intervenga in conformità con quanto previsto dalle Convenzioni di Ginevra.

    Se oggi è il senso di umanità a smarrirsi, allora è giusto che sia il diritto a ritrovare il proprio spazio, riaffermandosi come garante della legalità e del diritto alla vita — soprattutto quando si tratta di una popolazione martoriata, come quella palestinese.

    20250200

    Articoli recenti

    Regionali in Campania: il centrosinistra punta su Roberto Fico

    Dopo diverse settimane, il quadro delle prossime elezioni regionali sembra essersi delineato anche in...

    Decaro scioglie la riserva e sarà il candidato del centrosinistra in Puglia

    Arriva l’ufficialità per la candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione Puglia, dopo...

    Diffusione non consensuale di immagini: la tutela delle vittime

    Negli ultimi mesi è emerso un inquietante fenomeno legato alla diffusione online di immagini...

    I volenterosi riuniti a Parigi. Meloni contraria all’invio di truppe in Ucraina

    Dopo il vertice di agosto, giovedì 4 settembre c’è stato un nuovo incontro a...